sabato 27 marzo 2010

«Vota James», clochard e candidato abusivo


26/03/2010
(foto Salvatore Marcello)
Una campagna estenuante, in cui si sono dati battaglia per un mese cinque aspiranti sindaci e duecentosessanta cittadini desiderosi di fregiarsi del titolo di consigliere comunale. E alla fine della campagna sbuca addirittura un nuovo pretendente alla fascia di primo cittadino. Ovviamente, abusivo. Come abusivi sono i manifesti comparsi ieri nella località costiera che ritraggono un noto clochard di origine africana che vive in zona da una decina d'anni nella posa plastica dei politici di lungo corso. James, lo chiamano. Dal centro storico a Pinetamare, un po' ovunque sono comparsi i manifesti «vota e scrivi James». Dopo le numerose farse messe in scena da parte dei candidati legittimi, almeno quella di James ha il merito di aver strappato qualche sorriso. vi. amma. © RIPRODUZIONE RISERVATA

mercoledì 17 marzo 2010

Il commissario prefettizio «Cittadini, collaborate»


17/03/2010
(foto: Salvatore Marcello)




Vincenzo Ammaliato Castelvolturno. Al settimo giorno di mancata raccolta dei rifiuti urbani, il commissario che giuda l’amministrazione di Castelvolturno, Michele Capomacchia, scrive alla cittadinanza. «Vi chiedo aiuto e collaborazione - si legge dalla missiva - affinché i gravi disagi legati al mancato servizio della raccolta rifiuti, possano essere leniti». L’invito di Capomacchia è rivolto essenzialmente agli operatori economici, affinché conferiscano i rifiuti prodotti dalle loro attività nell’isola ecologica aperta appena una settimana fa sulla statale 363, nei pressi del cimitero. Qui possono essere conferiti cartoni, vetro e plastica. Ma soprattutto, gli elettrodomestici e i cosiddetti rifiuti «ingombranti», il cui abbandono incontrollato e abusivo rappresenta un problema endemico per il territorio domiziano. Peraltro, il commissario ha messo a disposizione della cittadinanza anche un mezzo meccanico del Comune con rimorchio che periodicamente, a orari prefissati, si troverà nelle varie località di Castelvolturno e potrà servire per accogliere i rifiuti differenziati. Ma sia l’isola ecologica, sia il carrellato del Comune possono poco nei confronti di quella che è ormai una vera e propria emergenza sanitaria. Il Comune litoraneo produce ogni giorno trecento quintali di rifiuti urbani. E già ieri sono cominciati i primi roghi degli ammassi di sacchetti non raccolti. Ma di chi sono le responsabilità di questa nuova crisi dei rifiuti? Gli operatori ecologici hanno incrociato le braccia in quanto non hanno ottenuto lo stipendio di febbraio. Il commissario Capomacchia ha fatto sapere di aver pagato al consorzio i due terzi della fattura di gennaio. «La restante parte non intendo corrisponderla - sottolinea - in quanto il consorzio non effettua gran parte dei servizi per i quali presenta fattura». Un braccio di ferro fra i due enti che sta creando grossi disagi all’intera cittadinanza. A breve, però, potrebbero essere risolti da una raccolta speciale che effettuerà una ditta marchigiana contattata proprio dall’amministrazione prefettizia del Comune. L’incontro fra i vertici dell’azienda ecologica del centro Italia e del commissario Capomacchia è previsto per questa mattina in municipio. Intanto, martedì prossimo al Comune saranno aperte le buste della gara per l’affidamento a privati proprio del servizio di raccolta rifiuti urbani. Da qui potrebbe iniziare un nuovo corso per la disastrata situazione ambientale del litorale. © RIPRODUZIONE RISERVATA

