sabato 9 gennaio 2010

Oggi la nomina del commissario, Nuzzo: non farò ricorso

04/01/2010

CASTELVOLTURNO. La città vive i suoi primi giorni di scioglimento dell'amministrazione comunale in un clima di dubbi e incertezze. Per oggi alle 18 c'è in agenda un delicato Consiglio comunale, ma non essendoci un vicesindaco in carica (Lorenzo Marcello fu costretto alle dimissioni dalla sua stessa maggioranza sei mesi fa e al suo posto non è più stato individuato alcun sostituto) i consiglieri comunali e gli assessori non sanno se presentarsi o meno in aula. Per andare sul sicuro, il presidente del Consiglio, Maria Perna, ha chiesto formalmente lumi alla prefettura di Caserta, inviando al palazzo di governo copia dello statuto comunale. Stando, infatti, alle norme previste dallo stesso statuto l'assise potrebbe essere legittimata dalla presenza dell'assessore più anziano; quindi il responsabile del demanio, Rocco Russo. In ogni caso, il vuoto amministrativo dovrebbe durare ancora per poco. La prefettura oggi nominerà il commissario che guiderà le sorti del centro costiero fino al prossimo 28 marzo, quando in calendario ci sono le elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale. Intanto, l'ormai ex sindaco Francesco Nuzzo, fa sapere che non intende assolutamente impugnare l'atto di scioglimento. «Sono talmente amareggiato dal comportamento del Consiglio dei ministri, ha sottolineato con amarezza l'ex primo cittadino, che al momento preferisco pensare ad altro». Eppure il momento per il territorio domizio è particolarmente delicato. Il Consiglio comunale previsto oggi, infatti, dovrà nuovamente votare lo scioglimento degli usi civici che gravano sull'area dove dovrà sorgere il nuovo porto di Pinetamare e che di fatto rallentano la partenza dei lavori. In aula, però, non arriverà il Piano Spiaggia, atteso a Castelvolturno da ormai quaranta anni (se ne ridiscuterà, evidentemente, durante la prossima amministrazione). Da risolvere in tempi brevi, invece, la delicata situazione del centro commerciale Giolì, ultimato da alcuni mesi ma che non riesce ad aprire per l'assenza delle relative licenze commerciali. Durante lo scorso Consiglio comunale fu votato un emendamento al piano commercio che prevedeva la possibilità dell'apertura del Giolì. Ma attualmente l'ufficio commercio è diretto dal comandate dei vigili urbani che sostituisce il funzionario incaricato e che, però, non ha l'autorità per deliberare tutti gli atti del consiglio. Una matassa difficile da sbrogliare col caos di questi giorni. v.am. © RIPRODUZIONE RISERVATA

05/01/2010
Colpo di scena a Castelvolturno assessore invece del commissario
Vincenzo Ammaliato.
Il consiglio comunale si può tenere. Ma forse è illegittimo, anzi no. Sono stati momenti di forte confusione ed anche d'imbarazzo quelli che hanno preceduto ieri sera l'apertura del consiglio comunale. Il decreto del presidente della repubblica col quale il 31 dicembre è stato rimosso il sindaco Nuzzo prevedeva anche lo scioglimento del consiglio comunale e la conseguente nomina di un commissario prefettizio con funzioni ordinarie a causa della mancanza di un vicesindaco in carica all'ente di piazza Annunziata. Ma alle 16 è giunta al protocollo del municipio castellano una nota della prefettura di Caserta che ha di fatto rimescolato tutte le carte. In pratica, la Prefettura, facendo riferimento ad una precisa norma dello statuto del Comune di Castelvolturno, ha individuato nella figura dell'assessore anziano, colui che dovrebbe guidare l'amministrazione fino alle prossime elezioni per il rinnovo del consiglio comunale previste il 28 marzo. Alle 18.30, quindi, l'assessore al demanio, Rocco Russo, ha aperto i lavori dell'assise, ma all'appello hanno risposto solo i consiglieri d'opposizione e uno della maggioranza, Maria Gatta. Nove consiglieri su venti dell'assise e l'assessore anziano non ha potuto fare altro che prendere atto della mancanza del numero legale e rimandare i lavori alla seconda convocazione prevista venerdì prossimo. Con l'augurio che nei prossimi quattro giorni sia più chiara a tutti l'intera vicenda.

