lunedì 16 maggio 2011

Furto di rame numero 14, telefoni di nuovo in tilt

13/05/2011
ladri in azione sempre nello stesso luogo, cittadini esasperatiVincenzo Ammaliato Castel Volturno. Probabilmente è un record a livello nazionale. E come spesso accade qui in terra di Mazzoni, il record è nel valore negativo. Mettere a segno quattordici colpi «gemelli» in nove mesi e tutti nello stesso punto, è un’impresa difficile da progettare anche per la più scaltra banda di malviventi. Eppure è quello che è capitato dallo scorso mese di agosto a ieri nella località agricola di Mazzafarro, ai confini con i Comuni di Cancello Arnone, Mondragone e Castel Volturno. Nel mirino, invece, è il rame che passa nei cavi della linea telefonica. Gli stessi che sono stati rubati nei pressi di via Pagliuca appunto per l’ultima vola nella notte fra martedì e mercoledì. «Erano stati riposizionati in quel luogo, vicino al fiume, per l’ennesima volta dagli operai della Telecom appena quattro giorni fa – racconta la gente del luogo. Finalmente potevamo tornare a utilizzare il telefono e la rete internet – aggiungono i cittadini di Mazzafarro oramai disperati – e invece da questa mattina (ieri per chi legge) siamo di nuovo senza la possibilità di comunicare con l’esterno delle nostre abitazioni e imprese». Qui vivono circa cento famiglie, e ci sono altrettante aziende impegnate nell’allevamento dei bovini e nella produzione della mozzarella di bufala. Per loro, più che per la gente che vive nei vicini centri urbani, è indispensabile avere la linea telefonica. Anche perché il segnale dei telefoni cellulari e delle cosiddette «chiavette» per navigare in internet qui è particolarmente debole. Ma ai ladri di cavi di telefono poco importa dei loro disagi. Eppure di arresti di malviventi sorpresi in zona a rubare cavi nello stesso periodo da quando sono iniziati i furti ce ne sono stati numerosi. I carabinieri della stazione di Cancello Arnone ne ricordano almeno nove dallo scorso mese di ottobre. Più difficile è scoprire la rete che organizza le spedizioni. La compagnia dei carabinieri di Mondragone ha attivato delle serrate indagini per arrivare ai ricettatori del metallo rosso che in questa terra è particolarmente pregiato. Alla gente di Mazzafarro, intanto, non resta che rasseganrsi a restare senza telefono. © RIPRODUZIONE RISERVATA




13/05/2011
L’appello
«Interrare la linea per scoraggiare i raid» Ma non si può

Solitamente ad ogni colpo i ladri di rame di Mazzafarro portano via dai trecento ai cinquecento metri di cavi. Dopo aver estratto il metallo dal guscio di plastica, i malviventi lo vendono e al mercato nero.Il ricavano per ogni cento metri di cavi è di circa cinquanta euro. Peraltro, per estrarre il rame dai cavi, questi ultimi vengono bruciati a cileo aperto; questa pratica crea dei gravi danni all'ambiente, in quanto la combustione provoca diossina. Gli abitanti di Mazzafarro hanno chiesto ai dirigenti della Telecom di interrare la linea che attualmente è aerea. Per rendere più complicato rubarla. È stato risposto loro che in quest'area non è possibile in quanto ci sono troppe vibrazioni.


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