sabato 9 gennaio 2010

Operai del depuratore licenziati, sindacati sul piede di guerra


03/01/2010

«Impianti vecchi ed arrugginiti, qualcun altro inutilizzato e intimidazioni alla forza lavoro». Il nuovo anno per i depuratori dei Regi Lagni, secondo Tammaro Tavoletta, presidente regionale dell'Ugl Energia, si apre così come si era chiuso quello appena trascorso; vale a dire: «nel peggiore dei modi, con un forte scontro sindacale e con la sempre crescente obsolescenza degli impianti che pericolosa per la salute dei dipendenti della struttura e quella di tutta la gente che vive sul litorale domizio e lungo il corso del canale». A far scendere sul piede di guerra il sindacalista, è stata la mancata reintegra al posto di lavoro dei due operai licenziati dal gestore degli impianti, la Hydrogest Campania, nel novembre dello scorso anno. Secondo i dirigenti della ditta aggiudicataria del financial project per la ristrutturazione e gestione degli impianti del Ps3 i due dipendenti sarebbero rei di aver organizzato una manifestazione di protesta non autorizzata, che avrebbe portato al blocco degli impianti per cinque giorni, creato problemi al processo depurativo e arrecato danni alla restante forza lavoro. Le manifestazioni «Le manifestazioni per rivendicare maggiore sicurezza sul lavoro, ha ribadito Tammaro Tavoletta, furono concertate, volute dalla quasi totalità degli operai e non portarono assolutamente al blocco totale degli impianti, che continuarono a funzionare seppur a ritmo ridotto. Di questo abbiamo prove documentate che saranno presentate domani dinanzi al tribunale del lavoro». Le richieste Nelle richieste del sindacalista c'è l'immediata riassunzione dei due operai che lavoravano al depuratore di Villa Literno da venticinque anni uno e trenta l'altro. «Con questo comportamento, tuona Tammaro Tavoletta, la Hydrogest mira semplicemente ad intimidire le proprie maestranze, che per garantirsi lo stipendio dovrebbero sottacere sulla pessima gestione degli impianti. Il processo depurativo, infatti, continua il sindacalista, è di fatto quasi inesistente. Le coclee (grosse pompe meccaniche necessarie per sollevare i fanghi) rotte a maggio del 2007 e sostitute dopo oltre due anni la scorsa estate ancora non sono entrate in funzione e la dirigenza non ritiene di avvisare le parti sindacali del loro mancato avvio. Lo stesso vale per il dossier sul rischio biologico, che nonostante le nostre formali richieste non riusciamo ad averne una copia. Cosa nasconde la Hydrogest? Perché gli impianti non funzionano? Qual è il futuro di questa azienda, dei suoi operai e della gente che vive nel territorio dei Regi Lagni?». La denuncia Queste le domande del dirigente della Ugl, «alle quali, garantisce Tavoletta, se non saranno date delle risposte formali entro la prossima settimana, seguirà una denuncia alla Procura della Repubblica e delle nuove manifestazioni di protesta». A cinque mesi dalla diffusione dei nuovi dati sulla balneabilità della costa casertana, il loro risultato appare inesorabilmente già segnato; e il pollice per il litorale domizio resta sempre più indirizzato verso il basso. Insomma la depurazione e il disinquinamento segnano ancora una volta il passo. vin. amm. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Nessun commento: