giovedì 29 gennaio 2009

Deficit per i clandestini opposizione contro Nuzzo


28/01/2009
L’ex sindaco: dica chiaramente se sono un problema o una risorsa
VINCENZO AMMALIATO I dati diffusi dal sindaco di Castelvolturno Francesco Nuzzo sul peso economico degli immigrati irregolari sulle casse comunali e di quanto, a suo parere, incidano gli stessi extracomunitari senza permesso di soggiorno sulla quasi bancarotta del Comune costiero hanno sollevato sul litorale un vespaio di polemiche, forse inattese dallo stesso primo cittadino. «Che si occupi essenzialmente dei truffatori e degli evasori», ha commentato con sarcasmo il suo ex assessore e dirigente di Italia dei Valori, Tommaso Morlando. L’ex responsabile dell’assessorato all’ecologia fa riferimento soprattutto ai ben sette milioni di euro annui di evasione Ici sulle seconde case che il Comune di Castelvolturno non riesce assolutamente a recuperare. Inoltre, sempre secondo Morlando, anche la lamentela sulle tasse dei rifiuti non pagate dagli immigrati è piuttosto sterile; in quanto, a suo dire, «il Comune ha la possibilità di rifarsi direttamente sui proprietari degli immobili, qualora il credito vantato dall’inquilino non sia esigibile. Il territorio di Castelvolturno - ricorda ancora Morlando - fu svenduto negli anni ’80 dagli allora amministratori locali per settantacinque posti di lavoro. In cambio di un aumento della pianta organica dei dipendenti comunali fu permesso alla Regione Campania di violentare il nostro territorio. Ho l’impressione - conclude l’ex assessore - che sfruttando l’emergenza immigrazione si possa in questi giorni commettere lo stesso errore». Critiche a Nuzzo anche da parte dell’ex primo cittadino Antonio Scalzone, tirato in ballo peraltro proprio da Nuzzo «per non aver messo a ruolo la tassa sui rifiuti durante la sua amministrazione». Secondo Scalzone invece «Nuzzo mente spudoratamente sulle cifre comunicate. Delle due l’una - attacca Scalzone - o il sindaco di Castelvolturno dice menzogne, oppure è incapace a gestire le sorti di un’amministrazione comunale. Da almeno sei mesi - ricorda Scalzone - noi consiglieri di minoranza denunciavamo i problemi di bilancio, e puntualmente il primo cittadino ci tacciava di essere dei catastrofisti. Non nego che il problema dell’inesigibilità dei crediti per servizi prestati agli immigrati irregolari sia un grosso problema - incalza l’ex sindaco - ma come mai Francesco Nuzzo oggi si lamenta che gli extracomunitari lo portano alla bancarotta e appena un mese fa, durante l’approvazione in consiglio comunale di numerosi progetti a favore degli immigrati, li riteneva invece una risorsa per il territorio?». Anche per don Antonio Palazzo, parroco di Pinetamare, «non è corretto imputare principalmente agli immigrati le falle nel bilancio comunale. Sul territorio - sottolinea - ci sono anche molti italiani che utilizzano i servizi comunali e non sono residenti. Quando negli anni ’80 e nei primi anni ’90 era la nostra Caritas a gestire il flusso di immigrati che venivano in zona, tutto era svolto su base esclusivamente volontaria e con rigoroso pragmatismo. Il Comune interveniva economicamente solo per coprire le spese degli extracomunitari che decidevano di lasciare la zona per cercare lavoro nel nord del Paese».

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