lunedì 15 marzo 2010


14/03/2010
Nuzzo in campo "sonda" Letizia. Scalzone, "intesa per battermi"
Vincenzo Ammaliato Castelvolturno. Arriverà soltanto questa sera, eppure la sua figura è tornata al centro della campagna elettorale infuocando il dibattito politico. Il sindaco reintegrato da una sentenza del Tar Lazio, Francesco Nuzzo, sarà di certo il protagonista di questo periodo pre-elettorale, e le sue dichiarazioni rilasciate alla stampa negli ultimi due giorni hanno già creato scompiglio fra i cinque contendenti alla fascia di primo cittadino. «Appena metterò piede a Castelvolturno - ha ribadito Nuzzo - incontrerò i miei più stretti collaboratori. Con loro studierò la migliore strategia per la campagna elettorale. Dopodiché, avrò incontri con tutti i partecipanti alla competizione elettorale, escluso il gruppo che sostiene la candidatura di Antonio Scalzone». Come se stesse tornando da un esilio forzato, Nuzzo preferisce non fare i nomi dei politici che incontrerà, eppure lo lascia facilmente intuire. È certo che si consulterà con il gruppo Udc di Rocco Russo, che è di fatto l’unico gruppo politico che ha raccolto l’eredità della passata amministrazione. Fra i candidati del partito di Casini figurano peraltro ben cinque consiglieri uscenti della passata amministrazione e ben tre ex assessori della giunta Nuzzo. Incerto, ma atteso da tutti con interesse è l’eventuale accordo con il cartello di partiti che sostiene la candidatura di Ferdinando Letizia. «Non ho contatti diretti con esponenti dello schieramento di «Liberamente», né con i suoi alleati - fa sapere Nuzzo - Ma non escludo che nei prossimi giorni si possa dialogare anche con loro». Ed è sicuramente su questo aspetto che si deciderà il vincitore delle prossime elezioni a Castelvolturno. Il gruppo di «Liberamente» è riuscito a mettere in campo cento candidati a consigliere. Lo stesso numero è stato schierato dal Pdl. «La discesa in campo di Nuzzo - sottolinea il candidato sindaco Antonio Scalzone - rappresenta la conferma che si sta ricreando l’ammucchiata politica messa insieme cinque anni fa per battermi. Allora c’era il magistrato Nuzzo a capo di un cartello anti-Scalzone. Oggi si è deciso di puntare su Nando Letizia per lo stesso scopo». Nega, però, nettamente qualsiasi tipo di accordo politico con Nuzzo, il candidato di «Liberamente». Eppure circolano rumors che individuerebbero Nuzzo nominato vicesindaco o assessore alla legalità della prossima giunta qualora dovesse vincere il gruppo di «Liberamente». «Niente di più falso - sostiene energicamente Letizia - Queste meschine voci sono messe in capo ad arte esclusivamente dai miei avversari politici per screditarmi». © RIPRODUZIONE RISERVATA


15/03/2010
Nuzzo avvia i contatti oggi vede il commissario



16/03/2010
Nuzzo, le manovre contro il «nemico» Scalzone
Castelvolturno. La mattina ha avuto un incontro in municipio col commissario Michele Capomacchina, il pomeriggio un summit con i due gruppi politici che gli sono stati fedeli per tutta la sua amministrazione, il Partito democratico e l’Unione di Centro. La prima giornata di Francesco Nuzzo a Castelvolturno è stata piuttosto intensa ed è servita per svelare le carte che il primo cittadino reintegrato dalla sentenza del Tar Lazio aveva tenute nascoste dal suo annuncio che sarebbe tornato sul litorale domizio. In pratica, così come prevedeva il suo rivale politico storico, Antonio Scalzone, candidato a sindaco per il rinnovo del consiglio comunale del il Pdl, Nuzzo vuole creare un vero e proprio argine per impedirgli di conquistare la fascia di sindaco di Castelvolturno. «Sto valutando la possibilità di aggregare tutti gli altri quattro schieramenti in lizza per le elezioni, affinché si accordino in un eventuale ballottaggio». L’Udc di Rocco Russo aveva già espresso pubblicamente che se ci fosse stato il ballottaggio fra Antonio Scalzone e Ferdinando Letizia avrebbe appoggiato quest’ultimo. Con la mediazione di Nuzzo, le parti sembrano avvicinarsi ancora più. Per Alfonso Caprio, candidato sindaco del Pd, invece, «parlare di accordi politici è piuttosto prematuro. I programmi degli altri schieramenti, aggiunge Caprio, sono nettamente diversi dai nostri. E poi bisogna valutare i candidati che saranno eletti negli altri partiti». Alfonso Caprio fa riferimento ad alcuni candidati a consigliere presenti negli altri schieramenti che hanno precedenti penali o con carichi pendenti. «Con personaggi del genere, dice, non potremo mai fare nessun tipo d’accordo». Nuzzo da parte sua fa sapere che oggi contatterà sia Ferdinando Letizia, sia il candidato sindaco dell’Italia dei Valori, Fabio Russo, per prospettare anche a loro lo stesso accordo. v.am. © RIPRODUZIONE RISERVATA

