sabato 27 febbraio 2010

lettera aperta all'On Mario Landolfi


Gentile on. Mario Landolfi,
se avrà la pazienza di leggermi fino alla fine le ruberò pochi minuti. Non ci conosciamo, chi le scrive è una persona che vive sul litorale domizio, a Castelvolturno. Paese confinante con la sua Mondragone, sua e di Sergio Nazzaro (la persona che lei ha citato in giudizio perché ritiene che l’abbia diffamata con “intento persecutore”). Il motivo di questa lettera non vuole essere un atto di difesa del mio amico Sergio. Ma, senza ironia, semplicemente perché non capisco il motivo della querela: la trovo, peraltro, particolarmente irrazionale da parte sua. Nella citazione lei definisce gli articoli del suo conterraneo “una campagna di stampa diffamatoria”. Sempre dalle sedici pagine dell’atto leggo anche che lei in passato ha pubblicamente attaccato la camorra. Ricordo il suo impegno per la legalità nei primi anni ’90. Ma perdoni la mia distrazione, non ero affatto al corrente del manifesto che ha fatto realizzare nel 2005 contro i clan del suo paese, né del consiglio comunale speciale che convocò. Lei, on. Mario Landolfi è l’unico parlamentare del litorale domizio, e purtroppo non ricordo neanche un suo minimo intervento pubblico sulle vicende che hanno sporcato di sangue la domiziana negli ultimi tre anni. Sul litorale domizio, on Mario Landolfi, immagino lei sappia, perché è figlio di queste terre, ormai non si vive più, semplicemente si sopravvive (e questa non è retorica). On Mario Landolfi, quando Sergio Nazzaro scrive delle sue terre non lo fa né per parlare di Camorra, né per parlare di lei. Il Mondragonese (la “m” maiuscola non è un errore di battitura) Sergio Nazzaro semplicemente scrive delle sue terre! ed è, quindi, praticamente inevitabile per chi ha di natura la schiena dritta che tratti di determinati argomenti! Sul litorale domizio, on. Mario Landolfi, da qualche anno se qualcuno in queste zone ha ancora l’ardire di ammettere “qui si vive bene”, delle due l'una o è un camorrista, o è un parente di un camorrista(e non mi dilungo nelle spiegazioni di sorta). E se lei, on. Landolfi davvero desidera contrastare questo fenomeno sbaglia di gran lunga citando in giudizio Sergio Nazzaro. On. Landolfi, se lei veramente ci tiene ancora a queste terre dovrebbe andare fiero di gente come Sergio Nazzaro e stringerle e proteggerle, piuttosto che tentare di annichilirle. On. Mario Landolfi, Sergio Nazzaro è un patrimonio di Mondragone, uno dei pochi rimasti, valorizziamolo. Promuoviamo il recupero del litorale domizio, partendo proprio da persone con il suo spirito, perché Mondragone, Castelvolturno, Sessa Aurunca, Cellole e i territori limitrofi non sono paesi per camorristi!
Cordialmente
Vincenzo ammaliato una persone che con la sua famiglia vive (ancora) sul litorale domizio
....se poi, vuole citare anche me, correrò il rischio!

giovedì 25 febbraio 2010

Finto poliziotto iraniano sorpreso in una villa a Ischitella

25/02/2010
L’arresto Apparteneva a una banda di rapinatori sgominata a Roma: si nascondeva a Ischitella
Enzo Ammaliato CASTELVOLTURNO. Gli altri componenti della sua banda erano stati arrestati tutti lo scorso anno dalla polizia stradale di Roma. Solo lui era riuscito a sfuggire alle manette. Da allora si nascondeva lungo il litorale domiziano, e precisamente nel territorio di Castelvolturno. Almeno fino a ieri. L’immigrato iraniano sul cui capo pendeva un ordine d’arresto del tribunale di Velletri è stato rintracciato e arrestato dagli agenti del locale commissariato di polizia. L’uomo è stato sorpreso in un villino di Ischitella. Ma per sfuggire, ancora una volta, alla cattura ha tentato di confondere le forze dell’ordine esibendo dei documenti con delle generalità, poi risultate false. Ma una volta condotto in commissariato, i risultati Afis (ovvero le impronte digitali) hanno tolto ogni dubbio e per l’iraniano è scattato l’arresto e il successivo trasferimento al carcere di San Tammaro. Mehrdad Najafi, questo il suo vero nome, 28 anni, in possesso di un regolare permesso di soggiorno, era stato già arrestato nel 2007 dagli agenti della questura di Padova. L’accusa era la stessa: anche allora fu accusato di aver messo a segno, insieme a un gruppo composto da immigrati di origine turca, pakistana e iraniana, numerose rapine effettuate sempre lungo l’autostrada ai danni di conducenti di camion. Il sodalizio criminale per riuscire nelle proprie azioni delittuose adottava un particolare stratagemma, risultato quasi sempre vincente, almeno fino a quando non è stato sgominato. Gli immigrati, infatti, fingevano di appartenere alle forze dell’ordine e così per trarre in inganno le proprie vittime indossavano anche delle false uniformi d’ordinanza. La latitanza di Mehrdad Najafi è durata poco più di tre mesi. E ieri a stringere le manette ai polsi del finto poliziotto, per uno scherzo del destino, sono stati dei veri agenti di polizia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

lunedì 22 febbraio 2010

Darsena, via al dragaggio

foto: salvatore marcello

21/02/2010

Pinetamare Finalmente accessibile l’unico porto della provincia

Vincenzo Ammaliato
Mezzi meccanici in azione alla foce dell'ex molo San Bartolomeo di Pinetamare. Da ieri una draga ed una pala meccanica stanno rimuovendo la barriera di sabbia creata dalle mareggiate tre mesi fa e che dallo scorso 2 gennaio imprigiona all'interno del canale cinquantasei imbarcazioni da pesca. I lavori di rimozione sono commissionati dalla Regione Campania, così come previsto da un'ordinanza emessa dal tribunale di Napoli la scorsa settimana. Il primo intervento eseguito, è stato lo scavo di un canale all'interno della grossa barriera di sabbia, per permettere il deflusso dell'acqua. L'ostruzione, infatti, congiuntamente alle piogge insistenti delle ultimime settimane aveva fatto innalzare di oltre un metro il livello abituale della darsena, facendo temere un rischio inondazione. Peraltro, l'acqua stagnante del canale aveva assunto un preoccupante colore marrone scuro. Occorreranno, invece, dieci giorni per rimuovere l'intera barriera. Ma l'Ente di Santa Lucia ha l'onere di provvedere al dragaggio continuo per i prossimi sei mesi. Dopodichè i pescherecci dovranno trovare un nuovo approdo. Dal prossimo settembre, infatti, nella stessa area della darsena dovrebbero iniziare i lavori per la realizzazione del porto turistico. L'azienda incaricata della creazione dell'opera portuale, Marina di Pinetamare, ha fatto sapere di aver bisogno di circa dodici-diciotto mesi per completare la prima parte del nuovo molo e quindi permettere il rientro dei pescehrecci. In tutto questo periodo i pescotori e gli armatori dovrebbero trovare per le proprie imbarcazioni degli approdi alternativi. Ma trovare dei posti barca liberi non è certo facile. Alla foce del fiume Volturno non ci sono le condizioni di sicurezza necessarie. Il porto di Formia è decisamente troppo distante da Castelvolturno. L'opzione ideale sarebbe quella della baia di Acqua Morta. Ma per convincere gli amministratori del municipio di Monte di Procida ad ospitare i pescherecci di Castelvolturno dovrà necessariamente mediare ancora una volta la Regione Campania. Intanto, quello che per i pescatori di Pinetamare ha rappresentsato per oltre un mese e mezzo un vero e prooprio incubo, per il resto del litorale domizio potrebbe essere un’inaspettata risorsa. La sabia rimossa che ostruisce la foce, infatti, potrebbe servire per ripasciare in maniera naturale le spiagge di Ischitella e di Destra Volturno erose dal vento oppure per bonificare le ex cave ad est della Domiziana. L’idea è venuta all’associazione Officina Volturno, che ha scritto al commissario prefettizio di Castelvolturno, Michele Capomacchia, affinché prendesse in esame questa particolare opzione. «In passato, ha detto Tommaso Morlando, dirigente dell’associazione, la sabbia rimossa dalla foce delle darsena veniva venduta ad altri territori oppure dispersa dalle condizioni meteo. Sarebbe auspicabile, invece, che fosse utilizzata per le nostre spiagge martoriate dall’erosione della costa». Insomma una sorta di riciclo ambientale che darebbe doppio giovamento alle strutture locali. © RIPRODUZIONE RISERVATA

