lunedì 9 maggio 2011

Nascono le Sentinelle del litorale Domizio


04/05/2011
(foto Gianni Izzo)

Primo obiettivo: recuperare l'Oasi dei Variconi, in abbandono e senza fondi
Vincenzo Ammaliato
Da un lato una natura particolarmente rigogliosa, formata da ventisette chilometri lineari di costa e dieci di pineta e l’entroterra con una campagna che accoglie centinaia di allevamenti zootecnici; dall’altro le ecomafie che hanno spesso usato questo luogo come sversatorio di rifiuti d’ogni genere, e una cultura dell’ambiente di gran parte della gente del posto che ha dimostrato negli anni scarsissimo spessore. Anche questa è Castelvolturno. Ma da oggi a salvaguardia dell’ambiente del litorale domizio ci sono «Le Sentinelle». Si tratta del nome della prima associazione a vocazione interamente ambientalista nata nel centro domizio. Il primo atto ufficiale della neo costituita associazione è stato quello di promuovere e firmare un protocollo d’intesa con l’amministrazione comunale e con l’Ente Costa Licola - Lago Falciano - Oasi dei Variconi per il recupero dell’area a sinistra della foce del fiume Volturno, dove nonostante il forte inquinamento presente sulla costa casertana qui continuano a fare sosta gli uccelli migratori nei loro viaggi dall’Africa al nord Europa e viceversa. L’idea di costituire l’associazione è nata lo scorso mese di marzo ad un gruppo di cittadini di Castelvolturno indignati per il fatiscente degrado in cui versa proprio l’Oasi dei Variconi. Qui, i capanni per l'avvistamento degli ucceli sono stati bruciati da vandali, e ovunque nei trenta ettari dell'area sono stati sversati in maneira illegale rifiuti d'origine domestica e industriale. Il presidente del parco, Amelia Caivano, aveva ammesso in un’intervista a Il Mattino lo scorso novembre che per l’Oasi di Castelvolturno non c’era più in cassa un centesimo e difficilmente l’area avrebbe potuto essere recuperata a causa dei notevoli tagli ai finanziamenti pubblici decisi dalla Regione Campania e dal ministero all’Ambiente. Le Sentinelle di Castelvolturno però non ci stanno e hanno già preparato due nuovi progetti per il recupero e il rilancio dell'oasi da presentare alle istituzioni. Sul litorale domizio ad attendere aironi e cicogne non ci saranno più soltanto le doppiette dei bracconieri, ma anche la gente del luogo che in maniera spontanea si è autoinvestita del compito di tutelare il proprio territorio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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