martedì 29 gennaio 2008

CASTELVOLTURNO. IL TAR RESPINGE IL RICORSO
Estrazione sabbia, la Cav resta chiusa
ENZO AMMALIATO Castelvolturno. L'amministrazione comunale di Castelvolturno si aggiudica un nuovo round nella battaglia fatta di valori bollati che la vede contrapposta da oltre un anno alla ditta Cav dei fratelli Baiano. Il tribunale amministrativo regionale ha rigettato ieri la richiesta di sospensione cautelare dell'estrazione di sabbia presentata dai titolari della ditt a seguito del provvedimento di sequestro col quale lo scorso mese di settembre il Genio civile mise i sigilli alle cave di sabbia attive da un trentennio sul litorale domizio. «Abbiamo messo in campo tutte le nostre energie per dimostrare al Tar l'infondatezza delle pretese della ditta Cav - ha detto con entusiasmo il sindaco di Castelvolturno, appena appreso della sentenza. È indispensabile adesso - ha continuato il primo cittadino, lanciando un pesante affondo all'indirizzo dei titolari della Cav Srl - che si instauri una permanente sinergia fra tutti i poteri dello Stato affinché Castelvolturno non sia più oggetto di veri e propri atti camorristici da parte di chi perpetua la rapina sistematica del territorio». La querelle fra Comune e ditta Cav nacque la scorsa primavera, subito dopo l'autodenuncia dei dirigenti dell'azienda estrattiva di aver scavato circa centomila metri quadrati oltre la concessione ottenuta dalla Regione Campania e di essere sceso in profondità di undici metri in più rispetto alla stessa concessione. L'amministrazione comunale, a quel punto, avrebbe avuto novanta giorni di tempo a disposizione per opporre ricorso. Una settimana prima della scadenza, però, quando il fascicolo contro la ditta Cav stava per essere chiuso e presentato alla magistratura sparì misteriosamente dall'ufficio tecnico del palazzo di piazza Annunziata. Il sindaco denunciò alle forze dell'ordine l'increscioso episodio e i dipendenti del Comune riuscirono in brevissimo tempo a ricostruire tutta la documentazione necessaria alla presentazione del ricorso nei tempi stabiliti. Poche settimane dopo il Genio civile appose i sigilli alle cave ritenute dagli ambientalisti della zona le responsabili dell'erosione della costa e delle sponde della foce del fiume Volturno.

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