mercoledì 17 febbraio 2010

Furti di energia, nelle case elettricità a singhiozzo

17/02/2010

Vincenzo Ammaliato Castelvolturno. Oramai per i residenti di Pinetamare e delle località limitrofe è divenuta una sorta di abitudine. Una routine, però, che sta provocando non pochi disagi ed anche qualche danno alle line elettriche domestiche e commerciali. Durano da oltre due mesi gli improvvisi cali di tensione della fornitura di energia elettrica nella località a sud di Castelvolturno e la gente del posto appare particolarmente seccata dal perdurare del disservizio. I cali, solitamente, avvengono nell'arco dell'intera giornata, ma il picco si concentra nelle ore serali e preservali, e soprattutto nei momenti di pioggia. E si iniziano anche a contare i primi danni ad elettrodomestici, computer, televisori e cancelli elettrici. Molti pali dell'illuminazione pubblica sono spenti da giorni. Numerose, invece, sono le persone che restano bloccate negli ascensori dei tanti edifici della località marina. Ma qual è la causa di questi continui ed improvvisi cali di potenza? Lo scoro mese un'associazione del posto, Officina Volturno, si fece promotrice di una raccolta firme cui seguì la presentazione di un esposto alla procura di Santa Maria Capua Vetere, col quale di documentava il disservizio e i notevoli disagi subiti dai cittadini. Qualche giorno dopo l'associazione ricevette una formale risposta direttamente dai vertici dell'Enel, che imputavano la responsabilità dei cali di tensione ai continui furti di energia elettrica effettuati sulla rete pubblica. La missiva terminava con la rassicurazione che erano stati individuati da parte delle forze dell'ordine i responsabili, che erano già stati disattivati gli allacci abusivi ed illegali e che a breve sarebbe tornata la regolare fornitura. Ma i cali di tensione, purtroppo, continuano a ripetersi con insistenza, e a breve, garantisce un comitato spontaneo di cittadini di Pinetamare sarà presentata una regolare denuncia al gestore del servizio elettrico. Non un semplice esposto, quindi. Ma una vera e propria denuncia collettiva tesa a garantire i diritti dell'intera collettività. Cittadini stanchi dei continui cali di tensione a cui evidentemente sta montando una forte rabbia.© RIPRODUZIONE RISERVATA

venerdì 12 febbraio 2010

Va in scena la carica dei trecento


12/02/2010

Castelvolturno Si profila un record di aspiranti agli scranni del consiglio comunale
Vincenzo Ammaliato Castelvolturno. Un candidato a consigliere ogni cinquanta elettori. A poco più di due settimane dalla presentazione ufficiale delle liste per il rinnovo del consiglio comunale, è già schierato sulla Domiziana un vero e proprio esercito di candidati che affila le armi per l'imminente apertura della campagna elettorale. Stando alle parole dei vari aspiranti primi cittadini, dovrebbero essere infatti quindici le il totale delle liste che sosterranno le loro candidature; in pratica, trecento persone che si daranno battaglia all'ultimo voto per entrare nel parlamentino cittadino. Alle elezioni del 2005 furono «appena» duecentoventi i candidati a consigliere; nel 2000, centocinquanta. Per la tornata elettorale del prossimo 28 marzo, invece, il record di candidati spetta al centro destra: cento saranno quelli che sosterranno la candidatura di Antonio Scalzone (divisi nelle liste del Pdl, Pdl Giovane, La Destra, Psi e Forza Castelvolturno). Venti in meno quelli di Nando Letizia (Liberamente, Movimento per le Autonomie, Città Nuova e Alleanza di Centro). Al terzo posto per numero di candidati a consigliere pari merito l'aspirante primo cittadino Francesco Cantile (con le due liste civiche Cittadinanza Attiva e Per Cantile Sindaco) e il candidato che uscirà vittorioso dalle primarie dei partiti di sinistra che si terranno domenica prossima (sostenuto dalla lista del Partito democratico e da un'altra formata dai Nuovi Socialisti e da Sinistra e Libertà). Correranno da soli, invece, l'Udc, che ha presentato due giorni fa il proprio candidato a sindaco, Pietro Paolo Giardino, e l'Italia dei Valori. In quest'ultimo partito venti neofiti della politica col casellario giudiziale pulito sosterranno la candidatura di Fabio Russo. Tutto da fare ancora, invece, come era ovvio che accadesse, per le candidature a consigliere provinciale e regionale. Arruolare trecento candiati per i politici locali non è stato certo lavoro facile, che ha chiesto ingenti risorse. Ma appena riprese dalla fatiche è certo che ognuno sparerà i propri colpi© RIPRODUZIONE RISERVATA



13/02/2010
Pd, domani saranno in 4 alla sfida delle primarie
Vincenzo Ammaliato Castelvolturno. Saranno le primarie organizzate dai partiti di sinistra ad esprimere il nome del sesto candidato a sindaco per il rinnovo del consiglio comunale di Castelvolturno. Fallito il tentativo di giocare la carta Mario Luise, sperando che attorno alla figura del vecchio fondatore del Pci del centro litoraneo si coagulassero tutte la anime del cento sinistra locale, (così come successe cinque anni fa con quella del giudice Francesco Nuzzo), al Partito democratico e ai suoi alleati è sembrato naturale affidarsi al voto dei tesserati e simpatizzanti. «Abbiamo deciso di fare le primarie, ha sottolineato il segretario cittadino del partito democratico, per stimolare interesse nella gente di Castelvolturno, che mai come in questa vigilia elettorale appare poco interessata e per niente partecipe alle sorti del proprio paese». Saranno in quattro a sfidarsi per la carica di candidato a sindaco: lo stesso Alfonso Caprio, insegnante di materie letterarie alla scuola media Giuseppe Garibaldi; Salvatore Raimondo, impiegato e segretario locale del Psi; Salvatore Cretella, fisioterapista e figlio della segretaria locale di Sinistra e libertà, Rosalba Scafuro; Arturo Sementini, insegnante di materie tecniche alla scuola media San Rocco e consigliere Pds dell'amministrazione Luise negli anni '90. L'appuntamento per il voto è per domenica prossima. I seggi saranno due, uno al centro storico del paese litoraneo, nella sede del Pd; l'altro a Pinetamare, al bar Paradise. Gli organizzatori contano di ripetere il successo ottenuto con le primarie organizzate nell'imminenza del voto per il rinnovo del parlamento europeo. In quell'occasione alle urne si recarono in trecento. Nel frattempo, però, il Pd ha perso per strada parte della propria base, confluita insieme a Maria Gatto nel progetto politico di Rutelli. E la stessa Gatto, divenuta nel frattempo portavoce regionale dell'Alleanza per l'Italia, ha espresso pubblicamente il proprio appoggio al candidato a sindaco di Cittadinanza Attiva, Francesco Cantile. Il costo per le primarie di domenica prossima è sceso da due euro ad appena uno. Ma non è detto che i saldi favoriscano grossa affluenza. Sul litorale c'è delusione per le mancata realizzazione di gran parte del programma politico garantito della passata amministrazione. E c'è chi imputa proprio al Pd, fedele alleato di Nuzzo, grosse responsabilità. Intanto, anche Rocco Russo, l'altro alleato dell'ex primo cittadino Francesco Nuzzo, perde colpi. A quarantotto ore dalla notizia che l'Udc correrà da solo con un proprio candidato a sindaco, il movimento giovani del partito centrista ha comunicato di essere confluito nel Pdl che sostiene Antonio Scalzone. © RIPRODUZIONE RISERVATA

14/02/2010
Primarie, oggi il Pd sceglie il suo candidato
Vincenzo Ammaliato Castelvolturno. Seggi pronti al centro storico in via Fiume e a Pinetamare in viale degli Oleandri per accogliere gli iscritti e i simpatizzanti dei partiti di sinistra di Castelvolturno. Saranno le primarie a scegliere colui che per il partito democratico e i suoi alleati il prossimo 28 marzo dovrà sfidare i cinque candidati a sindaco già pronti sui blocchi di partenza per l’imminente apertura della campagna elettorale. Il rinnovo del consiglio comunale di Castelvolturno sta mobilitando l’intero territorio: ovunque ci sono accesi dibattiti. Una ragnatela di rapporti per stringere alleanze ed accordi vari sta andando in scena sui palchi di Ischitella, Pinetamare, Baia Verde, del Centro storico e di tutta la Domiziana. Stando ai proclami dei vari candidati a sindaco e dei dirigenti dei partiti politici locali dovrebbero essere numerosissime le persone che scenderanno in campo nelle varie liste. Quasi come se la prossima tornata elettorale fosse una sorta di concorso pubblico. Ma i partiti di sinistra hanno preferito affidare ai propri elettori la scelta principale, quella del candidato a sindaco, appunto. Dai sedici anni in su, al costo di un euro, sarà possibile votare dalle 8 di questa mattina fino alle 20 uno dei quattro candidati in lizza: Alfonso Caprio (coordinatore cittadino Pd), Salvatore Raimondo (coordinatore locale Psi), Salvatore Cretella (dirigente Sinistra Ecologia e Libetà) e Arturo Sementini (dirigente Pd). Del cartello elettorale fanno parte il partito democratico, il partito socialista, sinistra ecologia e libertà e rifondazione comunista. Hanno rifiutato l’invito, invece, ad una grossa coalizione di centrosinistra l’Italia dei Valori, che correrà da sola con un proprio candidato, Fabio Russo. E Alleanza per l’Italia, che sostiene invece, la candidatura di Cittadinanza Attiva, Francesco Cantile. «Chiunque sia il candidato che uscirà vittorioso dalle primarie, ha sottolineato Rasalba Scafuro, coordinatrice locale di sinistra ecologia e libertà, possiamo affermare che il risultato che ci riproponevamo lo abbiamo già ottenuto». L’ultimo assessore agli affari sociali della giunta Nuzzo fa riferimento al coinvolgimento della gente di Castelvolturno nella vita politica del territorio. «Prima della notizia delle primarie - afferma Rosalba Scafuro - a Castelvolturno si parlava di tutto tranne che di politica. E il tema preferito era come cacciare gli immigrati dal territorio. Le primarie, invece, hanno spostato l’interesse sui temi strettamente di carattere elettorale e negli ultimi giorni sembra sia anche tornato un barlume di etica nelle parole di tutti i contendenti». Ma al vincitore delle primarie resteranno pochi giorni per mettere insieme le persone che sosterranno la propria candidatura. Il 27 febbraio è la data ultima per la presentazione delle liste; e non è certo che a quella del partito democratico se ne riesca ad aggiungere un’altra. Gli altri tre partiti dell’alleanza non hanno una grossa base sul territorio. Si potrebbe, quindi, decidere anziché fare due liste (una del Pd e l’altra con un’alleanza di Psi, SeL, Prc), di farne una sola con venti candidati tutti di particolare spessore politico ed elettorale. I dubbi per i partiti che hanno sostenuto fino all’ultimo consiglio comunale l’amministrazione uscente sono molti, e la concorrenza è particolarmente agguerrita. Stasera il vincitore delle primarie avrà sicuramente poco tempo da dedicare ai festeggiamenti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

