sabato 9 gennaio 2010

Maltempo, massima allerta per il Volturno


03/01/2010
Sul litorale decine di villette e viali erano stati allagati. Pescherecci bloccati nella darsena
Vincenzo Ammaliato Castelvolturno. Se il primo giorno del nuovo anno per il litorale domizio è stato caratterizzato da vento forte, mareggiate, piogge e grandine, ieri a Castelvolturno ha fatto capolino il sole, ed è stato possibile fare la conta dei danni. La foce del fiume Volturno è tenuta costantemente sotto controllo dalla polizia municipale e dalla protezione civile, ma nonostante il livello delle acque sia di un paio di metri sopra la media di questo periodo non c'è grossa preoccupazione per eventuali esondazioni. Mentre a Destra Volturno sono potute rientrare nelle proprie abitazioni le famiglie che a capodanno avevano dovuto abbandonare le villette inondate dal mare agitato sospinto da un forte vento di maestrale. Anche a Baia Verde tutto sotto controllo, dove sono stati messi in sicurezza dai vigili del fuoco circa una decina di alberi di pino pericolanti. E se gran parte del territorio sembra aver superato in breve tempo i disagi provocati dal cattivo tempo del primo gennaio, non può dire la stessa cosa la darsena San Bartolomeo di Pinetamare, dove la situazione è piuttosto grave per la secca creatasi alla foce. Le forti correnti che hanno ingrossato il mare, infatti, nei giorni scorsi hanno trasportato molti detriti, che di fatto hanno ostruito il passaggio a qualsiasi tipo d'imbarcazione. Dei circa tre metri abituali di pescaggio attualmente alla foce del molo non si contano più di trenta centimetri. La darsena di Pinetamare nell'aprile dello scorso anno fu chiusa su disposizione della procura di Santa Maria Capua Vetere e le numerose imbarcazioni obbligate a trovare un nuovo ormeggio. Fu permesso solo ai circa cinquanta pescherecci di restare nella porto in deroga al decreto di chiusura. Ma da ieri sono tutti di fatto bloccati all'interno del canale. Per loro nessuna attività e grossi disagi economici per i circa centocinquanta pescatori delle cinque cooperative presenti dal 1970 all'interno del molo. Notevoli problemi anche per i due cantieri nautici del posto. L'ostruzione del canale, peraltro, si verificò già ad inizio dello scorso mese di dicembre. In quell'occasione gli armatori e i gestori dei due cantieri navali, non riuscendo a trovare alcun interlocutore fra gli enti locali, decisero di autotassarsi per effettuare un dragaggio e quindi consentire il transito delle imbarcazioni. Furono chieste le dovute autorizzazioni alla Regione Campania e spesi quindicimila euro per incaricare una ditta specializzata di dragare la foce. Ma in inverno le mareggiate in questa parte del territorio sono continue e servirebbe un servizio cperodico, che gli operatori economici della darsena evidentemente non riescono a sostenere da soli. «C'è in ballo la sorte di centinaia di famiglie che si sostengono grazie al lavoro dei pescherecci della darsena San Bartolomeo, ha sostenuto con amarezza Aniello Di Santo, un portavoce dei pescatori, ma a nessuno pare importare di noi». Probabilmente, già domani gli operatori economici del porto di Pinetamare chiederanno nuovamente le autorizzazioni alla Regione per il dragaggio, ma non potranno continuare a farlo per tutto l'inverno. Lo scioglimento dell'amministrazione comunale avvenuto l'ultimo giorno dello scorso anno, peraltro, non li aiuta nella ricerca di appoggio fra le istituzioni e il rischio del fallimento economico per molte aziende è più che reale. Inoltre, c'è anche preoccupazione per gli usi civici che gravano sull'area e che rallentano la partenza dei lavori per il nuovo porto. Per loro si sarebbe dovuto decidere nel prossimo consiglio comunale e con lo scioglimento dell'amministrazione Nuzzo tutto è stato messo in dubbio. L'unica certezza per la darsena, resta la precarietà di una situazione di vuoto normativo che si trascina da molti mesi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Che il territorio del quartiere sorto negli anni '70 a destra della foce del fiume Volturno sia di qualche centimetro al di sotto del livello del mare è un fatto risaputo. E quindi, che le villette costruite a ridosso della riva subissero ad ogni mareggiata degli allagamenti potrebbe sembrare scontato. Ma la mano dell'uomo ha le sue grosse responsabilità per quello che è un vero e proprio disastro periodico che si verifica nella località castellana ogni qual volta c'è maltempo. I canali naturali che durante le piene raccoglievano a Destra Volturno le acque superflue sono tutti ostruiti da detriti e non ripuliti; oppure, addirittura, cementificati. Ed anche il sistema fognario realizzato negli anni '90 nel quartiere si presenta in pessimo stato. Molti tombini sono fuori uso; e durante le forti piogge piuttosto che raccogliere le acque, contribuiscono agli allagamenti facendole zampillare.


04/01/2010
Maltempo, allarme rientrato ma resta l’incubo mareggiate
Enzo Ammaliato Due giorni dopo le forti piogge cadute sul litorale domizio e la mareggiata che ha creato grossi problemi soprattutto nella località di Destra Volturno, non sono ancora risolti i disagi per gli abitanti del quartiere a nord del Comune di Castelvolturno. Il sistema fognario non riesce a filtrare la grossa portata d’acqua e molti viali risultano ancora inondati. Chi vive nelle villette a ridosso della riva, peraltro, non può uscire di casa se non in automobile e per i molti residenti del posto che non possiedono una vettura (fra i quali molti immigrati), non resta che rimanere tappati nelle abitazioni. I vigili del fuoco della stazione di Mondragone, a tal proposito, hanno assistito anche ieri numerosi abitanti del posto. Ma entro la giornata di oggi, garantiscono dalla locale polizia municipale, la situazione dovrebbe tornare alla normalità. Intanto, però, crescono anche le polemiche della gente di Destra Volturno, che si ente abbandonata dalle istituzione, come condannata a vivere in un quartiere fantasma. La località castellana conta circa tremila immobili. La popolazione registrata all’anagrafe supera di poco le duemila unità, ma il numero di chi vive in zona è sicuramente molto più elevato. La località, infatti, è una zona dormitorio per migliaia d’immigrati irregolari che affollano le villette soprattutto a ridosso della spiaggia, dove il degrado delle strutture abbassa i costi e permette loro di pagare dei fitti estremamente economici. I grossi problemi idrogeologici di Destra Volturno trovano uno specifico capitolo anche all’interno piano regolatore del Comune di Castelvolturno in via d’approvazione. È stata l’autorità di bacino, nel momento in cui è stata chiamata per esprimere i propri pareri sul merito dello strumento urbanistico, a prevedere dei correttivi per il quartiere. L’autorità di bacino, considerando l’elevato rischio idrogeologico, ha organizzato nei mesi scorsi una specifica conferenza di servizio e affidato a una ditta specializzata un approfondito studio. Peraltro, è stato già chiesto anche un finanziamento alla Regione Campania per la bonifica dell’intera area. Nel dettaglio, sono previste per Destra Volturno delle scogliere per attutire la forza del mare durante le mareggiate e l’ampliamento del sistema fognario. Ma i tempi per l’attuazione di questo progetto saranno sicuramente lunghi e alla prossima mareggiata i fantasmi di Destra Volturno si troveranno nuovamente alle prese con inondamenti e grossi problemi. Una situazione, quindi, anche alla luce dell’impasse amministrativa al comune di Castelvolturno, non accenna ad imboccare la strada giusta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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