sabato 9 maggio 2009

Affondo di Scalzone: Maroni ci liberi dai clandestini


07/05/2009

VINCENZO AMMALIATO «Caro ministro dell’Interno, ci aiuti». È lunga la lettera aperta che il capogruppo della minoranza del consiglio comunale di Castelvolturno, Antonio Scalzone, ha inviato ieri al capo del Viminale, Roberto Maroni. Nelle due cartelle e mezzo si legge «tutta la desolazione e lo scoramento di un’intera comunità di fronte - così come scrive l’autore - all’invasione del territorio da parte degli extracomunitari clandestini». E non mancano, ovviamente, stoccate al sindaco dimissionario del centro litoraneo, Francesco Nuzzo. «L’invasione di massa degli immigrati è iniziata negli ultimi tempi - scrive Scalzone - ed è stata foraggiata, non ostacolata, dall’attuale amministrazione comunale». L’ex primo cittadino, che già lo scorso novembre fu promotore di una mozione all’assemblea comunale di chiusura del centro Fernandes, fa soprattutto riferimento ai numerosi extracomunitari ospitati negli ultimi mesi nelle mura nell’Istituto della Domiziana. «Il centro Fernandes - denuncia Scalzone - può ospitare un massimo di circa trenta persone. Da almeno due mesi, invece, ce ne sono almeno duecento, e dormono tutte accampate nella sala mensa. Peraltro - aggiunge il capogruppo dell’opposizione locale - nel Fernandes è ospitato anche un immigrato pregiudicato che sta scontando la sua pena al regime degli arresti domiciliari. Come è possibile che la Procura - si domanda Scalzone - abbia permesso che per la detenzione alternativa fosse scelto un centro d’accoglienza?». Che il numero degli immigrati ospitati al Fernandes fosse superiore ai posti letto, lo disse a Il Mattino anche il missionario comboniano, padre Giorgio Poletti, durante la marcia antirazzista tenuta lungo la via Domiziana venti giorni fa. «Alcuni immigrati - fece sapere il religioso - dormono sul sagrato della mia chiesa». Riferimenti alla marcia organizzata a Castelvolturno dai centri sociali lo scorso aprile sono presenti anche nella lettera di Scalzone. «Il sindaco Nuzzo - scrive l’esponente del centrodestra - ha manifestato al fianco dei clandestini, ma in quell’occasione non ha rappresentato assolutamente i cittadini della zona che non hanno marciato con lui e che sono praticamente tutti contro gli irregolari. In pratica, il sindaco ha rappresentato solo se stesso». Il primo cittadino, da parte sua, non ha raccolto la provocazione del suo rivale politico. Domani, peraltro, dovrebbe andare in scena un consiglio comunale che si preannuncia molto atteso e al quale Nuzzo si presenterà dimissionario. «Scalzone - ha detto Nuzzo - non è un mio interlocutore». La lettera aperta termina con un appello al ministro Maroni e al capo del governo Berlusconi: «Molto bene la lotta alla camorra locale condotta negli ultimi mesi sul territorio - scrive Scalzone - È giunta l’ora, però, che il governo ci liberi dalle prostitute, dagli spacciatori, dai delinquenti di ogni razza e di ogni colore e anche dai clandestini che rappresentano il 50 per cento della popolazione e che ostacolano lo sviluppo economico e sociale della nostra comunità».

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