15/02/2010
Centrosinistra, Caprio vince le primarie
Vincenzo Ammaliato Castelvolturno. Cinquantuno anni, laureato in lettere moderne, insegnante di materie letterarie alla scuola media Giuseppe Garibaldi, sarà Alfonso Caprio il candidato a sindaco dei partiti di sinistra a Castelvolturno. Il coordinatore del partito democratico della sede di via Fiume si è aggiudicato le primarie prevalendo di alcune decine di voti sugli altri tre candidati. Duecentododici sono stati i suoi voti. Ventitrè in meno quelli di Salvatore Cretella, dirigente di Sinistra ecologista e democratica. Al terzo posto si è piazzato il dirigente del Pd Arturo Sementini, votato da centoquarantasei elettori. Ultimo, l'ex assessore agli affari sociali Salvatore Raimondo, coordinatore del Psi, con centoquattro voti. In totale sono state seicentocinquantasei le schede esaminate. Quattrocentotrenta sono stati gli elettori che si sono recati nel seggio allestito a Pinetamare; duecentoventisei, quelli del centro storico. Iniziata in sordina, anche a causa della pioggia che ha sferzato nelle prime ore della mattinata il centro litoraneo, l'affluenza ai seggi si è ripresa con vigore nel pomeriggio. Durante le operazioni non sono strati registrati grossi problemi. Appena qualche mugugno nella sede di Pinetamare, dove a votare si sono recati anche alcuni dirigenti e qualche candidato dei partiti del centrodestra. Ovviamente gli organizzatori delle primarie non hanno potuto impedire loro di esprimere la preferenza, in quanto il regolamento parla chiaro: per le elezioni primarie può votare qualsiasi cittadino di Castelvolturno, purché sia dotato di scheda elettorale ed abbia superato i sedici anni. Lo spoglio è durato pochi minuti, e alle 20.30 è stato possibile proclamare il vincitore. Già consigliere comunale di maggioranza negli anni '90, durante l'amministrazione Luise, Alfonso Caprio è coordinatore locale del Partito democratico dal giugno 2008. Negli anni '90, invece, fondò la lista civica Io Amo Castelvolturno, che nella tornata elettorale del 1994 riuscì a portare nel consiglio comunale ben tre consiglieri. Il suo compito, adesso, è piuttosto arduo. Non ha molto tempo per chiudere le liste che sosterranno la sua candidatura, mentre gli altri schieramenti politici hanno già definito gran parte della loro struttura. Se la dovrà vedere con il già due volte sindaco di Castelvolturno Antonio Scalzone, sostenuto dal Pdl, Nando Letizia, che gode dell'apporto di quattro liste, Francesco Cantile di cittadinanza attiva, Fabio Russo dell'Italia dei valori e Pietro Paolo Giardina dell'Udc. Il compito per lui è decisamente arduo, ma gli oltre seicento elettori che si sono recati alle urna per le primarie sono decisamente un buon punto di partenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA
15/02/2010
«Una delle più belle soddisfazioni che abbia mai ricevuto dalla politica». È raggiante Alfonso Caprio, vincitore delle primarie del centrosinistra di Castelvolturno che ieri hanno coinvolto centinaia di elettori. Che tipo di competizione è stata? «Ringrazio gli altri tre candidati per la lealtà e lo spirito che hanno dimostrato in questa competizione, ma da domattina (oggi, ndr) dovremo riprendere la corsa. E questa volta non sarà interna». Quali saranno i prossimi obiettivi? «Dobbiamo impegnarci nei prossimi giorni, chiamando alla carica tutti gli uomini e tutte le forze sane della coalizione, per chiudere due liste di candidati forti e motivati al massimo nei prossimi sette giorni». Fra le priorità, la questione rifiuti. «Siamo stati sciolti, come amministrazione comunale, proprio per inadempienza in questo settore. A Castelvolturno si deve cambiare registro, partendo proprio dai rifiuti».

16/02/2010
è già iniziata la campagna acquisti dei portatori di votiVincenzo Ammaliato Castelvolturno. Con il nome di Alfonso Caprio si è completata la sestina dei candidati che si sfideranno nelle prossime settimane a Castelvolturno per indossare dal prossimo 30 marzo la fascia di primo cittadino. E a dieci giorni dalla presentazione delle liste è in pieno corso quella «acquisti». Nessuno fra i sei candidati a sindaco (Francesco Cantile, Alfonso Caprio, Pietro Paolo Giardina, Ferdinando Letizia, Fabio Russo e Antonio Scalzone) ha ancora ufficializzato i nomi di tutti i candidati a consigliere che li sosterranno. Ed è certo che le liste saranno presentate tutte, o quasi, nell'imminenza della scadenza. Nelle ultime ore, invece, sono iniziati dei veri e propri pressing sui cosiddetti «portatori di voti», vale a dire quei candidati che hanno potenzialità di ottenere alle elezioni oltre cento preferenze, e che ancora sono indecisi quale schieramento appoggiare. C'è da registrare, intanto, un primo cambio di casacca dovuto alle alleanze maturate. Enrico Sorrentino, capogruppo del Ccd durante l'amministrazione Scalzone, ha lasciato il suo mentore politico Giacomo Napoletano che con L'alleanza di Centro ha deciso di appoggiare la candidatura a sindaco di Nando Letizia, ed è confluito nel Pdl. E intanto, un po' tutti i candidati a sindaco dicono di aver chiuso accordi con i balneatori e gli imprenditori della zona; un po' tutti dichiarano di avere dalla propria parte gli allevatori, i commercianti, i giovani e così via. Ma d'altronde è la classica pretattica adottata dal mondo dello sport alla vigilia di importanti competizioni. E non è neanche certo che il 27 febbraio siano effettivamente quindici le liste che scenderanno in campo, così come proclamato dai vari candidati a sindaco. Le uniche certezze al momento appaiono quelle dei due candidati che da tempo hanno annunciato di avere una sola lista a proprio supporto: Fabio Russo e Pietropaolo Giardina, rispettivamente per Italia dei valori e Udc. I partiti di sinistra hanno difficoltà a mettere insieme due raggruppamenti. Ed anche Francesco Cantile, probabilmente, sarà sostenuto dalla sola Cittadinanza Attiva per Castelvolturno. Quattro e cinque, invece, le liste che sosterranno rispettivamente Nando Letizia e Antonio Scalzone, così come promesso dai candidati a sindaco. © RIPRODUZIONE RISERVATA

18/02/2010
Cittadinanza Attiva si ritira: «Troppe defezioni»
Aveva più volte rimandato la presentazione ufficiale della sua candidatura; le liste che lo avrebbero dovuto sostenere erano scese qualche giorno fa da due ad una sola. Ieri sera è arrivata la conferma direttamente dal candidato a sindaco: «Cittadinanza Attiva per Castelvolturno - ha fatto sapere Francesco Cantile - rinuncia alla corsa per il rinnovo del consiglio comunale del centro litoraneo». Con la voce rotta dall'amarezza Cantile ha spiegato che l'associazione continuerà a dare il suo apporto per la crescita di Castelvolturno, ma fuori dai palazzi della politica. «Il progetto di Cittadinanza Attiva - ha sottolineato l'ex assessore al bilancio - è destinato a chi desidera il recupero di tutta Castelvolturno mettendo in secondo piano anche quello personale se necessario. Evidentemente per alcuni è molto più semplice salire sul carro del vincitore». Francesco Cantile, senza usare troppi giri di parole fa riferimento alle numerose defezioni di candidati a consigliere che ha dovuto incassare negli ultimi giorni. «Persone che avevano sottoscritto molti mesi fa il programma di cittadinanza attiva - dice - e che nel momento di confermare l'adesione hanno preferito evidentemente altro». en. am. © RIPRODUZIONE RISERVATA


