venerdì 9 gennaio 2009

Chez Luzy, la bouvette dei disperati



06/01/2009
È divenuto popolare a metà dell’anno scorso, quando al suo interno furono girate alcune scene del film Gomorra di Matteo Garrone. Dopo la strage dei ghanesi dello scorso settembre ha subito anche due di blitz delle forze dell’ordine. Ma l’hotel Boomerang resta ancora al suo posto con il carico di tossicodipendenza e disperazione che lo contraddistingue da sei anni, da quando subì un incendio che devastò la struttura alberghiera da 4 stelle. Qui trovò subito dopo ricovero un gruppo di una cinquantina di tossicodipendenti che nulla più chiede alla vita se non drogarsi. Fra una fumata di crack e una dose di cobret, però, c’è bisogno anche di un bicchiere d’acqua o di latte; c’è bisogno anche di un pezzo di pane con del formaggio per avere le energie necessarie a spostarsi sulle ginocchia lente. A questo pensa una donna nigeriana di circa quaranta anni. Racconta di chiamarsi Lucy e di non essere tossicodipendente. «Vengo qui tutti i giorni, ma solo per lavorare», dice. «Offro succhi di frutta, merendine e sigarette sfuse. Ricevo in cambio pochi spiccioli e non ho mai avuto alcun problema». L’hotel Boomerang per la gente della Domiziana è la porta dell’inferno, per i suoi frequentatori è l'unica casa che hanno, per Lucy è il suo posto di lavoro. Vincenzo Ammaliato

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