venerdì 8 aprile 2011

Ex Sogeri, undici milioni per la bonifica

08/04/2011

L’impegno La giunta lavora per accorciare i tempi d’avvio del programma

Vincenzo Ammaliato Castel Volturno.
Il capo della cosca camorristica di Mondragone, Augusto La Torre, la definiva «il bancomat di famiglia»; secondo gli ambientalisti, invece, è una bomba ecologica; per circa venti anni il suo invaso ha accolto di rifiuti d’ogni tipo; da oltre un decennio è abbandonata e in attesa di un qualsiasi tipo di bonifica. Per la ex discarica Sogeri pare sia iniziato finalmente il percorso virtuoso che porterà il sito ecologico ai confini con i Comuni di Castel Volturno, Mondragone e Cancello Arnone a non avvelenare più l’ambiente circostante. A darne comunicazione, il primo cittadino di Castel Volturno, Antonio Scalzone, che proprio ieri si è recato al ministero dell’Ambiente per siglare uno specifico patto tra il governo e la sua amministrazione. Secondo quanto stabilito, saranno impegnati quattro milioni e mezzo di euro dal fondo che era destinato a Castel Volturno per il ristoro ambientale (per aver ospitato sul proprio territorio rifiuti provenienti da altre zone). E altri sei milioni e mezzo di fondi ministeriali. In totale la somma prevista per il recupero dell’ex discarica supera gli undici milioni di euro. «Una prima parte di questi soldi sarà utilizzata con la formula della “massima urgenza” – fa sapere il primo cittadino Scalzone – per prelevare il percolato che la discarica produce e per trasportarlo in impianti adatti al suo trattamento». Questo servizio con molta probabilità sarà espletato direttamente dalla ditta che nel centro costiero si occupa del servizio igiene urbana, la marchigiana Senesi. Mentre per la messa in sicurezza dell’intera ex discarica (circa un milione di metri cubi di rifiuti indifferenziati) sarà espletata una gara d’appalto. La tempistica non è ancora certa. Antonio Scalzone, però, è sicuro che entro il prossimo settembre inizieranno già i lavori necessari. Per velocizzare i tempi d’opera è stato deciso di utilizzare il piano di caratterizzazione predisposto per l’area nel lontano 2005 dalla ditta Jacorossi Imprese, e che fino a ieri non era mai riuscito a trovare i finanziamenti necessari all’attuazione. Degli specifici fondi, però, furono già stanziati nel 2007, ma poi quei soldi destinati a Castelvolturno furono dirottati su decisione del governo e del commissariato straordinario ai rifiuti all’ennesima emergenza rifiuti urbani che c’era nell’intera regione quel periodo. Negli ultimi anni sia la procura di Santa maria Capua Vetere, sia la direzione distrettuale antimafia si sono interessati dell'ex discarica di Castelvolturno. la Sogeri, hanno appurato diverse inchieste della magistratura, di giorno accoglieva i rifiuti dei Comuni limitrofi, e di sera i suoi cancelli si aprivano per permettere l'ingresso di camion compattatori e tir che provenivano dal centro e dal nord Italia e che nell'invaso scaricavano illegalmente con la compiacenza della camorra rifiuti speciali e pericolosi prodotti da aziende chimiche e meccaniche. La montagna di rifiuti che oggi rappresenta la Sogeri, alta circa quindici metri, è formata in pratica da rifiuti provenienti da ogni parte d'Italia. E fra questi pare ci sono addirittura i rottami della Moby Prince, la nave affondata nel '98 nelle acque del porto di Livorno. In pratica, bonificare questa ex discarica, oltre che indispensabile per il recupero ambientale dell'area, dove peraltro ci sono numerose aziende di allevamento bovino, è doveroso come impegno civile e di seria lotta a ogni tipo di mafia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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