20/02/2010
Castelvolturno, Cantile si ritira scatta la caccia al «posto in lista»
Ha creato un vero e proprio tsunami la decisione di Francesco Cantile di rinunciare a presentare la propria candidatura a sindaco di Castelvolturno e di ritirare l'associazione Cittadinanza Attiva dalla corsa elettorale. «Essendo venute e mancare le condizioni per presentare la nostra lista a causa dell'improvvisa defezione di tanti nostri candidati - ha detto Cantile - non mi resta che tornare ad occuparmi solo dell'associazione». Ma non vale lo stesso per numerosi dei suoi ex alleati, che a sette giorni dalla presentazione ufficiale delle liste si sono trovati senza più una compagine e stanno valutandola possibilità di aderire in qualche altro schieramento. Bartolo Capone, accreditato fino a qualche giorno fa come capolista della lista civica «Per Cantile sindaco», ha ufficializzato il proprio passaggio al cartello che sostiene Ferdinando Letizia sindaco. Altri potrebbero seguirlo nelle prossime ore. Ma c'è anche chi sta meditando di confluire nel Pdl con Antonio Scalzone. E proprio alla luce di questi ultimi ed inattesi movimenti i vari schieramenti tarderanno ulteriormente la presentazione delle liste. A sette giorni dalla scadenza, in pratica, gli unici che si dicono già pronti sono l'Italia dei Valori che sostiene Fabio Russo e l'Udc per Pietro Paolo Giardina sindaco. Il Pdl e Liberamente, invece, sono in piena campagna acquisti. Mentre i partiti di sinistra stanno facendo fatica a mettere insieme due liste. Probabilmente il candidato Alfonso Caprio riuscirà a completare una sola compagine nella quale fare confluire le varie anime dei partiti che hanno preso parte alle primarie. en. amm. © RIPRODUZIONE RISERVATA



24/02/2010
Dipietristi e Udc liste depositate
Sono quelle dell'Udc e dell'Idv le prime due liste presentate all'ufficio elettorale di Castelvolturno per l'imminente rinnovo del consiglio comunale. Oggi, invece, sarà la volta di Liberamente e di Alleanza di Centro e probabilmente anche delle tre alleate Mpa, Udeur e Città Normale. Mentre domani dovrebbe essere il turno delle cinque liste del centrodestra: Pdl, per Scalzone sindaco, Le destre unite, alleanza socialista e progetto litorale domizio. Attenderà, invece, l'ultimo giorno utile (venerdì prossimo) l'alleanza dei partiti di sinistra per presentare i propri venti uomini. In totale, quindi, salvo qualche colpo di scena dell'ultimo secondo, saranno in tredici le liste che si daranno battaglia per il rinnovo del parlamentino cittadino di Castelvolturno. Duecentosessanta candidati che si sfideranno all'ultimo voto per portare alla vittoria uno dei cinque aspiranti sindaco in lizza. Per l'Udc a correre sarà il candidato Pietro Paolo Giardina. Fabio Russo per l'Italia dei Valori. Alfonso Caprio è il candidato dei partiti di sinistra. Mentre Ferdinando Letizia è quello del cartello che unisce Liberamente e i suoi quattro alleati. Cinque liste sosterranno anche Antonio Scalzone. E a scorrere i nomi dei candidati a consigliere si scopre la particolarità che in tutti gli schieramenti (compreso quello dei partiti di centro destra che sostengono Scalzone) figurano esponenti della passata amministrazione o di gente che ha contribuito alla sua vittoria cinque anni fa. Evidentemente, nonostante non si sia presentato per queste nuove elezioni e sia completamente sparito dal panorama politico locale, a Castelvolturno è ancora forte la presenza del suo ex sindaco Francesco Nuzzo. en. amm. © RIPRODUZIONE RISERVATA


25/02/2010
Cinque per una poltrona
Vincenzo Ammaliato Castelvolturno. Le voci si sono susseguite dalle prime ore della giornata. Nel pomeriggio di ieri, poi, sono stati i due diretti interessati a smentirle categoricamente. Eppure sarebbe stato un vero e proprio colpo di scena se l'Udc avesse ritirato la candidatura a sindaco di Pietro Paolo Giardina e fosse confluito nella grossa alleanza che sostiene quella di Nando Letizia. Ma sia il candidato a primo cittadino di Liberamente e dei suoi alleati, Nando Letizia, appunto, sia il commissario cittadino dell'Udc, Rocco Russo, hanno chiaramente parlato di «fantapolitica». In pratica, poco più che «rumors». Ma il dirigente locale del partito di Casini ha fatto intendere che in caso di ballottaggio, potrebbe anche chiedere ai propri elettori il voto per Letizia. «Una volta letti i risultati elettorali - ha detto Rocco Russo - valuteremo in base ai numeri usciti dalle urna. Al momento, ha aggiunto, dopo aver già depositato la lista e raccolto le centocinquanta firme necessarie, è impensabile qualsiasi tipo di ripensamento». E oggi anche L'Udeur, presenterà la propria lista all'ufficio elettorale. Il partito della coordinatrice locale Rita Di Giunta rappresenta la sorpresa politica dell'ultima settimana. Pochi, infatti, sul litorale immaginavano che riuscisse a mettere insieme venti candidati e che facesse parte della corsa elettorale. Con la mossa dell'Udeur, quindi, le liste che sostengono la candidatura di Nando Letizia passano a cinque. Le stesse dell'alleanza di centrodestra che sostiene Antonio Scalzone. Cento candidati a consigliere contro altrettanti. Il prossimo 28 marzo ci sarà probabilmente poco spazio per gli altri tre candidati a sindaco, supportati da una sola lista: Alfonso Caprio per i partiti di sinistra, Pietro Paolo Giardina per l'Udc e Fabio Russo per l'Italia dei Valori. Ma l'ultima parola è sempre degli elettori nel segreto della cabina elettorale. © RIPRODUZIONE RISERVATA

28/02/2010
Scalzone e Letizia sono già ai ferri corti
Vincenzo Ammaliato Castelvolturno. È fra i Comuni d'Italia col tasso di disoccupazione più alto in assoluto; è in contenzioso con gli ultimi due gestori che hanno effettuato la raccolta rifiuti e la differenziata non è mai partita; la situazione patrimoniale è ben oltre il collasso; c'è una vera fuga di massa dei dirigenti degli uffici del municipio. Qualunque sia il successore di Francesco Nuzzo di sicuro è atteso alla guida di un ente di non semplice gestione. Eppure, nel paese domizio sembra che la sfida abbia spaventato in pochi. In lizza per il rinnovo del consiglio comunale di Castelvolturno ci sono cinque aspiranti primi cittadini e ben duecentosessanta candidati a consigliere che li sosterranno. E dalle prime pubbliche dichiarazioni delle persone scese in campo la competizione sarà sicuramente serrata e probabilmente non improntata al fair play. «La mia candidatura - ha sentenziato il candidato a sindaco del Pdl, Antonio Scalzone - è l'unica credibile ed è la sola supportata da un reale progetto politico per il territorio. Tutte le altre forze scese in campo - ha concluso - hanno il solo obiettivo di non farmi vincere le elezioni come già capitato cinque anni fa». Il riferimento dell'ex forzista è sicuramente all'alleanza delle cinque liste che sostengono la candidatura di Ferdinando Letizia. Da parte sua, l'ex assessore al demanio ritiene il suo gruppo l'unico capace di poter rinnovare il territorio. «A Castelvolturno - sottolinea Letizia - serve normalità e un deciso rinnovamento sotto tutti i punti di vista. E solo i giovani della nostra alleanza potrebbero essere in grado di esprimere questo». Pongono, invece, tutti l'accento sulla grave situazione patrimoniale del municipio gli altri tre candidati. «Mettere mano alla grave situazione debitoria, è il presupposto per poter iniziare un serio e duraturo risanamento del litorale», dice Fabio Russo dell'IdV. «Far pagare subito quanto dovuto ai tantissimi evasori» è il primo passo da fare, invece, per Pietro Paolo Giardina dell'Udc. Mentre, definire una volta per tutte il problema raccolta rifiuti urbani, per Alfonso Caprio, è un atto indispensabile per poi concentrarsi sui tanti altri problemi del litorale. Insomma, per il prossimo sindaco c'è decisamente tanto da fare.

28/02/2010
Un candidato ogni 56 elettori
Castelvolturno. L'esercito dei duecentosessanta è schierato lungo tutta la domiziana. Entro le dodici di ieri sono giunte all'ufficio elettorale di Castelvolturno tutte e tredici le liste attese, ognuna con i suoi venti nomi che sosterranno le candidature dei cinque aspiranti sindaco. In pratica c’è un candidato ogni 56 elettori. E come era prevedibile per un paese che conta poco più di ventimila abitanti, un numero tanto elevato di candidati da Ischitella a Destra Volturno ha già provocato delle spaccate in intere famiglie, colleghi di lavoro, gruppi di amici, tutti divisi nelle varie liste scese in campo. In pratica, da stamattina, chiunque inizierà a chiedere i voti a tutti. Le elezioni per il rinnovo del municipio di Castelvolturno hanno peraltro rimescolato le carte di quelle svolte nel 2005. Esponenti che hanno sostenuto la passata amministrazione Nuzzo, sono presenti in tutti i cinque schieramenti in campo. Eppure, nonostante la carica dei duecentosessanta, a pesare nelle varie liste sono le assenze illustri: Maria Perna e Dimitri Russo, consiglieri uscenti del Partito democratico non figurano nella lista dei partiti di sinistra che sostengono la candidatura di Alfonso Caprio. La prima è stata presidente del consiglio comunale. Russo, invece, è stato protagonista di discusse dimissioni da consigliere durante la penultima assise dell'era Nuzzo, in aperta polemica con l'approvazione del Puc. Manca all'appello anche Antonio Oliva. Consigliere uscente di maggioranza, aveva nelle settimane scorse sostenuto la candidatura a sindaco di Francesco Cantile. Dopo il suo ritiro ha preferito passare anche lui la mano.

giovedì 11 febbraio 2010

San Castrese, il primo nero di Castelvolturno


11/02/2010

Scuole e uffici pubblici chiusi oggi a Castelvolturno per celebrare il patrono San Castrese. E come una star, il busto del Santo è stato portato nei giorni scorsi in tournee lungo tutto il territorio per meglio far conoscere la sua storia a tutti cittadini della zona. A bordo di un mezzo meccanico a tre ruote, l'immagine marmorea di San Castrese è stata a Destra Volturno, Baia Verde, Villaggio Coppola. Qui, tutti meravigliati nell'apprendere che il patrono di Castelvolturno è di fatto il primo immigrato giunto sulla Domiziana. Il Santo, infatti, era originario dell'Africa ed aveva la pelle nera. La storia (mista a leggenda) narra che nel V secolo il re dei vandali Genserico espulse dal continente nero dodici vescovi, imbarcandoli su una nave che approdò alla foce del fiume Volturno. Castrese si stabilì poco più a nord nel territorio di Sessa Aurunca e diede vita ad una comunità di fedeli che ancora oggi conserva con devozione il suo culto. Evidentemente, allo sbarco non incrociò nessuno che gli chiese di mostrare il permesso di soggiorno, né alcuno che cercò di sfruttare le sue braccia per lavori pesanti. Era decisamente un altro periodo. Vincenzo Ammaliato © RIPRODUZIONE RISERVATA

venerdì 5 febbraio 2010

Anno zero per la depurazione


05/02/2010
A confronto politici, operatori, associazioni e sindacati sul futuro del litorale
Enzo Ammaliato Castelvolturno. Otto ore. Tanto è durato il convegno tenuto ieri a Castelvolturno e organizzato dall'Assobalneari e Ferturismo Confindustria con ad oggetto la bonifica del litorale domizio e della sua costa concentrando gli sforzi sul recupero del canale dei Regi Lagni. Ai lavori hanno partecipato in tanti. C'erano gli assessori regionali Walter Ganapini e Gianfranco Nappi, l'onorevole Giuseppe Sagliocco, il responsabile per la Regione Campania per gli impianti di depurazione Bruno Orrico e tanti altri. Mancavano, però, i dirigenti della ditta che gestisce i cinque depuratori che si affacciano sul canale borbonico, la Hidrogest Campania. La prima parte del convegno è servita per illustrare lo stato dell'arte, e quindi dell'inquinamento che subisce da oltre trenta anni la riviera casertana, nonché il carico inquinante che trasporta il canale dei Regi Lagni. Hanno preso la parola Antonio Cecoro dell'Assobalneari e il direttore Bruno Orrico. Dopo la pausa pranzo è stata la volta delle proposte presentate per migliorare la gestione degli impianti depurativi, «per scongiurare, è stato detto dai politici intervenuti, la catastrofe ambientale verificata lo scorso anno a giugno quando dal depuratore di Cuma per tre giorni furono scaricati a mare cinquanta tonnellate di rifiuti senza alcun tipo di trattamento». A termine dei lavori, i partecipanti hanno stilato un documento dal titolo sarcastico ed autoironico: «Depuriamo? È da tanto tempo che non lo facciamo». Sia l'assessore Nappi, sia quello all'ambiente Ganapini hanno promesso numerosi interventi che saranno eseguiti a breve per recuperare i Regi Lagni. Ed alcuni di questi dovrebbero essere attivi già dalla prossima primavera. Nel dettaglio, si dovrebbero istallare delle centraline ai varchi di ingresso e di uscita degli impianti di depurazione per monitorare il tasso d'inquinamento ed anche delle nuove macchine tecnologicamente avanzate per l'ossigenazione delle acque impure. Inoltre, è stata anche garantita la pulizia periodica degli argini dei Regi Lagni e degli arenili che sono alla sua foce. Interessante anche il progetto presentato dal dirigente regionale del Wwf, Alessandro Gatto, che propone di riconvertire il canale dei Regi Lagni secondo il vecchio progetto borbonico. Secondo l'ambientalista il più grosso errore è stato fatto fra gli anni '80 e '90, quando fu deciso di cementificare completamente l'alveo. Con questo intervento si sarebbe compromesso l'intero ecosistema e quindi anche la capacità autodepurativa del canale. E mentre i partecipanti al convegno cercavano soluzioni per migliorare la salute del mare casertano, sul sito web della Regione Campania sono stati presentati i dati sulla balneabilità della costa Campane in base ai prelievi eseguiti nel 2009. Per il mare del litorale domizio e in particolare per quello di Castelvolturno è stata una bocciatura senza alcun appello. Una lunga striscia rossa segna la costa sud del litorale domizio, che parte dalla zona del Lago Patria e salendo verso nord arriva fino a dopo la foce del fiume Volturno senza alcuna discontinuità. In totale, su ventiquattro mila metri di costa, su ben 20.440 a Castelvolturno la prossima estate sarà vietato fare il bagno. E il motivo dell'interdizione al tuffo è sempre la stesso: l'eccessivo inquinamento marino pericoloso per la salute umana. Insomma, nonostante le buone intenzioni, il rischio è che si prepari un’altra estate con grossi limiti di balneabilità sul litorale casertano. Con tutti i riflessi negativi che ci saranno sul turismo e le attività produttive dell'intera zona. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MafiAfrica


MafiAfrica in libreria a marzo (Editori Riuniti)


La nuova mafia tra scarpe di coccodrillo e giacche bianche alla “Cotton Club”, definita come una delle più pericolose mafie al mondo. Diffusa e ramificata su i quattro angoli del pianeta. Una mafia che si è consolidata tale in Italia con la base operativa mondiale tra Castel Volturno (Caserta) e Napoli. Tra riti vudù, sacrifici umani, un traffico di droga da centinaia di milioni di euro che parte del sud America e dall’Afghanistan attraverso il nord Africa e l’est Europa converge nel sud Italia per poi essere rivenduto in tutta l’Unione Europea. Nessuna ostentazione, l’unico fine il denaro. E l’uomo bianco ama la coca e le puttane di colore. La base operativa è Castel Volturno, gli aborti nella capitale, a Roma, i sequestri di persona in tutta Italia. La mafia africana cambia la storia: mai più schiavi ma padroni.

L’unica inchiesta sulla mafia africana in Italia.

Introduzione di Giovanni Conzo, PM della DDA di Napoli. Postfazione di Vincenzo Ammaliato, giornalista de Il Mattino. Foto di copertina di Salvatore Santoro. Video Trailer di Romano Montesarchio.


La mafia africana presente in Italia: un viaggio nel cuore oscuro dell’Italia, tra spacciatori, trafficanti di esserei umani e la disperazione dell’immigrazione.

