giovedì 10 giugno 2010

Le accuse al sindaco Scalzone «Nessun documento congiunto»

10/06/2010
il consiglio torna a dividersi
Vincenzo Ammaliato
Chi sperava in un cambiamento di rotta nella vita politica locale dopo l'ultimo consiglio comunale, quello convocato in forma speciale su richiesta della minoranza per discutere delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che chiamavano in causa il sindaco Scalzone, è rimasto deluso: maggioranza e opposizione non concertano sul documento da inviare alla prefettura e lo scontro politico ricomincia in tutto il suo fragore dopo la tregua durata meno di venti giorni. Il documento congiunto fu proposto durante i lavori dell'assise dal capogruppo della minoranza, Ferdinando Letizia. E fu subito accolto favorevolmente dal primo cittadino, Antonio Scalzone. Ma il leader di Liberamente ha fatto sapere che il suo gruppo non è stato coinvolto nella stesura del documento. «Peraltro - sostiene Letizia - il testo non presenta alcun carattere politico, così come avevamo auspicato. Il documento - ha sottolineato l'ex assessore al demanio - è semplicemente un attestato di stima e di affetto degli uomini di Scalzone nei confronti del loro leader». I consiglieri di minoranza avrebbero atteso un documento che prevedeva la richiesta di un'audizione in prefettura da parte del primo cittadino. «Per chiarire in maniera inequivocabile la sua posizione - sottolinea Letizia - In modo da poter avere garanzia che l'amministrazione avrebbe potuto continuare la propria attività senza l'incubo dello scioglimento». Intanto, questa sera è prevista una riunione del gruppo consiliare di minoranza per decidere collegialmente le eventuali azioni da intraprendere. Un «no» secco alla firma del documento è arrivato anche dal capogruppo del partito democratico, Alfonso Caprio. «Il gruppo di Scalzone - ha detto Caprio - ha perso un'importante occasione per armonizzare il delicato momento, presentando un documento dai toni familiari e non certo politici. A questo punto non ci resta che chiedere un'interrogazione parlamentare sulla materia in oggetto». La stessa strada con la forma dell'interpellanza nel corso del prossimo «question time» alla camera la percorrerà, invece, l'Idv di Castelvolturno. «Abbiamo atteso fiduciosi un documento comune - ha detto il dirigente locale dell'Italia dei Valori, Tommaso Morlando - ma a quanto pare non arriverà più. Pertanto prenderemo l'iniziativa attivando i parlamentari del nostro partito». Quindi, mentre la maggioranaza fa quadrato attorno al proprio leader, l'opposizione inizia ad affilare i coltelli per quello che si preannuncia come un duro scontro. Ed è stato proprio Alfonso Caprio a dettare il corso dell'imminente strategia della minoranza. «Castelvolturno - ha detto il capogruppo del Pd - ha necessità di sapere se il collaboratore di giustizia che chiama in causa il sindaco ha detto la verità, oppure se mente. Abbiamo tutti bisogno di sapere nel più breve tempo possibile se è vero che il nostro sindaco abbia incontrato o meno personaggi legati al clan dei casalesi per dicutere di appalti pubblici. E non attenderemo con le mani in mano i comodi della maggioranza». Da parte sua il sindaco del Pdl, Scalzone, non è da meno nella ripresa delle ostalità fra maggioranza e minoranza e dice testualmente di infischiarsene del fatto che il gruppo dell'opposizione non voglia firmare il documento. «Qui a Castelvolturno - sostiene il primo cittadino - ci conosciamo tutti e tutti sanno della mia condotta morale e se ho mai frequentato o meno camorristi. Se si insiste sul fatto che non abbia chiarito la mia posizione in merito alle dichiarazioni di un collaboratore di giutizia, è solo per attaccarmi politicamente. Durante il periodo indicato dal pentito - ha aggiunto il sindaco - secondo il quale io avrei incontrato esponenti del clan dei casalesi, con me in amministrazione comunale c'erano due degli otto consiglieri che oggi mi vogliono mettere sul banco degli accusati. Io non ci sto, e continuo per la mia strada». Quella che sta per arrivare sul litorale domizio, si preannuncia come un'estate rovente.
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