13/10/2008
È racchiusa in cento passi gran parte della storia recente di Castelvolturno. È stata scritta a Baia Verde, infatti, la storia più cruenta che il paese litoraneo abbia mai vissuto. Il mesto e breve percorso parte dalla sala giochi gestita da Antonio Celiento in via Vasari, ucciso il 18 settembre con oltre cinquanta colpi d’arma da fuoco per volontà del killer cieco Giuseppe Setola. Di fronte alla sala giochi c’è l’abitazione di Alfonso Cesarano, arrestato tre giorni dopo la strage della sartoria perché riconosciuto dal ghanese superstite dell'eccidio. A meno di cinquanta metri da quel luogo c’è il piccolo ulivo piantato dall’amministrazione comunale nel luogo dove fu barbaramente assassinato la mattina del 13 maggio Mimmo Novello. Uno dei suoi assassini viveva cinquanta metri più avanti. Si chiama Oreste Spagnolo. La sua casa adesso è chiusa. Come è chiusa la sala giochi di Celiento. Come è chiuso un locale commerciale da cinque entrate che si trova nella piazza principale di Baia Verde; alle sue serrande ci sono affissi i cartelli di Fittasi. Aperto, invece, è il negozietto nei pressi del quale è stato piantato l'ulivo. Il gestore del locale se ne prende cura tutti i giorni annaffiandolo. .am.
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