17/03/2010
Nuzzo conferma le dimissioni «Il Tar mi ha restituito l’onore»

Vincenzo Ammaliato Con un'accorata lettera aperta Francesco Nuzzo scioglie le sue ultime riserve e comunica alla cittadinanza di Castelvolturno la sua decisione di non pretendere la restituzione della carica di primo cittadino e conferma le dimissioni presentate lo scorso 18 dicembre, all'indomani dell'avvio del procedimento di rimozione. «Ho inteso sempre l'ufficio pubblico non come esercizio del potere ma come servizio nell'interesse esclusivo della mia gente». Parole nobili quelle dell'ormai (e definitivamente) ex sindaco di Castelvolturno, Francesco Nuzzo, che però non lesina un attacco frontale alla passata gestione del commissariato straordinario ai rifiuti e ai politici locali, «che hanno, a suo dire, profittato dell'immorale e temporanea situazione». «Un atto di regime», definisce Nuzzo il decreto di rimozione firmato lo scorso 31 dicembre e annullato da una sentenza del Tar Lazio la scorsa settimana. «Con tale atto - ha sottolineato Francesco Nuzzo - si è tentato di fare della falsa propaganda di efficienza, sconfessata amaramente da otto milioni di balle poco ecologiche da smaltire. Con gli impianti di compostaggio e d'incenerimento ancora fermi al palo. Con consorzi inefficienti, appesantiti da personale derivante da pratiche clienterali». Va giù pesante Francesco Nuzzo, e non lascia nulla d'intentato. Il comunicato è stato preparato subito dopo aver incontrato nella casa comunale tutti i dipendenti dell'ente. «Consegno la mia eredità - ha detto in municipio - ai giovani. Perché il riscatto di Castelvolturno richiede che i suoi figli diventino protagonisti dell'avvenire». Ma per l'ex primo cittadino del centro litoraneo, l'impegno politico alla foce del Volturno non è certo terminato ieri. Durante i prossimi dieci giorni sarà in zona e darà il suo appoggio nella campagna elettorale agli uomini che gli sono stati vicini durante la sua amministrazione. Eppure la sua mission appare più in salita di quanto potesse apparire prima del suo arrivo a Castelvolturno. Fabio Russo, il candidato a sindaco di Italia dei Valori ha preferito non accettare l'invito ad un incontro per discutere di un apparentamento contro il Pdl se si dovesse andare al ballottaggio. L'Idv già prima dell'inizio ufficiale della campagna elettorale aveva pubblicamente comunicato che eventualmente si fosse andato al ballottaggio non avrebbe fatto nessun tipo d'accordo con alcun partito, lasciando libertà di voto ai propri elettori. Il Pd, invece, già ieri aveva espresso che prima di conoscere i nomi dei consiglieri eletti non avrebbe potuto prendere in considerazione alcun accordo. E lo stesso ha fatto oggi l'Udc. Rocco Russo, il coordinatore locale del partito centrista dice chiaramente «Ognuno al momento fa campagna elettorale da sé. E solo dopo l'esito del primo turno potranno iniziare gli incontri per definire eventuali alleanze». Intanto, il candidato di Liberamente, Ferdinando Letizia, che molti vedono al ballottaggio con Antonio Scalzone dice di non aver ancora discusso con Francesco Nuzzo di eventuali accordi politici. «La nostra linea politica - dice Letizia - è quella descritta nel programma elettorale. E continueremo determinati per la nostra strada». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il ministro Carfagna a un convegno di«Costa dei Sogni»


