lunedì 22 febbraio 2010

Darsena, via al dragaggio

foto: salvatore marcello

21/02/2010

Pinetamare Finalmente accessibile l’unico porto della provincia

Vincenzo Ammaliato
Mezzi meccanici in azione alla foce dell'ex molo San Bartolomeo di Pinetamare. Da ieri una draga ed una pala meccanica stanno rimuovendo la barriera di sabbia creata dalle mareggiate tre mesi fa e che dallo scorso 2 gennaio imprigiona all'interno del canale cinquantasei imbarcazioni da pesca. I lavori di rimozione sono commissionati dalla Regione Campania, così come previsto da un'ordinanza emessa dal tribunale di Napoli la scorsa settimana. Il primo intervento eseguito, è stato lo scavo di un canale all'interno della grossa barriera di sabbia, per permettere il deflusso dell'acqua. L'ostruzione, infatti, congiuntamente alle piogge insistenti delle ultimime settimane aveva fatto innalzare di oltre un metro il livello abituale della darsena, facendo temere un rischio inondazione. Peraltro, l'acqua stagnante del canale aveva assunto un preoccupante colore marrone scuro. Occorreranno, invece, dieci giorni per rimuovere l'intera barriera. Ma l'Ente di Santa Lucia ha l'onere di provvedere al dragaggio continuo per i prossimi sei mesi. Dopodichè i pescherecci dovranno trovare un nuovo approdo. Dal prossimo settembre, infatti, nella stessa area della darsena dovrebbero iniziare i lavori per la realizzazione del porto turistico. L'azienda incaricata della creazione dell'opera portuale, Marina di Pinetamare, ha fatto sapere di aver bisogno di circa dodici-diciotto mesi per completare la prima parte del nuovo molo e quindi permettere il rientro dei pescehrecci. In tutto questo periodo i pescotori e gli armatori dovrebbero trovare per le proprie imbarcazioni degli approdi alternativi. Ma trovare dei posti barca liberi non è certo facile. Alla foce del fiume Volturno non ci sono le condizioni di sicurezza necessarie. Il porto di Formia è decisamente troppo distante da Castelvolturno. L'opzione ideale sarebbe quella della baia di Acqua Morta. Ma per convincere gli amministratori del municipio di Monte di Procida ad ospitare i pescherecci di Castelvolturno dovrà necessariamente mediare ancora una volta la Regione Campania. Intanto, quello che per i pescatori di Pinetamare ha rappresentsato per oltre un mese e mezzo un vero e prooprio incubo, per il resto del litorale domizio potrebbe essere un’inaspettata risorsa. La sabia rimossa che ostruisce la foce, infatti, potrebbe servire per ripasciare in maniera naturale le spiagge di Ischitella e di Destra Volturno erose dal vento oppure per bonificare le ex cave ad est della Domiziana. L’idea è venuta all’associazione Officina Volturno, che ha scritto al commissario prefettizio di Castelvolturno, Michele Capomacchia, affinché prendesse in esame questa particolare opzione. «In passato, ha detto Tommaso Morlando, dirigente dell’associazione, la sabbia rimossa dalla foce delle darsena veniva venduta ad altri territori oppure dispersa dalle condizioni meteo. Sarebbe auspicabile, invece, che fosse utilizzata per le nostre spiagge martoriate dall’erosione della costa». Insomma una sorta di riciclo ambientale che darebbe doppio giovamento alle strutture locali. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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