venerdì 20 maggio 2011

Immobili sull'arenile, via alle ruspe


20/05/2011
Giù un supermercato, poi si passera a Pinetamare al Parco Saraceno
Vincenzo Ammaliato Dopo circa sette anni dall’ultimo abbattimento, quando nel 2004 furono fatte implodere le otto torri occidentali, riprendono nel centro litoraneo le demolizioni di immobili. A cadere sotto i colpi della pala meccanica è un supermercato situato sulla via Domitiana, il Sidis, il cui proprietario aveva realizzato un manufatto abusivo di circa trecento metri quadri senza le dovute autorizzazioni edili. La procura aveva disposto l’abbattimento di quest’opera e aveva indicato come termine ultimo per l’esecuzione il 30 maggio di quest'anno. E siccome il gestore non aveva ancora adempiuto all’onere, il sindaco di Castelvolturno, Antonio Scalzone, ha firmato un’apposita ordinanza con la quale ha incaricato una ditta specializzata per la demolizione (che è all’opera da ieri), salvo poi rifarsi in danno sul titolare stesso del supermercato per recuperare le somme spese. E le cattive notizie per i furbetti dell’edilizia litoranei non finiscono qua. Il sindaco, infatti, ha preannunciato che proporrà al suo consiglio la richiesta di un prestito da un milione di euro per realizzare un fondo necessario agli abbattimenti di tutti gli immobili abusivi realizzati a Castelvolturno su aree demaniali. La volontà del primo cittadino e quella di dare corso alle ordinanze di abbattimento previste dalla magistratura per tutti quegli immobili costruiti sulla spiaggia e in pineta; in pratica, per tute quelle ville e palazzine costruite dal Lago Patria a Pescopagano su aree del demanio sia marittimo sia forestale. E di sanare, con una sorta di maxi-condono, tutti quegli immobili, invece, realizzati sempre abusivamente ma su aree comunali, sulle cosiddette aree di «usi civici». Il patrimonio immobiliare abusivo di Castelvolturno è ingentissimo: all’ufficio condono si contano oltre dodicimila pratiche. La questione degli abbattimenti per il centro domiziano è evidentemente una materia molto spinosa. Intanto, i prossimi immobili a cadere sotto la pressione delle pale meccaniche dovrebbero essere quelli del Parco Saraceno. Qui, di fronte la spiaggia di Pinetamare, a breve dovrebbe essere realizzato il nuovo porto turistico da milleduecentocinquanta posti barca; e nei progetti dell’azienda che deve realizzare l’opera, al posto del quartiere dovrebbero sorgere moli e strutture annesse, compreso un'isoletta con dei monovillini. «Il progetto di demolizione del Saraceno – hanno fatto sapere i tecnici della Mirabella (la società dei costruttori Coppola, proprietaria della quasi totalità del Parco) non è stato ancora presentato al Comune. Ma sarà fatto a breve e contiamo di iniziare le operazioni entro il prossimo settembre». Già ieri, gli operai della società dei Coppola hanno messo in sicurezza gran parte del parco, recintando le palazzine non abitate del quartiere con delle alte reti metalliche. Le altre, invece, sono occupate da molti anni da gente abusiva (circa duecento persone quasi tutte italiane). Sloggiare loro per permettere le demolizioni sarà compito non semplice dal punto di vista dell'ordine pubblico. Né il Comune, infatti, né alcun altro ente hanno pronto un programma edilizio alternativo per loro. Peraltro, oltre la metà degli abitanti del Parco Saraceno è formata da minorenni e invalidi civili. E di tempo, prima che in zona arrivino le pale meccaniche pare ne sia rimasto molto poco. Quindi una situazione che nei prossimi giorni potrebbe divenire incandescente. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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