09/01/2010
Dimissioni a raffica, consigli inbilico
undici contro nove, si attende un chiarimento dalla prefettura
Vincenzo Ammaliato CASTELVOLTURNO. Urla, intimidazioni, scene da operetta, scontri verbali al limite di quelli fisici. Quello che potrebbe essere stato l’ultimo Consiglio comunale dell’amministrazione uscita vittoriosa dalle elezioni dell’aprile del 2005 si è concluso ieri sera sulla falsa riga di quelli che lo hanno preceduto in questi lunghi cinque anni. In più, nella sala dell’assise cittadina si sono registrati anche elementi di forte confusione e di dubbi e perplessità normative. In pratica a Castelvolturno, non è ancora rientrato lo tsunami partito lo scorso 31 dicembre, subito dopo la comunicazione da parte della presidenza del Repubblica della rimozione del primo cittadino Francesco Nuzzo da ogni suo incarico, e quel che resta della sua maggioranza si spacca, mentre l’opposizione prova a dare la spallata definitiva (ma non in maniera compatta). Il consiglio è iniziato alle 18.30. In aula presenti diciannove consiglieri su venti (assente il presidente dell’assemblea, Maria Perna). All’ordine del giorno, la reintegra degli usi civici nella zona dove dovrebbe sorgere il nuovo porto di Pinetamare, e il cambiamento di destinazione d’uso della stessa area. Ma appena venti minuti prima della convocazione, ha fatto sapere il capogruppo della minoranza, Antonio Scalzone, i consiglieri sono venuti a conoscenza di un atto protocollato in mattinata al municipio dai dirigenti del consorzio rinascita (il raggruppamento d’imprenditori impegnati nella riqualificazione del litorale domizio) col quale si diffidava il consiglio nel votare un atto che avrebbe potuto ledere quanto già sancito dalla transazione «Stato-Coppola» nel 2003. I lavori sono iniziati con l’immediata presentazione delle dimissioni del consigliere di maggioranza Maria Gatto, che ha invitato tutti i suoi colleghi a fare altrettanto: «Perchè la rimozione del nostro sindaco-magistrato di fatto delegittima l’intero consiglio». Subito dopo hanno fatto lo stesso tutti i consiglieri d’opposizione, tranne uno, Ferdinando Letizia. A questo punto è iniziato un forte parapiglia tra i dimissionari e l’assessore anziano, Rocco Russo, che dallo scorso lunedì guida l’ente di piazza Annunziata. I dimissionari hanno chiesto la sospensione immediata dell’assise per provvedere alle surroghe. Rocco Russo, invece, ha ritenuto di continuare i lavori nonostante in aula fossero rimasti solo nove consiglieri su venti. E le due mozioni sono passate entrambe con il voto favorevole degli otto consiglieri di maggioranza e con quello di Nando Letizia, il quale dopo la votazione ha presentato anche lui le sue dimissioni. Subito dopo sono iniziate frenetiche consultazione fra i partecipanti ai lavori per valutare la legittimazione dell’assise appena celebrata. E, soprattutto, se il consiglio comunale ha la legittimità ad andare avanti fino al prossimo 28 marzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

10/01/2010
Ordine del Pdl: "rifiutare la surroga"
Scalzone chiede cai suoi di non subentrare ai dimissionari
Vincenzo Ammaliato Castelvolturno. Il giorno dopo il Consiglio comunale che ha visto le dimissioni di undici consiglieri su venti, sul litorale domizio non si sono ancora stemperate le polemiche nate durante i lavori dell'assise. Anzi. C'è chi, come il capogruppo del Pdl, Antonio Scalzone, annuncia una richiesta alla prefettura di annullamento degli atti deliberati durante il Consiglio. La richiesta di Scalzone E al palazzo di governo domani mattina Scalzone chiederà anche l'immediato scioglimento dello stesso Consiglio comunale. Secondo il capogruppo del Pdl, infatti, la prefettura di Caserta, conferendo la carica di sindaco facente funzioni all'assessore anziano, Rocco Russo, non ha tenuto presente un decreto legge (D.L 267/2000 art 53) che prevede in caso di mancanza del sindaco e del vicesindaco che nessuna altra carica possa prendere le redini dell'amministrazione. Il consigliere d'opposizione Ferdinando Letizia, invece, che durante il Consiglio comunale è stato accusato di tradimento dai suoi colleghi di minoranza, in quanto ha preferito dimettersi solo alla fine dei lavori e dopo aver votato con la maggioranza la reintegra degli usi civici, ha affidato a un comunicato stampa la sua difesa. «Il mio comportamento, ha sottolineato il consigliere Letizia, è stato motivato con l'unico scopo di tutelare la cosa pubblica. Con il mio voto - ha aggiunto l'ex assessore al Demanio - ho contribuito allo sviluppo del territorio, assicurato continuità dell'Accordo di Programma e risolto una questione annosa, ovvero, gli usi civici, senza i quali i lavori del porto non potrebbero mai cominciare». Sulla stessa linea l'assessore anziano che guida l'amministrazione, Rocco Russo, secondo il quale adesso non ci sarebbe più alcun ostacolo alla partenza dei lavori dell'opera portuale. Polemica sugli usi civici Eppure i dirigenti della società Mirabella spa che dovrebbe realizzare il porto turistico hanno protocollato venerdì mattina al Comune di Castelvolturno una dura diffida al Consiglio comunale. «La reintegra degli usi civici, si legge nella diffida, è una sconcertante pretesa che potrebbe ribaltare quanto stabilito ad agosto del 2003 dall'Accordo di Programma, a giugno del 2005 dalla transazione Coppola-Stato e a settembre del 2006 dalla Regione Campania con l'affidamento per la realizzazione del porto turistico. La nostra società - continua la Mirabella - ha in questo periodo intrapreso una lunga serie di attività di carattere giuridico ed economico. E se saranno lesi i nostri diritti saremo costretti ad agire in danno del Consiglio comunale e chiedere l'intervento alla Corte dei conti». Si preannuncia decisamente un caldo gennaio per Castelvolturno. In forse la sostituzione Intanto, domani mattina la presidenza del Consiglio comunale invierà ai candidati in lista successivi ai consiglieri dimissionari la richiesta di surroga. Ma il capogruppo del Pdl Scalzone ha annunciato di aver già chiesto ai suoi candidati di non accettare la carica. Definire lo scenario politico-sociale del litorale «una matassa difficile da districare», a questo punto potrebbe sembrare un facile eufemismo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

