venerdì 5 febbraio 2010

Anno zero per la depurazione


05/02/2010
A confronto politici, operatori, associazioni e sindacati sul futuro del litorale
Enzo Ammaliato Castelvolturno. Otto ore. Tanto è durato il convegno tenuto ieri a Castelvolturno e organizzato dall'Assobalneari e Ferturismo Confindustria con ad oggetto la bonifica del litorale domizio e della sua costa concentrando gli sforzi sul recupero del canale dei Regi Lagni. Ai lavori hanno partecipato in tanti. C'erano gli assessori regionali Walter Ganapini e Gianfranco Nappi, l'onorevole Giuseppe Sagliocco, il responsabile per la Regione Campania per gli impianti di depurazione Bruno Orrico e tanti altri. Mancavano, però, i dirigenti della ditta che gestisce i cinque depuratori che si affacciano sul canale borbonico, la Hidrogest Campania. La prima parte del convegno è servita per illustrare lo stato dell'arte, e quindi dell'inquinamento che subisce da oltre trenta anni la riviera casertana, nonché il carico inquinante che trasporta il canale dei Regi Lagni. Hanno preso la parola Antonio Cecoro dell'Assobalneari e il direttore Bruno Orrico. Dopo la pausa pranzo è stata la volta delle proposte presentate per migliorare la gestione degli impianti depurativi, «per scongiurare, è stato detto dai politici intervenuti, la catastrofe ambientale verificata lo scorso anno a giugno quando dal depuratore di Cuma per tre giorni furono scaricati a mare cinquanta tonnellate di rifiuti senza alcun tipo di trattamento». A termine dei lavori, i partecipanti hanno stilato un documento dal titolo sarcastico ed autoironico: «Depuriamo? È da tanto tempo che non lo facciamo». Sia l'assessore Nappi, sia quello all'ambiente Ganapini hanno promesso numerosi interventi che saranno eseguiti a breve per recuperare i Regi Lagni. Ed alcuni di questi dovrebbero essere attivi già dalla prossima primavera. Nel dettaglio, si dovrebbero istallare delle centraline ai varchi di ingresso e di uscita degli impianti di depurazione per monitorare il tasso d'inquinamento ed anche delle nuove macchine tecnologicamente avanzate per l'ossigenazione delle acque impure. Inoltre, è stata anche garantita la pulizia periodica degli argini dei Regi Lagni e degli arenili che sono alla sua foce. Interessante anche il progetto presentato dal dirigente regionale del Wwf, Alessandro Gatto, che propone di riconvertire il canale dei Regi Lagni secondo il vecchio progetto borbonico. Secondo l'ambientalista il più grosso errore è stato fatto fra gli anni '80 e '90, quando fu deciso di cementificare completamente l'alveo. Con questo intervento si sarebbe compromesso l'intero ecosistema e quindi anche la capacità autodepurativa del canale. E mentre i partecipanti al convegno cercavano soluzioni per migliorare la salute del mare casertano, sul sito web della Regione Campania sono stati presentati i dati sulla balneabilità della costa Campane in base ai prelievi eseguiti nel 2009. Per il mare del litorale domizio e in particolare per quello di Castelvolturno è stata una bocciatura senza alcun appello. Una lunga striscia rossa segna la costa sud del litorale domizio, che parte dalla zona del Lago Patria e salendo verso nord arriva fino a dopo la foce del fiume Volturno senza alcuna discontinuità. In totale, su ventiquattro mila metri di costa, su ben 20.440 a Castelvolturno la prossima estate sarà vietato fare il bagno. E il motivo dell'interdizione al tuffo è sempre la stesso: l'eccessivo inquinamento marino pericoloso per la salute umana. Insomma, nonostante le buone intenzioni, il rischio è che si prepari un’altra estate con grossi limiti di balneabilità sul litorale casertano. Con tutti i riflessi negativi che ci saranno sul turismo e le attività produttive dell'intera zona. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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