venerdì 9 aprile 2010

Turismo, il litorale scommette sui «laghetti»


08/04/2010
da cave della camorra ad aree attrezzate grazie alla bonifica e ai progetti del consorzio
Vincenzo Ammaliato Castelvolturno Da cave della camorra, ad esempio positivo per il recupero socioeconomico dell'intero litorale domizio. La ricetta? Puntare decisamente sulla bonifica e sull'offerta turistica, trasformando i territori con il criterio della eco compatibilità. Ne sono convinti i promotori del consorzio Distretto turistico dei Laghi di Castelvolturno, che in via Mezzagni hanno già recuperato tre delle sedici ex cave di sabbia che si trovano nell'area che va dal canale dei Regi Lagni a quello del fiume Volturno. Qui, dove negli anni '70 e '80 c'è stata un'incontrollata attività estrattiva, gestita per lo più dalla criminalità organizzata, che ha lasciato nel territorio delle vere e proprie cicatrici (i laghetti hanno un'ampiezza pari ad un campo e mezzo di calcio ed una profondità di trenta-quaranta metri), dopo un'attenta bonifica seguita passo-passo dal ministero dell'ambiente, in un area di cento ettari sono già sorti due alberghi, un centro congressi, una club house con ristorante, sei campi sportivi, una piscina coperta e sei scoperte, una scuola d'equitazione con maneggio, un pontile per gli sport acquatici e lo sci nautico e soprattutto tanto verde attrezzato per passeggiate, jogging e relax a contatto con la natura. E il Commissariato Straordinario alle bonifiche la scorsa settimana ha dato anche il via libera al «progetto di sviluppo dell'area dei laghetti di Castelvolturno». In pratica, con l'accettazione del progetto presentato dal consorzio, adesso su tutta l'area dei laghetti (circa quattromilioni di metri quadri), non sarà più consentita alcun tipo di attività diversa da quella del recupero ambientale per la destinazione turistica. Nell'area ad est della via Domiziana potrà essere edificato fino ad un massimo del quattro per cento della superficie. La restante parte dovrà essere destinata al verde o alle acque dei laghi (così come è sancito anche nel Puc appena approvato al Comune). Nessuno, in futuro, quindi, potrà più allungare le mani su questa porzione di territorio. Fino a quando, però, non si interverrà sull'intera area continueranno gli scarichi abusivi di rifiuti pericolosi, la caccia di frodo e le numerose altre violazioni all'ambiente che caratterizzano da sempre questa la zona. La parola d'ordine per i laghetti, quindi, è «affrettarsi». © RIPRODUZIONE RISERVATA

08/04/2010
E a Le Soglietelle ci sono ancora i bracconieri

A ridosso dell'area dei laghetti c'è la zona delle cosiddette «vasche delle Soglietelle», ricadenti nel territorio di Villa Literno. Undici specchi d'acqua sorti anche questi abusivamente fra gli anni '70 e '80 per opera della criminalità organizzata decisa a gestire qui la caccia di frodo. In pratica, l'area delle Soglietelle era un vero e proprio luna park dei bracconieri, e fu sequestrato nel 2005 dall'autorità giudiziaria. Nel 2006, poi, l'area divenne riserva naturale e successivamente fui annessa al Parco Naturale «Foce Volturno Costa di Licola». A tutt'oggi, però, come denuncia la Lipu, niente ancora è stato fatto dagli enti locali per bonificare il territorio, né per renderlo fruibile ai visitatori. E capita che molti uccelli migratori finiscano impallinati dai bracconieri.

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