Investita e uccisa sulla Domiziana

04/02/2010

Vincenzo Ammaliato Castelvolturno. Un nuovo incidente stradale sulle vie di Castelvolturno. Un nuovo incidente mortale. Un’altra vittima va ad allungare il già triste elenco di persone che hanno perso la vita sull’arteria che divide in due il litorale domizio, la via Domiziana. Si chiamava Irina Lobanova, era un immigrata ucraina ed aveva quarantaquattro. E’ stata trovata morta l’altra sera sul ciglio della strada al chilometro 24.500, proprio di fronte il parco acquatico Ditellandia al confine fra i territori di Mondragone e di Castelvolturno. A notarla, fra rifiuti ed erba incolta è stato un passante, che ha immediatamente chiamato il 112. Giunti sul posto poco dopo sia i carabinieri, sia un’ambulanza del 118, ai sanitari non è stato possibile fare altro che costatare il decesso della donna e disporre il suo trasferimento direttamente all’obitorio di Caserta. Qui, probabilmente, oggi sarà eseguito l’autopsia sul suo corpo e dal risultato i carabinieri sperano di trarre utili informazioni sulle cause precise del decesso. Le forze dell’ordine non possono contare su alcun testimone. Nessuno, a quanto pare ha visto o sentito nulla. Ma per i medici del 118 la donna ucraina è rimasta certamente vittima di un incidente stradale. Aveva il cranio fracassato e una spalla spezzata. Probabilmente è stata investita da un camion mentre era ferma alla fermata dell’autobus. Investita da un camion pirata. L’incidente è avvenuto alle 20, e in quel tratto di strada non c’è molta illuminazione. Sulla carreggiata, comunque, non è stato trovato alcun segno di frenata, né alcun rottame di veicoli. E’ stato trovato solo il corpo di Irina Lubanova, che viveva da qualche anno con una sua connazionale nel quartiere di Pescopagano. Da una paio di mesi Irina era stata raggiunta dalla figlia, che adesso purtroppo è rimasta sola. © RIPRODUZIONE RISERVATA

"Masslo" senza fondi, rischio asistenza

01/02/2010

«Siamo e restiamo volontari, chiediamo alle istituzioni solo che siano rispettati gli impegni assunti nei confronti dei nostri collaboratori e quelli necessari per sostenere le spese indispensabili». È un vero e proprio grido d'allarme quello che lancia Renato Natale, il presidente della Jerry Masslo, l'associazione che da venti anni gestisce tre ambulatori medici (a Casal di Principe, Castelvolturno e Aversa) i quali prestano gratuitamente assistenza sanitaria a circa 25mila immigrati l'anno. Il servizio svolto dagli ambulatori della Masslo è l'unico punto di riferimento sanitario per migliaia d'immigrati dell'agroaversano. E serve anche per snellire notevolmente il carico di pazienti stranieri presso le strutture sanitarie pubbliche. Peraltro, ogni anno sono effettuati circa 3500 prelievi ematici, per tracciare uno screening sulle malattie sessualmente trasmettibili. Questo ha permesso nel corso del tempo di individuare centocinquanta casi di malati d'Hiv, tutti pazienti seguiti direttamente a domicilio dai volontari dell'associazione. La Masslo svolge anche attività non finanziate dall'Asl, ma che si configurano sempre come servizi sanitari a rilevanza pubblica. Ed anche in questi il lavoro avviene in supplenza di servizi che dovrebbero essere garantiti dall'Asl. Eppure, lo scorso agosto non è stata rinnovata la convenzione alla Masslo. «A breve, sottolinea con amarezza il presidente Natale, saremo costretti a ridurre ancora notevolmente le nostre prestazioni. E di questo ne risentirà l'intero sistema sanitario locale».

mercoledì 3 febbraio 2010

Darsena ostruita 130 a terra


03/02/2010

Vincenzo Ammaliato Intrappolati da oltre un mese all'interno del canale dove ormeggiano da quaranta anni, senza neanche sapere chi è il proprio carceriere. La barriera di sabbia che si è creata lo scorso 2 gennaio alla foce del molo San Bartolomeo di Pinetamare è dovuta ai detriti trasportati dal mare. Ma gli armatori dei cinquantaquattro pescherecci che da allora non riescono ad uscire dalla darsena non sanno a quale ente rivolgersi per chiedere il servizio di dragaggio che permetterebbe loro di riprendere l'attività di pesca. «Da oltre un mese non riusciamo a trovare un interlocutore», sostiene con amarezza Aniello di Santo, un portavoce dei centotrenta pescatori rimasti senza lavoro. La delicata questione la scorsa settimana è arrivata anche in un'aula del tribunale di Napoli. I pescatori di Pinetamare con un provvedimento d'urgenza hanno chiamato in giudizio la Regione Campania, ritenendo l'ente di Santa Lucia competente per la darsena. Il giudice dovrebbe emettere la sentenza nei prossimi giorni. Ma i dirigenti della Regione sono certi che il dragaggio della foce non spetti loro, in quanto è stato già assegnato sulla stessa area il financial project per la realizzazione di un nuovo porto. A questo punto dovrebbero essere i privati della società Marina di Pinetamare rimuovere la barriera di sabbia. Ma ai vincitori del financial project non è stato ancora consegnato il decreto regionale indispensabile per l'inizio dei lavori del nuovo porto. L'ultimo consiglio comunale dell'amministrazione Nuzzo, peraltro, quello del 4 gennaio scorso, reintegrò nella disponibilità del patrimonio comunale gli usi civici dell'area del Molo San Bartolomeo. Quindi potrebbe essere anche il Comune di Castelvolturno il titolare e quindi il responsabile dell'area. Decisamente un rebus normativo difficile da risolvere, al contrario della barriera di sabbia per la cui rimozione basterebbe una semplice pala meccanica. © RIPRODUZIONE RISERVATA
09/02/2010
La sentenza
«La Regione deve dragare la darsena»

Vincenzo Ammaliato I pescatori quasi non ci speravano più. Erano passati dieci giorni da quando il giudice aveva tenuto l’udienza, e temevano che la mancata pubblicazione della sentenza fosse dovuta a una bocciatura della loro richiesta. E invece, ieri mattina, il tribunale Napoli ha depositato la decisione con la quale sono state accolte in pieno le istanze dei pescatori imprigionati nella darsena da oltre un mese. Il tribunale ha obbligato «ad horas» la Regione al dragaggio della foce dell’ex molo San Bartolomeo di Pinetamare, ostruita da detriti e sabbia dal 2 gennaio. A breve, quindi, la barriera sarà rimossa e i cinquantasei pescherecci potranno uscire dal canale per riprendere l’attività di pesca. Il giudice non ha accolto, quindi, la linea difensiva dell’ente di Santa Lucia, secondo cui con l’affidamento a un concessionario, due anni fa, dei lavori per il nuovo porto nella stessa area della darsena, l’onere del dragaggio sarebbe toccato alla ditta privata. Ma la società Marina di Castello, la vincitrice del relativo financial project, non è ancora entrata in possesso dei terreni, e quindi per il giudice la Regione Campania resta la responsabile giuridica dell’area. Intanto, tutte le parti in causa, pescatori, dirigenti della società Marina di Castello e della Regione, si incontreranno lunedì per definire l’inizio dei lavori del nuovo porto. Si dovrà, soprattutto, decidere dove ormeggiare i pescherecci nel periodo di tempo necessario alla realizzazione dell’opera portuale. Non è possibile farlo nelle vicine foci del fiume Volturno e del canale dell’Agnena per ragioni di sicurezza; a Baia e Pozzuoli, invece, non ci sono ormeggi necessari. E i lavori del nuovo porto dovrebbero durare tre anni. © RIPRODUZIONE RISERVATA

elezioni amministrative

28/01/2010
Scalzone lavora al «grande cartello»
Vincenzo Ammaliato Castelvolturno. Solitamente i mesi che precedevano le elezioni per il rinnovo del consiglio comunale a Castelvolturno erano vissuti con grossa partecipazione dall’intero territorio; c’era enfasi in qualsiasi iniziativa e battaglie particolarmente sostenute fra i vari candidati. A sessanta giorni dalle prossime elezioni, invece, il centro domizio pare quasi non accorgersi dell’imminente voto. Ancora nessun manifesto affisso fra le vie cittadine; pochi, se non pochissimi i candidati che hanno iniziato il classico «porta a porta» elettorale fra le famiglie che popolano la via Domiziana. All’origine di quella che appare come una campagna elettorale dai toni dimessi è sicuramente la confusione politica sia a carattere provinciale, sia regionale. Ma l’oggettivo abbandono in cui versa l’intero territorio domiziano pone più di una domanda ai vari aspiranti amministratori che preferiscono valutare bene ogni passo. Gli unici che hanno già annunciato di avere pronti sia la lista, sia il candidato e che non chiuderanno alcuna alleanza sono quelli dell’Italia dei Valori, che sostengono la candidatura a sindaco di Fabio Russo. Un grande cartello elettorale è invece quello che sta mettendo su il già due volte sindaco di Castelvolturno Antonio Scalzone. Forse, memore della sconfitta di cinque anni fa ad opera della corposa alleanza che sostenne Francesco Nuzzo, oltre alla sua lista del Pdl, Antonio Scalzone ha già stretto alleanze con altro quattro gruppi: il Psi di Americo Porfidia, La Destra degli ex missini Vincenzo De Simone e Giovanni Ponticelli, e due liste civiche, una formata in prevalenza da giovani, Forza Castelvolturno, e l’altra, invece, da professionisti e gestori di stabilimenti balneari, capeggiata da Spartaco Ballardini. E a breve, potrebbe arrivare anche l’adesione della lista di Alleanza di Centro di Giacomo Napoletano. Domenica prossima, invece, sarà il turno di Ferdinando Letizia, che presenterà la sua candidatura nella sala comunale. A sostenerlo saranno i quaranta candidati delle due liste formate dai giovani di Liberamente di Anastasia Petrella e i venti di «Città Normale» dell’ex assessore all’istruzione Vincenzo Gatta. Per Nando Letizia, però, potrebbe arrivare anche il sostegno dell’ex assessore al demanio e sindaco di Castelvolturno per sette giorni lo scorso gennaio, Rocco Russo, con la lista dell’Udc. Mentre anche Francesco Cantile ha sciolto qualsiasi riserva e conferma la sua corsa allo scranno più alto del municipio. A sostenerlo con molta probabilità saranno due liste. La prima, «Cittadinanza attiva», che vede lo scrittore Vittorio Russo come capolista. In una seconda potrebbe esserci anche la portavoce regionale di Alleanza per l’Italia, Maria Gatto. Con loro, l’ex assessore al turismo Carmine Brancaccio e forse anche l’ex vicesindaco Lorenzo Marcello. In alto mare ancora, invece, si trova il Pd. Il suo coordinatore cittadino, Alfonso Caprio, fa sapere che la sezione è da una settimana in assemblea permanente. Ma non si sa ancora se presenterà un proprio candidato o se sceglierà di allearsi. © RIPRODUZIONE RISERVATA