14/03/2010

Enzo Ammaliato Non sarà stato il primo ministro giunto ufficialmente sul litorale domizio, ma è sicuramente quello che ha catalizzato maggiore attenzione. Mara Carfagna è giunta ieri a Pinetamare per sostenere il progetto delle condotte sottomarine proposto dall'associazione Costa dei Sogni. Il ministro per le pari opportunità ha preso parte ai lavori del convegno «Quale futuro per il Litorale Domizio». E dopo aver ascoltato gli interventi di alcuni oratori, ha preso la parola ed ha garantito che all'attenzione mostrata dal governo alla zona negli ultimi due anni sul fronte dell'ordine pubblico seguirà quella per il recupero e la salvaguardia dell'ambiente. «Mi auguro, ha sottolineato la ministra Carfagna, che la magistratura accerti le responsabilità e punisca coloro che hanno contribuito negli ultimi anni allo scempio ambientale in cui versa la zona». Ma una speranza per il recupero socioambientale del litorale domizio è stata presentata da Gaetano Montefusco, che dal palco ha illustrato i due progetti già pronti per realizzare le condotte sottomarine alla foce dei depuratori di Cuma e a quello dei Regi Lagni. «Una volta realizzate le opere, il cui investimento non è particolarmente impegnativo - fa sapere il dirigente di Costa dei Sogni, Montefusco - il mare tornerebbe balneabile non dopo numerosi anni. Ma appena dopo due mesi dall'entrata in funzione delle condotte». Nel dettaglio, le condotte sono lunghe circa tre chilometri e scaricherebbero i reflui a circa trenta metri di profondità. Qui, una parte dei rifiuti sarebbe trasportata al largo dalle correnti; e quella organica, invece, verrebbe autodepurata dal mare stesso. Un progetto ambizioso che deve fare i conti con 20 anni di mare non balneabile e con lo scetticismo dei castellani, ma è pur sempre una speranza. © RIPRODUZIONE RISERVATA

giovedì 11 marzo 2010

Cimitero di bufalotti nel lago fuorilegge


11/03/2010
scoperto dalla forestale, caccia all'azienda che ha soppresso gli animali.

gli allevatori uccidono i bufalotti per risparmiare il latte che serve per produrre la mozzarella.


Vincenzo Ammaliato La sponda del lago dove sono ammassate le carcasse non è ancora raggiungibile. Le piogge degli ultimi giorni hanno trasformato la terra in fango e qui si impantanerebbe qualsiasi mezzo meccanico. Probabilmente proprio per questa ragione, coloro che hanno ucciso i bufalotti appena nati e tentato di occultarne le carcasse non sono riuscite a coprirle. E sono stati scoperti dalla Forestale che ha intensificato nell’area i controlli (su input del comandante regionale Fernando Fuschetti e del capo del Corpo, Cesare Patrone, che segue con attenzione la provincia di Caserta). Una ventina le carcasse a pelo dell’acqua, ma nel fondo del laghetto abbandonato probabilmente ce ne sono molte altre. L’area è quella delle ex cave di sabbia ad est della via Domiziana. Lo specchio d’acqua artificiale divenuto cimitero dei bufalotti è stato creato insieme agli altri negli anni ’80 a seguito di un’abusiva attività estrattiva di sabbia. Il caso, adesso, è passato di competenza dell’Asl, che dovrà accertare il numero esatto delle carcasse e provvedere al loro recupero e smaltimento. Immediatamente, invece, sono scattate le indagini per cercare di risalire all’allevamento che si è reso responsabile di un tale scempio. Con molta probabilità, i bufalotti abbandonati nel laghetto sono tutti di sesso maschile. È purtroppo prassi in molte aziende zootecniche della zona dei mazzoni di sopprimere i bufalotti pochi giorni dopo la loro nascita. Questo perché la carne del bufalo non ha ancora una grossa richiesta di mercato. E se il cucciolo ha la sfortuna di nascere di sesso maschile viene soppresso dagli allevatori per non permettergli di nutrirsi col latte della madre, che invece deve servire per realizzare il prezioso formaggio. Eliminare e smaltire l’animale seguendo il protocollo previsto dal servizio veterinario nazionale costerebbe circa cinquecento euro. Evidentemente un allevatore con pochi scrupoli ha cercato di risparmiare una consistente somma di denaro, infischiandosene delle regole e abbandonando completamente l’etica e la morale. © RIPRODUZIONE RISERVATA

12/03/2010
Bufali uccisi, autopsia per risalire alle causeVincenzo Ammaliato Castelvolturno. La pioggia continua a cadere incessante sul litorale domizio e questo rende impossibile la rimozione delle carcasse di bufalo scoperte mercoledì mattina dalla forestale in una ex cava a Castelvolturno. I tecnici dell'Arpac giunti sul posto hanno delimitato l'area e classificato come «rifiuto speciale» i corpi degli animali riversi sulla sponda del laghetto. Pertanto lo smaltimento dovrà avvenire secondo le precise regole sui rifiuti pericolosi ed affidato ad una ditta specializzata. Intanto, durante la giornata di ieri sono continuate incessante le indagini del corpo della forestale per individuare l'allevamento dal quale provengono gli animali. Nel raggio di un chilometro dal laghetto sono circa una quindicina le aziende zootecniche presenti. Tre di queste, però, che contano un totale di cinquecento bufali, sono proprio a ridosso dello specchio d'acqua. Ed è ovviamente su loro che si concentra la lente degli inquirenti. Il responsabile dello scempio rischia una pena piuttosto salata. Se le autopsie disposte sui bufalotti certificheranno che la morte è avvenuta per cause violente, potrebbe essere condannato per il reato di soppressione di animali non giustificata e rischiare l'arresto con una pena fino a tre anni di carcere. Oltre ad una sanzione amministrativa di ventimila euro per abbandono abusivo di rifiuti speciali. Peraltro, la pena potrebbe addirittura aumentare se le indagini appureranno che la morte dei bufalotti sia avvenuta per una qualche epidemia evidentemente non comunicata al servizio veterinario. In ogni caso, le responsabilità sono piuttosto gravi e gli uomini della forestale agli ordini del maresciallo Paolo Verdicchio, col ritrovamento del cimitero dei bufalotti effettuato quasi per caso due giorni fa, sono certi di essersi imbattuti solo nella punta di un immenso iceberg. © RIPRODUZIONE RISERVATA


13/03/2010
Al Fernandes la carne dei bufalini
Vincenzo Ammaliato Castelvolturno. «Perché, piuttosto che eliminare i bufalotti e incenerire i loro corpi, non si destina la loro carne in beneficenza?». L'ingenua quanto brillante domanda è venuta ieri al commissario prefettizio del Comune di Castelvolturno, Michele Capomacchia, durante una riunione. Subito dopo la segreteria ha convocato in municipio le parti in causa. E seduti allo stesso tavolo i rappresentati degli allevatori e i dirigenti del centro d'accoglienza Fernades hanno pensato di avviare un processo che preveda il ritiro degli animali nati di sesso maschile dalle aziende zootecniche in maniera gratuita per avviarli a dei centri autorizzati e gestiti dall'ente della curia. «Il progetto è ancora in fase embrionale, ma l'entusiasmo mostrato durante la riunione da parte di tutti i partecipanti, ha detto il direttore del Fernades, Antonio Casale, lascia sperare che possa portare alla sua effettiva realizzazione». Il fenomeno della soppressione dei bufalotti e il loro smaltimento è prassi purtroppo consolidata negli allevamenti del casertano, ma a breve potrebbe cessare. In totale a Castelvolturno ci sono centosettanta allevamenti di bufali, distribuiti omogeneamente da Ischitella a Mazzafarro. Il numero delle aziende zootecniche del centro domizio è particolarmente elevato. Molti sono gli allevamenti che contano poche decine di animali. Ma ci sono anche quelli che superano i cinquecento capi. In totale nel paese costiero sono allevati circa ventimila bufali. E ogni anno nascono all'incirca quattromila bufalotti di sesso maschile, quasi tutti, però, col destino segnato. Il mercato della carne di bufalo, nonostante l'alimento abbia un elevato valore proteico e apporti un bassissimo valore di colesterolo, non è mai decollato. Per queste ragioni gli allevatori sopprimono pochi giorni dopo la nascita gli animali di sesso maschile e affidano le loro carcasse alle aziende di smaltimento specializzate che si occupano dell'incenerimento. Non sempre, o meglio, non tutti gli allevatori della zona, però, seguono il preciso e laborioso protocollo previsto dal servizio veterinario. Spesso capita di trovare sulle sponde dei Regi Lagni e sulla spiaggia alla sua foce decine di carcasse di animali in decomposizione, che appartenevano a bufalotti chiaramente uccisi in maniera brutale e scaricati nel canale fognario. Oppure abbandonati in cave in disuso, proprio come successo nel caso scoperto mercoledì scorso dagli agenti della forestale nella zona dei laghetti. Otto anni fa in un'ex cava nel Comune di Cancello Arnone fu scoperta un altro cimitero simile a quello del laghetto di Castelvolturno. In totale c'erano circa cinquanta animali abbandonati. Tre di questi furono trovati ancora in vita e furono affidati alla Lega Pro Animali, dove sono cresciuti insieme a gatti e cani. © RIPRODUZIONE RISERVATA