13/01/2010 Partiti in campagna elettorale è già iniziato il dopo-Nuzzo
Enzo Ammaliato Castelvolturno. Preso atto dello scioglimento del consiglio ad opera della prefettura, ai politici di Castelvolturno non resta oramai che prepararsi per l'imminente campagna elettorale che si aprirà ufficialmente a fine febbraio, un mese prima del voto previsto il prossimo 28 marzo. Intanto, però, si conoscono già i nomi di alcuni dei candidati che si sfideranno per la poltrona più alta del municipio litoraneo. Il primo ad ufficializzare la propria candidatura, oltre un mese fa, è stato Fabio Russo, giovane avvocato del luogo sostenuto da Italia dei Valori, di cui è anche coordinatore cittadino. La lista che sosterrà la sua candidatura è già pronta ed «è composta - garantisce Fabio Russo - interamente da persone estranee ai vecchi partiti che hanno retto Castelvolturno negli ultimi trenta anni». L'Idv, peraltro, ha sottolineato il candidato Russo, correrà da sola; nessuna alleanza politica, né con (ovviamente) il Pdl, ma neanche con i partiti del centrosinistra, né con alcun'altra lista civica. Larghe intese, invece, per il Partito delle libertà, che ha annunciato il proprio candidato poco prima dello scorso Natale, riproponendo a primo cittadino il ragioniere Antonio Scalzone. Già sindaco dal '98 al '99 e dal 2000 al 2005, a sostenere il capogruppo dell'opposizione consiliare uscente sarà oltre alla lista del Pdl, quella del Psi di Amerigo Porpiglia, quella de La Destra e, probabilmente, una lista formata interamente da operatori balneari. Tre liste civiche (Città Normale di Vincenzo Gatta e ben due di Liberamente di Anastasia Petrella) insieme a quella di Alleanza di Centro del coordinatore Giacomo Napolitano, invece, sosterranno la candidatura dell'avvocato Ferdinando Letizia, ex assessore al demanio della seconda amministrazione Scalzone e consigliere d'opposizione uscente. Ancora da definire le posizioni in casa del centrosinistra, orfano del sindaco uscente, Francesco Nuzzo, il quale già da oltre un anno aveva fatto sapere che non sarebbe stato della corsa. L'Udc del commissario cittadino e assessore al demanio uscente, Rocco Russo, sta ancora valutando eventuali alleanze; probabilmente, però, non esprimerà un proprio candidato. Mentre il Pd dovrebbe scogliere oggi le ultime riserve nel corso di una formale assemblea cittadina. Lavora, invece, alacremente il dottor Francesco Cantile, ex assessore al bilancio della prima giunta Nuzzo, per coagulare attorno al manifesto «Cittadinanza attiva» esponenti della società civile castellana che dovrebbero sostenere la propria candidatura. Saranno, quindi, probabilmente cinque i candidati che si contenderanno il bollente scranno di primo cittadino di Castelvolturno. L'unico dato certo, però, al momento, è che sarà una campagna elettorale senza esclusione di colpi fra i vari contendenti e che vedrà impegnato attivamente l'intero territorio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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