30/01/2010
i democratici vanno alle Primarie
Vincenzo Ammaliato Castelvolturno. I partiti dell’area di sinistra hanno deciso: saranno le primarie e quindi i cittadini a indicare il candidato sindaco per il rinnovo del consiglio comunale di Castelvolturno. La decisione è maturata ieri nella sede del Partito Democratico, al termine di due settimane di continui incontri fra gli iscritti dei vari esponenti locali dei partiti di sinistra. «Il nostro desiderio - ha sottolineato il coordinatore cittadino del Pd, Alfonso Caprio - è quello di coinvolgere la gente del territorio in questo periodo preelettorale che appare insolitamente spento e privo di stimoli». E saranno due le liste che sosterranno il candidato sindaco indicato dalle primarie castellane che si svolgeranno entro una decina di giorni. Quella del Partito democratico che fa capo direttamente ad Alfonso Caprio e all’ex assessore alla programmazione, Antimo Traettino. L’altra compagine è quella nella quale confluiranno esponenti di tre diversi partiti: «Nuovi Socialisti», del secondo assessore agli affari sociali nella giunta dell’ex sindaco Francesco Nuzzo, Salvatore Raimondo; Sinistra Democratica del terzo assessore agli affari sociali della passata giunta, Rosalba Scafuro; Rifondazione Comunista, del coordinatore cittadino Vincenzo Fabiani. Non sarà della coalizione, invece, Alleanza per l’Italia, il neonato partito di Rutelli che a Castelvolturno ha scelto la propria portavoce regionale, Maria Gatto, la quale ha espresso pubblicamente il suo appoggio alla candidatura dell’ex assessore al bilancio Francesco Cantile e alla sua lista civica Cittadinanza Attiva. Ma a tutt’oggi neanche l’Udc del commissario Rocco Russo sarà probabilmente del cartello elettorale delle sinistre, che invece continua a dialogare con il candidato sindaco di Liberamente e di Città Nuova, Ferdinando Letizia. Proprio quest’ultimo, presenterà ufficialmente la sua candidatura domani alle 10.30 nella sala consiliare Giovanni Rega. A convincere a correre l’ex assessore al demanio per lo scranno più alto del municipio, contro anche il suo ex alleato Antonio Scalzone, sono stati gli iscritti del gruppo «Libermente». Nato appena due anni fa come associazione politico-culturale costituita in prevalenza da giovani residenti nel centro storico di Castelvolturno ma che conta iscritti lungo tutta la Domiziana, «Liberamente» fece il colpo grosso alle scorse elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Sostenne a sorpresa il candidato della Lega Nord. Pochi davano ai giovani del neopartito credibilità. E invece, allo spoglio delle schede il verdetto dell’urna sancì un vero e proprio successo per «Liberamente» che con il 14 per cento circa delle preferenze risultò essere il secondo partito del territorio, dietro solo al Pdl e davanti al Partito democratico di oltre due punti. Castelvolturno in quel periodo - era appena giugno di un anno fa - fu definita dalle cronache nazionali come la «Pontida del Mezzogiorno». Sospinti da quell’inatteso successo, gli aderenti al gruppo «Liberamente» sono riusciti a mettere insieme per le prossime elezioni a Castelvolturno ben due liste. Quaranta candidati alla carica di consigliere, anche in questo caso quasi tutti neofiti della politica e sotto i trenta anni, «convinti - come dice la coordinatrice del partito, Anastasia Petrella - che la rinascita del territorio sia possibile. Basta avere buona volontà e credere nelle proprie possibilità». © RIPRODUZIONE RISERVATA


01/02/2010
Luise dice no
Vincenzo Ammaliato Castelvolturno. Il partito democratico locale chiede al già tre volte sindaco di Castelvolturno e fondatore della sede del Pci del centro litoraneo di accettare la candidatura alla carica di sindaco dei partiti di sinistra per le prossime elezioni del 28 marzo. Mario Luise, però, ringrazia e rifiuta l’invito. Settanta anni, residente da tempo a Caserta, l’ex primo cittadino Luise rappresenta un pezzo di storia, peraltro significativo, di Castelvolturno. È stato sotto la sua prima amministrazione, quella degli anni Settanta, che furono chiuse le cave di sabbia della camorra sulle sponde della foce del fiume Volturno, in un periodo in cui il sentimento ambientalista non era neanche ancora germogliato sulla Domiziana. Fu Mario Luise, negli anni Novanta ad avviare il procedimento di pubblicizzazione dei servizi (raccolta rifiuti, illuminazione e manutenzione stradale) in quella che all’epoca appariva come un’enclave nel territorio di Castelvolturno, il Villaggio Coppola. E sempre lui è ricordato per aver voluto e inaugurato un istituto sulla Domiziana che regolamentasse e gestisse il grosso flusso d’immigrazione che insisteva da anni sul litorale, il centro Fernandes. «L’invito dei compagni di Castelvolturno - dice Mario Luise con voce rotta dall’emozione - m’inorgoglisce ma al tempo stesso mi fa soffrire. Soffrire - aggiunge l’ex sindaco - in quanto non c’è al momento alcuna condizione affinché io possa accettare, nonostante sul litorale ci sia tanto da fare». Mario Luise si allontanò definitivamente dalla vita politica e dalle iniziative del centrosinistra di Castelvolturno cinque anni fa, all’indomani della costituzione del grosso cartello elettorale formato per sconfiggere il centrodestra e Antonio Scalzone e che sosteneva la candidatura di Francesco Nuzzo, magistrato candidatosi all’epoca come indipendente nelle file dei Ds e poi passato nell’Udeur. «Non perché non approvassi la figura istituzionale del giudice Nuzzo - sottolinea Luise - La mia scelta fu motivata semplicemente perché dell’alleanza facevano parte personaggi che sono stati nostri avversari. Gente nemica di Castelvolturno, uscita dalla porta grazie alla magistratura e rientrata con Nuzzo dalla finestra». Per i partiti locali dell’area di sinistra, quindi, non resta allo stato che l’opzione, già anticipata qualche giorno fa, delle primarie. Ma i tempi si accorciano. Gli altri partiti hanno già iniziato la campagna elettorale. Intanto, però, per il Pd resta una piccola porta lasciata aperta da Luise. «In ogni caso - avverte - i compagni del litorale, qualora ne avessero bisogno, avranno sempre il mio apporto. Non lo posso negare a loro, né al territorio, né e a tutta la sua gente». © RIPRODUZIONE RISERVATA


02/02/2010
Tre in corsa. Le primarie indicheranno il candidato delle sinistre Vincenzo Ammaliato Castelvolturno. Scontata in poco più di una giornata l'amarezza per il rifiuto di Mario Luise ad accettare la candidatura a sindaco, il Pd e i suoi alleati accelerano sulle primarie e presentano i nomi dei candidati. Saranno con molta probabilità tre le persone che si contenderanno la candidatura a sindaco per i partiti delle sinistre: Alfonso Caprio, per il partito democratico; Salvatore Raimondo, per i nuovi socialisti; e per una lista unica formata da rifondazione comunista e sinistra democratica, invece, con molta probabilità correrà Salvatore Cretella. E siccome i tempi sono particolarmente stretti, le primarie sono state fissate per il giorno di San Valentino, il prossimo 14 febbraio. Mentre il giorno prima, il 13, saranno presentate le liste con tutti i candidati a consigliere. Un tour de force obbligato, visto che oramai manca davvero poco alla chiusura e presentazione ufficiale delle liste. Ma non tutti sul litorale hanno già completato schieramenti ed alleanze. All'appello mancano ancora l'Udc, che conta ben cinque consiglieri ed un assessore uscente e l'Adc di Giacomo Napoletano. E mentre per il primo partito i rumors del litorale parlano di alleanza con le liste civiche che sostengono la candidatura di Ferdinando Letizia; Giacomo Napoletano, invece, pare stia per riavvicinarsi al suo ex alleato Antonio Scalzone e al Pdl. © RIPRODUZIONE RISERVATA