13/03/2010
A vuoto il recupero delle carcasse
Non c'è pace per le carcasse dei bufalotti abbandonati sulla sponda del laghetto. La ditta incaricata ieri dal servizio veterinario dall'Asl di Cancello e Arnone non è riuscita a raggiungere con i propri mezzi l'area in questione, perché il terreno è reso paludoso dalle continue piogge che cadono insistentemente sul litorale. A niente è servito anche l'apporto dei mezzi dei vigili del fuoco arrivati per dare il proprio contributo. A fine giornata si è riuscito a recuperare una sola carcassa che si trovava lungo la via d'accesso al laghetto. Le operazioni, comunque, riprenderanno questa mattina con mezzi anfibi. Intanto, continuano serrate le indagini della forestale per risalire all'allevamento che si è reso responsabile di questa barbarie. Gli agenti in tuta verde si sono recati negli allevamenti limitrofi al cimitero dei bufalotti ed hanno sequestrato la documentazione attestante lo smaltimento dei bufali nati nell'ultimo periodo. Qualora dovessero verificare delle irregolarità, partirebbe la specifica denuncia per soppressione abusiva e non consentita di animale e illecito smaltimento di rifiuti speciali.


16/03/2010
Una ditta specializzata ha recuperato le carcasse ritrovate a Castelvolturno
Dal laghetto della vergogna 54 bufalotti
Vincenzo Ammaliato È durato un giorno intero il prelevamento delle carcasse di bufalotti dalla sponda del laghetto di Castelvolturno, in località Mezzagni, dove erano state abbandonate. E man mano che le operazioni della ditta specializzata incaricata dall’Asl andavano avanti lo scempio ha assunto connotati sempre più raccapriccianti. Alla fine delle operazioni sono stati contati addirittura 54 bufalotti prelevati e avviati all’inceneritore. «E molti altri probabilmente - dice il maresciallo del corpo forestale, Paolo Verdicchio - si trovano ancora nel fondo dello specchio d’acqua». Un numero altissimo di animali uccisi tutti per non permettere loro di cibarsi del latte materno, che, invece, doveva essere tutto utilizzato per produrre mozzarella di bufala. Non c’è dubbio sulle cause della morte essendo tutti gli animali ritrovati di sesso maschile. Quindi scartate l’ipotesi di un’epidemia o quella che gli animali siano potuti scappare dall’allevamento e morire accidentalmente annegati. Alla base dell’episodio, non nuovo, solo la crudeltà e l’avidità del titolare dell’allevamento dove sono nati i bufalotti, due dei quali trovati con le zampe legate. Con molta probabilità, ritengono gli uomini della forestale gli animali sono stati abbandonati nell’ex cava ancora vivi. Le indagini, intanto proseguono. Ma sia i dirigenti dell’Asl, sia gli agenti mantengono il più stretto riserbo. Non è escluso che i bufalotti provengano da più di un’azienda zootecnica. Il laghetto potrebbe essere stato utilizzato da numerosi allevamenti. L’età apparente degli animali, infatti, non era la stessa per tutti. C’erano alcuni bufalotti che sembrava fossero appena nati. Altri, invece, avrebbero potuto avere due settimane. Altri, ancora, un mese. Intanto, aumenta l’indignazione delle associazione animaliste. Oltre al Comitato Europeo Difesa Animali di Como che la scorsa settimana aveva annunciato di costituirsi parte civile in un eventuale processo, sono molte le associazioni che hanno anticipato la stessa iniziativa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

martedì 9 marzo 2010

Un esercito a caccia di voti

09/03/2010 Castelvolturno Nel vivo la ricerca di consensi sui temi dell’immigrazione e della sicurezza

