martedì 17 giugno 2008

trovato cadavere in decomposizione sulla domiziana

VINCENZO AMMALIATO Castelvolturno. L’allarme è stato lanciato dagli abitanti di via Mascagni, insospettiti dal forte e sgradevole odore che proveniva da quel villino abbandonato ad angolo della Domiziana. Pensavano che all’interno dell’abitazione ci fosse la carogna di uno dei tanti cani randagi che si trovano in zona. Ma il nauseabondo odore proveniva, invece, dal cadavere in decomposizione di un uomo. A fare la macabra scoperta sono stati i carabinieri della stazione di Pinetamare. La salma è stata trovata in una delle stanze riversa sul pavimento. Il cadavere era lì, probabilmente, da oltre un mese: non è stato trovato alcun documento di riconoscimento. Lo stato di decomposizione era talmente avanzato che il medico legale, da un primo esame esterno, non è riuscito a ipotizzare né l’età, né l’etnia del cadavere. Di più si conoscerà nel primo pomeriggio di oggi, al termine dell’esame autoptico che sarà eseguito nell’istituto di medicina legale dell’ospedale civile di Caserta, dove è stata trasferita la salma. I carabinieri, che durante il pomeriggio di ieri hanno invano sfogliato l’elenco delle persone scomparse negli ultimi tempi per cercare di dare un nome a quel cadavere, hanno fatto sapere che nei pressi della salma non è stato trovato alcun elemento che potesse aiutare a comprendere il motivo del decesso. Probabilmente, l’uomo faceva parte di quell’esercito di persone che vaga senza meta e senza alcuna speranza ai margini della Domiziana. Nel suo ultimo giorno di vita ha forse accusato qualche malore e ha cercato ricovero in quella villa disabitata, che si è trasformata nella sua ultima dimora. Difficile sarà dargli un nome. Quella salma andrà a gonfiare il già lungo elenco di cadaveri trovati negli ultimi anni lungo il litorale domizio dei quali nessuno ha mai chiesto notizie. L’ultimo in ordine di tempo, è l’immigrato di colore trovato annegato nella darsena del Villaggio Coppola lo scorso primo maggio. Di tutte queste persone nessuno ha mai denunciato la scomparsa, nessuno ha mai chiesto la restituzione delle salme.

sabato 7 giugno 2008

07/06/2008
«Calano gli affari senza gli stranieri»
VINCENZO AMMALIATO Castelvolturno. Qualcuno addirittura la chiama «la nigeriana», per l’elevato numero d’immigrati provenienti dall’Africa presenti in zona. Più che per la sua storia plurimillenaria, la strada Domiziana negli ultimi venti anni è stata ricordata quasi esclusivamente per il forte degrado che la contraddistingue. Ma l’arteria litoranea è conosciuta soprattutto per le centinaia di lucciole di colore piazzate in ogni angolo e per i droga shop aperti 24 ore no stop. Da un paio di settimane, però, la via Domiziana ha assunto una nuova immagine, e non per merito dei lavori di ristrutturazione appena completati. Difficilissimo in questi giorni, infatti, incrociare lungo la strada costiera una sola lucciola. Da Pescopagano a Ischitella non si notano neanche più i tanti capannelli di immigrati all’esterno dei numerosi centri di telefonia internazionale. Merito di questo nuovo fenomeno, certamente l’assiduo controllo del territorio effettuato dalle forze dell’ordine della zona che hanno ottenuto dei considerevoli rinforzi. Al locale commissariato di Polizia di Stato sono arrivati circa trenta nuovi agenti. E anche le unità inviate a Casal di Principe, in parte sono dislocate anche a ridosso della zona litoranea. Questo ha permesso di aumentare le volanti da una a quattro. Anche i carabinieri hanno ottenuto un gruppo di circa trenta militari aggregati. Sono stati quindi i continui posti di blocco agli angoli della Domiziana e i controlli alle residenze effettuati negli immobili a creare il clima di normalità che sta vivendo il territorio in questi giorni; normalità, che per una zona come il litorale domizio si legge «fatto eccezionale». E a quanto pare, a plaudire al pressante controllo del territorio sono gli stessi immigrati (o almeno parte di loro). Teddy Egonwman, presidente dell’associazione immigrati nigeriani (regolari) campani si dice soddisfatto di come le forze dell’ordine stanno svolgendo il loro lavoro: «Sono controlli effettuati con professionalità - dice l’immigrato - e fino ad adesso non abbiamo assistito alla caccia al nero come era capitato altre volte in passato». Del resto, dopo l’omicidio dell’imprenditore Noviello, era stato lo stesso sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, a dettare le linee guida di un piano straordinario di interventi a Castelvolturno. Ma siccome la Domiziana è terra di paradossi, sono gli stessi commercianti della statale (coloro che hanno sempre biasimato la presenza in zona degli immigrati) a mostrare qualche mugugno. Si lamentano dei pochi affari registrati in questi giorni. Gli extracomunitari sono dei buoni clienti e la paura di incappare in qualche controllo li tiene tappati in casa. I tanti bar della Domiziana che fino a qualche settimana fa chiudevano ben oltre la mezzanotte, adesso tirano giù la saracinesca prima delle 22. Anche sulla Domiziana quindi tutto è relativo e non sempre il bianco è contrapposto al nero e viceversa.