03/02/2010
Tutte new entry nella formazione dei dipietristi
Castelvolturno. Venti candidati a consigliere più quello a sindaco nessuno dei quali ha mai avuto prima alcuna esperienza politica. È questa la sfida che lancia l'Italia dei Valori di Castelvolturno per l'ormai imminente tornata elettorale che interesserà anche il centro domizio. Ma c'è di più: la caratteristica principale dei candidati sta nei loro casellari giudiziali, che sono tutti bianchi. È per un territorio che ha visto nella passata amministrazione ben quattordici consiglieri comunali su venti con precedenti penali o carichi pendenti, non è certo cosa da poco. «Non importa se conquisteremo un solo seggio, o forse neanche quello, sottolinea il candidato a sindaco dell'Idv, Fabio Russo, rivendicando con audacia anche di non aver voluto fare alleanze con nessun altro partito, né lista civica. Abbiamo messo su una squadra che vuole recidere in maniera netta col passato; e correremo tutti i rischi del caso. Comunque vada, conclude Russo, il nostro progetto sarà un trionfo». Per dare man forte al gruppo dell'Italia dei Valori di Castelvolturno è atteso per la prossima settimana nel centro litoraneo l'arrivo del parlamentare europeo ed ex magistrato Luigi De Magistris. vinc. amm. © RIPRODUZIONE RISERVATA

07/02/2010
Napoletano spiazza tutti «La mia Alleanza con Letizia»
Vincenzo Ammaliato Castelvolturno. Giacomo Napoletano ha deciso. E la sua scelta è una mezza sorpresa, che in parte sconvolge gli scenari politici che andavano delineandosi lentamente sul litorale domizio. L'Alleanza di Centro, il suo partito si è alleato con le due liste civiche di Liberamente e quella di Città Normale che sostengono la candidatura a sindaco di Ferdinando Letizia. Sorpreso anche Antonio Scalzone, che nei giorni scorsi dava quasi per certo la presenza del suo ex alleato nel cartello elettorale del Pdl che sostiene la sua candidatura. E invece, l'ex segretario cittadino dell'Udc darà il suo apporto per far arrivare sullo scranno più alto del municipio castellano al suo ex delfino, assessore al demanio proprio durante l'amministrazione Scalzone. «L'accordo è arrivato ieri sera dopo una lunga concertazione sui punti programmati del programma politico», ha sottolineato Giacomo Napoletano. «A cui seguirà - ha aggiunto - un comunicato ufficiale presentato congiuntamente da tutti i componenti dell'alleanza». Passano quindi ad ottanta i candidati a consigliere che sosterranno Letizia sindaco. Venti in meno di quelli che metterà in campo il centrodestra di Antonio Scalzone. Si prospetta per i prossimi giorni, quindi, l'inizio di una vera e propria caccia all'ultimo che vedrà coinvolto l'intero territorio domizio. Ma la corsa alla partita più ambita della cittadina del litorale non sarà a due. Un ruolo importante infatti lo svolgeranno anche i quaranta candidati delle due liste civiche che sosterranno la candidatura a sindaco di Francesco Cantile, fra i quali ci sono alcuni ex consiglieri comunali protagonisti nelle passate tornate elettorali di performance personali di tutto rispetto. Non da trascurare infine la lista messa in campo da Italia dei Valori, che ha puntato tutto sulle facce nuove dei suoi candidati che sosterranno Fabio Russo. Il nome del candidato dei partiti di centrosinistra, invece, verrà fuori dalle primarie a cui partecipano Alfonso Caprio (Partito Democratico), Salvatore Raimondo (Psi), Arturo Sementini, Aldo Panico e Salvatore Cretella (SL-RC). L'ultima incertezza, a questo punto, resta quella dell'Udc. Il partito dell'ex assessore al demanio Rocco Russo è rimasto l'unico a non aver scoperto le proprie carte. La sua adesione al progetto di Letizia sindaco fino a ieri sembrava quasi certa. Resta da vedere se alla luce dell'aggregazione del partito di Napoletano l'Udc preferirà accodarsi come quinta lista, oppure preferire un'alleanza diversa. © RIPRODUZIONE RISERVATA


10/02/2010
Letizia chiude la porta all'udc
Vincenzo Ammaliato Castelvolturno. Ufficialmente è in attesa delle decisioni del partito che sta lavorando sia sullo scacchiere provinciale, sia su quello regionale. In linea teorica, solo dopo le indicazioni ottenute dai vertici politici l'Udc del commissario Rocco Russo deciderà quali alleanze stringere sul litorale in vista delle imminenti elezioni amministrative. Eppure, gli incontri cosiddetti «informali», per la lista rimasta ormai l'unica a non aver ancora scoperto le proprie carte, si susseguono alacremente lungo tutto il territorio. I dirigenti dell'Unione di centro cercano contatti con tutti i partiti e liste civiche della zona. Tranne, da ieri, con il cartello elettorale che sostiene la candidatura di Nando Letizia sindaco, proprio quello che sembrava il suo approdo naturale. Ieri mattina, infatti, a mezzo di un comunicato stampa, i partiti Alleanza di Centro, il Movimento per le autonomie e le due liste civiche di Liberamente e Città Nuova hanno di fatto chiuso ufficialmente la porta a ogni tipo di alleanza col partito centrista. «Non praticabile l'alleanza fra i nostri movimenti e l'Udc, hanno scritto Antonio Leone e Mario Cassandra, in quanto non si pone in discontinuità con l'amministrazione uscente». La nota termina con la rassicurazione agli elettori del cartello di Letizia sulla «fermezza» di tale decisione. Tutto da rifare, quindi per Rocco Russo e i suoi, che potrebbero anche correre da soli come farà l'Italia dei Valori di Fabio Russo. «Allo stato attuale, ha fatto sapere uno dei dirigenti locali dell'Udc, l'ex consigliere Antonio Russomando, l'indicazione è che non faremo alcuna alleanza ed esprimeremo un nostro candidato a sindaco». Nel centro litoraneo sono già schierate le due corazzate di Antonio Scalzone e Nando Letizia pronte a darsi battaglia fino all'ultimo voto. Anche Franco Cantile ha perfezionato le liste che sosterranno la sua candidatura. E domenica dal risultato primarie si conoscerà il nome del candidato dei partiti di sinistra. Mentre l'Idv resta coerente col concetto di autonomia espresso da tempo. Non restano, quindi, molti treni per la compagine dell'Udc. © RIPRODUZIONE RISERVATA


11/02/2010
L'Udc va da sola e punta su Giardina
Vincenzo Ammaliato Castelvolturno. La data ultima per la presentazione delle liste si avvicina in maniera inesorabile e il rischio che il partito possa restare tagliato fuori da qualsiasi tipo di alleanza, sia perdere alcuni dei suoi candidati drenati dagli altri schieramenti che sono di fatto già in campagna elettorale è piuttosto alto; e Rocco Russo rompe gli indugi e scopre tutte le carte: l'Udc correrà da sola per il rinnovo del consiglio comunale di Castelvolturno. In pratica, nessun tipo di accordo con gli altri partiti e le liste civiche in lizza. Medico di famiglia, sessantotto anni, sarà Pietro Paolo Giardina il candidato a sindaco del partito centrista. Già presidente del consiglio comunale dell'amministrazione Scalzone in quota Ccd, Pietro Paolo Giardina è stato durante l'ultima amministrazione consigliere di maggioranza, eletto nella lista civica Progetto per Castelvolturno. E dalla riunione è venuta fuori anche una seconda candidatura. Questa volta non di carattere locale. Salvo accordi diversi che il partito potrebbe siglare a livello provinciale e regionale con gli altri schieramenti, Arturo Villano, ex assessore all'istruzione della giunta Nuzzo, sarà candidato consigliere al rinnovo del consiglio provinciale. Secco e concentrato sui punti che maggiormente affliggono il litorale il programma elettorale dell'Udc: risanamento ambientale e recupero del mare. La realizzazione del porto turistico di Pinetamare è una priorità, a cui sarà affiancata la progettualità di un porto fluviale alla foce del fiume Volturno. Ma il forte del partito del commissario cittadino Rocco Russo, più che nelle promesse da campagna elettorale sta nei nomi dei candidati a consigliere e del loro peso elettorale. Fra loro, ci sono cinque ex consiglieri di maggioranza uscenti e ben tre ex assessori della passata amministrazione, fra cui lo stesso commissario cittadino Russo che lo scorso gennaio ha svolto le funzioni di sindaco per sette giorni a seguito della rimozione di Francesco Nuzzo. Intanto, ieri sera i partiti di sinistra hanno presentato nella sede locale del Partito Democratico i quattro candidati che sfideranno per le primarie di domenica prossima (Alfonso Caprio, Salvatore Cretella,Salvatore Raimondo e Arturo Sementini). Due, al momento, appaiono le liste che sosterranno il candidato a sindaco che uscirà vittorioso da queste elezioni. In totale per il rinnovo del consiglio comunale a Castelvolturno, salvo colpi di scena dell'ultimo momento, dovrebbero essere sei i candidati a sindaco e quindici le liste che li sosterranno: in pratica, ci sarà l'intero territorio in campo. © RIPRODUZIONE RISERVATA