Enzo Ammaliato Castelvolturno. Iniziata in ritardo rispetto alle consultazioni precedenti, la campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale di Castelvolturno è scoppiata in tutto il suo fragore, e non poteva essere diversamente considerato l'elevato numero di aspiranti consiglieri in campo che sostengono i cinque che lottano per la fascia di primo cittadino. E così, piccoli e grandi manifesti elettorali con i volti sorridenti dei candidati sono comparsi su tutto il territorio, anche in spazi pubblici non autorizzati; mentre i bigliettini con la "X" sul nome da votare passano veloci di mano in mano. Da Ischitella a Pescopagano, poi, sono iniziate anche le cosiddette «cene elettorali», ognuna col proprio ospite politico di caratura nazionale che arriva in missione sul litorale domizio per sostenere i candidati del partito. E se i programmi politici delle liste in lizza si assomigliano molto l'uno all'altro (partono tutti dal recupero ambientale del territorio e passando per la risoluzione del problema legato all'immigrazione clandestina terminano con l'impegno di una dura lotta all'evasione fiscale), ai vari candidati non resta che chiedere il voto a carattere personale, magari invitando il potenziale elettore a consumare insieme un caffè al bar più vicino. Con molta probabilità, però, numerosi saranno i candidati che una volta effettuato lo spoglio delle urne resteranno con zero preferenze. Mettere in campo ognuna cento aspiranti consiglieri, per entrambe le coalizioni che sostengono Ferdinando Letizia e Antonio Scalzone non è stato compito semplice. E in alcuni casi, probabilmente, è stata fatta anche qualche forzatura di troppo. Sono i favoriti per la vittoria finale, proprio in ragione dell'esercito di candidati che sono riusciti a schierare, ma sia il gruppo del Partito delle Libertà, sia quello di Liberamente puntano a vincere al primo turno senza passare per l'incognita del ballottaggio. E qualora si verificasse tale condizione, degli altri tre partiti coinvolti nelle elezioni, soltanto l'Idv ha già espresso pubblicamente la propria decisione; vale a dire, quella di lasciare piena libertà di voto ai propri elettori. Partito democratico ed Unione di Centro, invece, preferiscono attendere l'esito del voto prima di pronunciarsi. Ma entrambi difficilmente potrebbero allearsi col centrodestra. Il Pd, per chiari ragioni politiche; l'Udc, invece, semplicemente perché i suoi candidati (e soprattutto il leader del partito locale, Rocco Russo) appaiono più in sintonia con Nando Letizia che con Antonio Scalzone. Per sciogliere qualsiasi dubbio, non resta che attendere i risultati che esprimeranno le urne il 29 marzo. E non sono escluse grosse sorprese. Intanto, dopo le presentazioni delle liste effettuate dai vari schieramenti la scorsa settimana nell'aula consiliare, per il prossimo fine settimana sono attesi gli stessi eventi nella località di Pinetamare. Ed è certo che anche per questi appuntamenti sia il Pdl, sia Liberamente otterranno un nuovo bagno di folla, come quello registrato al centro storico: sono tanti i residenti del piccolo paese costiero che desiderano mettere a conoscenza dei probabili vincitori il proprio sostegno politico-elettorale. Insomma una situazione in continua evoluzione che sicuramente riserverà colpi di scena e in ordine alla quale non è facile fare previsioni di vittoria o sconfitta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

martedì 2 marzo 2010

Da X Factor al mattone nell'elenco dei canidati


02/03/2010

Castelvolturno. Disoccupati e imprenditori, studenti e presidi d'istituti scolastici, politici di lungo corso e neofiti della cosa pubblica. Le tredici liste scese in campo per il rinnovo del consiglio comunale di Castelvolturno hanno racchiuso l'intero microcosmo del litorale domizio. Francesco Trinchese, ad esempio, è un operatore ecologico dell'ex consorzio Ce4 ed è candidato nella lista dell'Udeur. Nel partito della coordinatrice Rita Di Giunta figura anche una ex concorrente del talent show "X Factor" e di Sanremo 2009, Silvia Aprile. Ed anche nella lista del Partito Democratico c'è spazio per l'arte, con il drammaturgo Francesco Di Napoli. Rappresentanti di allevatori bufalini, degli operatori balneari e dei commercianti della Domiziana figurano in tutte e cinque i raggruppamenti. Lo stesso vale per gli imprenditori. Ma la famiglia dei Coppola (i costruttori più noti della zona) ha scelto decisamente di appoggiare il Pdl, dove fra i candidati compare un proprio uomo di fiducia, il geometra Cristofaro Buffardi. E nel gruppo che sostiene Antonio Scalzone è sceso in campo anche Armando Baiano, dell'omonima ditta impegnata da anni in zona nel settore estrattivo. Sull’altro fronte, a chiedere voti per l'Idv c'è anche una psicologa, Mariapia Raimondi. E dello stesso gruppo è il candidato più giovane del paese, Giancarlo Palmese, che compierà diciotto anni pochi giorni prima del voto. È nato cinquantaquattro anni dopo, settantadue candeline al prossimo dicembre, invece, il candidato più anziano: Giacomo Niego dell’Udc. Scarna la pattuglia delle donne, 54 su un totale di 260. La lista più maschilista decisamente quella del Pdl, dove compare una sola candidatura in rosa, Eleonora Castaldi. vi. amm. © RIPRODUZIONE RISERVATA