venerdì 16 gennaio 2009

I dati del Comune: duemila stranieri regolari, quindicimila i clandestini


11/01/2009
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VINCENZO AMMALIATO Quasi duemila extracomunitari residenti, precisamente 1959, 435 immigrati comunitari residenti, 1.300 figli d'immigrati iscritti alle scuole dell'obbligo, dei quali 1.020 usufruiscono di mensa e trasporto. Quasi quattro mesi dopo la strage degli africani, era il 18 settembre, il Comune di Castelvolturno diffonde i dati ufficiali della presenza degli immigrati sul litorale e cerca di delineare l'impatto sia economico sia sociale che hanno sul territorio. Manca, però, un censimento preciso degli immigrati irregolari che vivono alla foce del Volturno; l'amministrazione Nuzzo stima il dato in quindicimila unità. «Questo numero - spiega il sindaco magistrato - viene fuori dalla quantità di rifiuti urbani prodotti quotidianamente dal nostro paese, che è di circa cinquanta tonnellate; mentre, stando alla media nazionale, calcolando i residenti, non dovremmo superare le venticinque». In effetti, il confinante Comune di Mondragone, pur avendo una popolazione residente di quattromila anime in più, rispetto a Castelvolturno produce ogni giorno venti tonnellate di rifiuti urbani in meno. Centri limitrofi ma in cui l’immigrazione ha un peso diverso: a Castelvolturno, ad esempio, si conta un cittadino straniero ogni otto abitanti. A Mondragone, uno ogni quarantasei. In quest'ultimo territorio è piuttosto circoscritta anche la provenienza geografica degli immigrati, che non supera le venti nazioni. Cinquanta, invece, sono quelle contate a Castelvolturno (Africa 23, Asia 8, Americhe 8, Europa extra Ue 11). I dati forniti dal Comune di Castelvolturno, peraltro, analizzano anche le spese annue che l'amministrazione sostiene per la presenza degli immigrati: trecentomila sono gli euro necessari a sostenere i costi sociali, cinquantamila per l'assistenza di cittadini agli arresti domiciliari, centomila i costi per funerali e trasporti salme di cittadini indigenti (da questo dato sono escluse le spese sostenute per i funerali dei sei ghanesi uccisi lo scorso settembre); duecentoventimila per integrare il servizio di trasporto pubblico; diecimila euro, infine, servono per il mantenimento di minori abbandonati. Tornando al capitolo «rifiuti solidi urbani», il Comune di Castelvolturno stima in ben tre milioni d'euro il costo annuo non addebitabile. Poco meno della metà (quasi un milione e mezzo d'euro) per il servizio idrico sempre non addebitabile. E che i problemi di Castelvolturno abbiano una valenza non semplicemente locale è offerto anche dal dato delle licenze per vendita ambulante attive all'ufficio commercio che ammontano a ben 488 (a Mondragone sono 170). Circa il 90% di queste licenze sono intestate a cittadini stranieri, e il Comune sta valutando se i quasi cinquecento titolari effettivamente esercitino tutti la vendita ambulante oppure abbiano utilizzato uno stratagemma per eludere la legge.

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