07/10/2008
VINCENZO AMMALIATO Ha subito l’attacco di un gruppo criminale che ha ammazzato in meno di dieci mesi diciassette persone senza mostrare alcun tipo di reazione. Adesso la gente di Castelvolturno, o almeno parte di essa, ha deciso di dire basta e mostrare tutta la propria indignazione protestando contro l’immigrazione clandestina. E quale è stato il sistema scelto per palesare il disagio? Un corteo clandestino. «Ormai a Castelvolturno è saltato qualsiasi tipo di schema», il commento del dirigente del locale commissariato, Luigi del Gaudio. Insomma, l’autorizzazione non c’è. L’appuntamento è previsto alle 10.30 di questa mattina a Ischitella. Da qui dovrebbe partire un corteo che si snoderà lungo i dieci chilometri della via Domiziana fino al centro storico. Sul primo volantino anonimo, distribuito in tutto il territorio domenica scorsa da un gruppo di commercianti (che non aderiscono ad alcuna associazione) c’era scritto chiaramente «Basta al degrado, non solo lotta alla camorra, ma soprattutto basta all’immigrazione clandestina». In un secondo volantino diffuso ieri, firmato «i residenti onesti del parco Lagani», si invitano tutti i cittadini di Castelvolturno a prendere parte al corteo, compreso (c’è scritto chiaramente) «gli immigrati onesti». C'è grossa confusione sulla Domiziana, ma c’è soprattutto insofferenza fra alcuni esercenti della zona, per l’eccessiva militarizzazione del territorio. I numerosi bar dell’area lamentano cali degli affari superiori al 50 per cento. Alle colonnine dei distributori di benzina non si notano più file d’auto in attesa del rifornimeno. I tavoli delle pizzerie e dei ristorianti di Castelvolturno da due settimane sono quasi tutti vuoti. Anche per Antonio Scalzone, capogruppo d’opposizione in consiglio comunale, ex sindaco, e promotore della chiusura del Centro Fernandes, «non era il caso in questo momento organizzare una manifestazione del genere. Condivido lo spirito che ha animato i promotori del corteo - ha detto - ma le forze dell’ordine e lo Stato nel suo complesso stanno dando segno negli ultimi giorni di interessarsi ai problemi di Castelvolturno. Sarebbe il caso lasciar lavorare loro nella maniera più serena». Contrario al corteo Tommaso Morlando, dirigente locale di Italia dei Valori, secondo il quale il nemico numero uno a Casrtelvolturno è la camorra: «Solo dopo aver battuto questo cancro - sottolinea - ci potremo confrontare sul territorio per risanare il nostro paese. Il compito dei castellani in questo particolare momento storico è quello di mostrarsi uniti». Intanto, questa mattina polizia e vigili urbani si sono dati appuntamento per incontrare i manifestanti a Ischitella prima della partenza del corteo per capire i motivi che hanno spinto i promotori della manifestazine a non comunicarne ufficialmente il programma. Per i manifestanti, ha fatto sapere il comandante dei vigili urbani, Vincenzo Cassandra, in teoria potrebbe configurarsi anche il reato di blocco stradale.
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