venerdì 16 gennaio 2009

Consorzio Icaro, atti vandalici danni per almeno 30 mila euro

VINCENZO AMMALIATO «Escludo categoricamente che possa esserci qualsiasi tipo di legame fra l’arresto di Giuseppe Setola e i danneggiamenti avvenuti alla nostra sede di Sessa Aurunca». Liquida in modo laconico, Simmaco Perrillo, vicepresidente del consorzio Icaro (che da alcuni anni gestisce numerosi beni confiscati alla mafia), l’ipostesi che fra i due fatti possano esserci dei collegamenti. Eppure la rabbia per l’atto vandalico subito mercoledì mattina in località Maiano, dove a breve sarebbero dovuti sorgere un canile comunale e una comunità per soggetti svantaggiati, è notevole. Una prima stima dei danni parla di circa trentamila euro di attrezzature danneggiate. Compromesse in maniera ingente porte, finestre, saracinesche, infissi e l’impianto elettrico. I vandali hanno asportato i contatori dell’Enel e aperto tutte le cassette tranciando i cavi che consentivano i collegamenti elettrici. «Un evidente tentativo di rallentare o impedire l’apertura della struttura», dice Perrillo. Il bene fu sottratto dalla magistratura al clan camorristico Moccia di Afragola, ed è stato consegnato al consorzio Icaro appena due settimane fa. I dirigenti dell’associazione avevano anche stipulato una convenzione con un istituto di vigilanza privata affinché controllasse la struttura. «Ma tutto questo non è servito - dice con sconforto Perrillo - Comunque, non saranno certo questi vili atti a scoraggiarci e farci esporre bandiera bianca, anzi». Di concerto con alcuni volontari della zona, infatti, i responsabili del consorzio Icaro hanno già iniziato i lavori di ristrutturazione e la notte a turno stanno dormendo nel casolare agricolo danneggiato (sprovvisto ancora peraltro della fornitura di energia elettrica) per evitare che si ripetano nuovi atti vandalici. Qui, probabilmente, avrebbe lavorato anche uno dei sei extracomunitari trucidati lo scorso settembre a Castelvolturno. L’immigrato ghanese, infatti, tenne un colloquio di lavoro con i responsabili della cooperativa Icaro proprio la mattina del 18 settembre. «Serviva solo la sua tessera sanitaria - Ricorda Perrillo - e avrebbe potuto iniziare subito a collaborare con la nostra associazione. Era un uomo molto determinato e disse che per sostenere sua moglie e la loro figlioletta di appena un anno sarebbe stato disposto a qualsiasi tipo di lavoro, anche il più umile». Il destino, o forse qualcun altro, ha deciso, invece, che le cose andassero diversamente per lui e per la sua famiglia.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Congratulazioni per il tuo blog, a cui sono arrivato attraverso il gruppo che si è costituito su Facebook. Continua così, è di gente come te che abbiamo bisogno. Grazie.