martedì 29 giugno 2010

Il mare inquinato, Scalzone pronto a dimettersi


26/06/2010

Vincenzo Ammaliato
Il territorio di Castelvolturno primo in una classica nazionale. Purtroppo, per il centro casertano, però, la classifica è ancora una volta in negativo. Il poco edificante primato è quello sancito giovedì dal ministero all’Ambiente relativo alla balneabilità della costa: dei suoi ventisette chilometri lineari di mare, Castelvolturno può contare appena su una manciata di tratti dove il tuffo non è interdetto. La percentuale su base nazionale parla di circa il 90% di costa balneabile. Il centro domiziano, invece, capovolge inesorabilmente la proporzione, con solo il dieci per cento di mare dove è possibile immergersi. E il primo cittadino del centro col mare maggiormente inquinato d’Italia, Antonio Scalzone, ingoia con rabbia il boccone amaro. Non cerca, però, di glissare sull’argomento per evitare probabili psicosi di massa, come quelle che l’anno corso portarono i bagnanti a disertare le spiaggie del posto. Neppure se la prende con i mass media, spesso accusati dagli operatori balneari di Castelvolturno di ingigantire la questione. Il sindaco prende carta e penna e scrive direttamente al governo, alla Regione Campania e alla Provincia chiedendo un immediato intervento per risolvere il grave problema ambientale in cui versa il territorio. «Castelvolturno è all’ultima spiaggia», scrive il sindaco. E il problema mare è la madre di tutti i disagi che si vivono nel centro domiziano. «Ma allo stesso momento - aggiunge - se la costa venisse finalmente bonificata il territorio troverebbe immediatamente la forza per riprendersi e tornare a essere una cittadina vivibile e non più abbandonata al degrado». Scalzone si dice rammaricato e impotente nei confronti della mole di sversamenti quotidiani sulla propria costa. «La questione ovviamente non è locale - si legge nella lettera - ma di carattere nazionale, e solo con l’intervento di tutte le istituzioni si può affrontare e risolvere». Il primo cittadino si dice certo di avere più di una sponda nelle istituzioni e confida nel loro intervento. «Ho chiesto - fa sapere Scalzone - un tavolo di lavoro permanente al governo sulla questione mare di Castelvolturno. E siccome Provincia, Regione e Governo sono tutte dello stesso colore politico, l’intervento sono certo sarà immediato. Al contrario - minaccia - se non saranno ascoltate le nostre grida di dolore sarei pronto a dimettermi». Eletto appena tre mesi fa al primo turno nella competizione con altri quattro candidati a sindaco, quindi, Scalzone sarebbe pronto a rimettere il proprio mandato qualora le istituzioni non dovessero intervernire velocemente nella lotta al degrado ambientale. Ma quali sono gli interventi immediati da effettuare? Per il primo di cittadino «sono senz’altro la realizzazione delle condotte sottomarine alla foce dei Regi Lagni e la ristrutturazione dei depuratori del Ps3». Intanto, la Hidrogest Campania, il consorzio che gestisce i cinque impianti di depurazione dei Regi Lagni, proprio nel giorno della presentazione dei dati sulla balneabilità al ministero dell’ambiente, ha fatto sapere di essere intenzionata a rescindere il contratto a causa delle inadempienze della Regione. Ma Tammaro Tavoletta, segretario regionale dell’Ugl energia (sigla alla quale sono associati gran parte dei dipendenti dei depuratori) non crede alla volontà della Hidrogest di lasciare gli impianti. «Periodicamente i suoi dirigenti minacciano la rescissione del contratto ma non lo fanno», dice Tavoletta che critica apertamente l’operato del consorzio. Si preannuncia, quindi, per il litorale domizio un’estate particolarmente rovente. E anche se le temperature meteorologiche non dovessero raggiungere dei forti picchi, saranno sicuramente le carte bollate e gli scontri politici e sindacali a far salire la colonnina di mercurio. Intanto, le spiaggie della zona sono pronte ad ospitare i bagnanti ma solo per dei bagni di sole. © RIPRODUZIONE RISERVATA

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non si dimette, non si dimette. Ha fatto tanto per essere eletto e adesso credi davvero che si dimette? Del resto che il mare fosse una fogna a cielo aperto mica si scopre oggi

Anonimo ha detto...

ma non e possibile.il mare di manfredonia e proprio inquinato non si puo' guardare.i pescatori sono proprio dei ........perche' quando pescano buttano in mare sostanze oliose o anche bottiglie dove era contenuta benzina.fanno proprio schifo.