sabato 10 luglio 2010

I depuratori in funzione: restano i dubbi

08/07/2010

I depuratori del Ps3 funzionano benissimo. Anzi, no. Sono frammentarie e assolutamente divergenti le poche notizie sulla funzionalità degli impianti di depurazione che si affacciano sulle sponde dei Regi Lagni. Secondo gli amministratori pubblici di Castelvolturno, che in base a un preciso protocollo periodicamente compiono delle ispezioni agli impianti, i depuratori sono a regime e stanno trattando quasi tutti i rifiuti che transitano nell’alveo. Per Tammaro Tavoletta, segretario regionale dell’Ugl Energia (sigla che racchiude gran parte dei cinquecento addetti dei depuratori del Ps3), invece, la gestione degli impianti non è cambiata dopo il sequestro disposto per «disastro ambientale» lo scorso mese di marzo dalla procura di Santa Maria Capua Vetere. Su di un punto, però, sia i politici di Castelvolturno, sia il sindacalista convergono: la solerzia con cui il custode giudiziale che da tre mesi è di fatto a capo degli impianti, opera nel verbalizzare tutte le inefficienze del processo depurativo. «Per il custode giudiziale - ha fatto sapere il sindaco di Castelvolturno, Scalzone - ogni giorno di lavoro perso per qualsiasi tipo di problema è un nuovo reato ascrivibile ai gestori dei depuratori. E questo tipo di attenzione ci fa ben sperare per il futuro». In ogni caso, sarà il giudizio sulla qualità del mare da parte dei bagnanti che si recheranno nei prossimi giorni sulle spiagge del litorale domizio a decretare in maniera inoppugnabile la funzionalità dei depuratori. e.amm. © RIPRODUZIONE RISERVATA


10/07/2010

Scarichi illegali nei Regi Lagni cemento per chiudere le condotte

Vincenzo Ammaliato Castelvolturno
Cosa serve per combattere l'inquinamento marino del litorale domizio? Il cemento armato. Ne è convinto il primo cittadino di Castelvolturno, Antonio Scalzone, che ha appena firmato una specifica ordinanza che prevede l'immediata chiusura degli scarichi abusivi nel canale dei Regi Lagni individuati dall'Arpac quattro mesi fa a termine di uno specifico studio condotto sull'alveo borbonico. Ovviamente, si tratta dei soli scarichi che rientrano nel territorio del Comune litoraneo. Questi sono 13, mentre lungo tutto il percorso l'agenzia regionale per l'ambiente ne ha catalogati addirittura 633. L'amministrazione di Castelvolturno per tutti questi scarichi non ha ovviamente il potere di intervenire (nonostante l'inquinamento prodotto ricada interamente sulle sue coste). Nell'ordinanza, però, si fa riferimento ad uno specifico invito che il Comune di Castelvolturno presenterà agli altri territori interessati, affinché adottino la stesso strumento normativo. Nel dettaglio, i proprietari dei fondi dove si trovano gli scarichi, avranno un mese di tempo per rimuovere l'illecito ambientale. Trascorso questo periodo interverrà l'amministrazione comunale con propri mezzi, utilizzando appunto il cemento armato per tappare gli scarichi. Dopodiché agirà in danno nei confronti dei proprietari negligenti. Che il canale dei Regi Lagni da alveo per raccogliere le acque piovane si fosse trasformato in una vera e propria fogna a cielo aperto è un fatto assodato. «Ma fino allo scorso mese di marzo non avevamo alcuno strumento per agire nei confronti di chi inquinava il nostro mare, ha sottolineato il sindaco Scalzone. Con la mappatura degli irregolari fornita dall'Arpac, finalmente, conosciamo nome e cognome dei nemici della nostra costa e non daremo loro tregua». E fra questi non ci sono soltanto opifici industriali, allevamenti zootecnici e discariche abusive che scaricano i propri liquidi non depurati nel canale borbonico. L'Arpac ha scoperto anche numerose amministrazioni comunali che non sono collegate ai depuratori del Ps3 e che sversano le proprie acque nere direttamente nel canale, e che quindi arrivano a mare senza alcun trattamento. Il mancato collegamento ai collettori, peraltro, è la principale causa di screzio fra i vincitori del financial project per la ristrutturazione dei cinque impianti di depurazione del Ps3, l'Hidrogest, e la Regione Campania. Ed anche i pessimi risultati sulla qualità del mare di Castelvolturno dipendono per gran parte da questa particolare condizione. «In ogni caso, sono fiducioso che le istituzioni ci saranno vicine - fa sapere Scalzone, con ottimismo -. Alla provincia di Caserta e alla Regione Campania stanno comprendendo che il mare di Castelvolturno è un'immensa risorsa per tutto il litorale. Pertanto confido che a breve saranno chiusi tutti gli scarichi illegali che confluiscono nei Regi Lagni». L'ordinanza del Comune di Castelvolturno termina con l'invito a polizia municipale e forze dell'ordine di individuare con certezza tutti gli scarichi abusivi e dove necessario di sequestrare le attività commerciali fuorilegge. Mano pesante, e cemento armato, quindi, sul litorale domizio per chi sporca il mare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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