giovedì 10 febbraio 2011

Inquinamento ed erosione, le terapie d'urto


10/02/2011

Vincenzo Ammaliato
La sala comunale Giovanni Rega è gremita come capitato in altri pochi casi in precedenza. Ci sono gran parte dei centosette titolari delle licenze demaniali per la gestione della spiaggia castellana, i gestori degli stabilimenti balneari. Ma c’è anche la gente comune del centro domizio, che pur avendo a disposizione ventisette chilometri di costa, di anno in anno vede sempre più ridurre la possibilità di fare il bagno nelle proprie acque. Sulla costa del paese casertano, infatti, non incide in maniera negativa soltanto l’inquinamento causato dagli scarichi incontrollati e non depurati in mare dei corsi d’acqua superficiali (in prevalenza quelli del fiume Volturno e dei Regi Lagni). Ma anche la stesa spiaggia, dotata di una sabbia particolarmente fina e apprezzata da tutti i bagnanti, che però in molte zone di Castelvolturno sta letteralmente scomparendo inghiottita dal mare che avanza inesorabile. Le località maggiormente colpite da questo grave fenomeno naturale sono quelle di Ischitella e di Bagnara (confinante col territorio del Comune di Mondragone). E se a Ischitella gli operatori turistici e la gente della zona possono già tirare un sospiro di sollievo, perché da dieci giorni sulla propria costa sono in azione i mezzi dell’ati che si aggiudicata l’appalto gestito dal bacino ente Fiume Liri – Garigliano - Volturno per la realizzazione di una scogliera, a Bagnara, invece, si è in piena emergenza. Di tutto questo si è discusso ieri pomeriggio durante la conferenza pubblica organizzata dall’amministrazione comunale dal titolo «Attuazione e previsione degli interventi infrastrutturali per la difesa e la riqualificazione nel territorio costiero comunale». Oltre al padrone di casa, il sindaco Antonio Scalzone, e al suo assessore al demanio, Antonio Cecoro, sono intervenuti la consigliera e vicecoordinatrice regionale del Pdl, Daniela Nugnes, e l’assessore alle opere e lavori pubblici dello stesso ente, Edoardo Cosenza. Ha aperto i lavori il primo cittadino Scalzone, il quale ha rimarcato che la priorità del suo governo è legata alla riqualificazione e alla piena balneabilità della costa. Gli ha fatto eco l’assessore Cosenza, il quale ha auspicato interventi urgenti non solo sulla costa, ma anche direttamente sul ciclo integrato delle acque, per togliere dalle spalle delle spiagge del casertano la maglia nera della balneabilità. Mentre la vicepresidente Nugnes ha garantito che l’ente di Santa Lucia non solo sarà al fianco alla gente del litorale domizio nel difficile compito del recupero socioeconomico della zona, ma sarà promotrice di numerose iniziative volte a raggiungere questo scopo. E proprio da una sua iniziativa sono appena iniziati nella località di Bagnara i lavori di messa in sicurezza dell’area, utilizzando fondi e mezzi della protezione civile. La gente della zona, però, è scettica: mettere in sicurezza il mare è compito oggettivamente complicato. Al momento nella località a nord di Castelvolturno, dove il mare ha già ingoiato sette dei suoi dieci stabilimenti balneari e almeno altrettante abitazioni civili, sono stati piazzate delle barriere in cemento sulle strade che danno l’accesso al mare; e il sindaco Scalzone ha emanato un ordinanza di divieto di accesso per la pericolosità dell’area. In pratica, da due settimane e vietato anche solo passeggiare su quello che resta della spiaggia di Bagnara; questo fino a quando non inizieranno dei lavori specifici di riqualificazione della zona. E sempre durante i lavori di ieri è stato promesso che a breve per quest’area partirà una gara d’appalto simile a quella di Ischitella. Ma una volta completate le scogliere, per recuperare le spiagge erose servirà un’azione di ripascimento della sabbia. Nel corso del convegno sono state mostrate delle riproduzioni fotografiche di come si presenterà la costa di Ischitella e di Bagnara al completamento dei lavori. I fotomontaggi hanno mostrato delle località con una spiaggia molto estesa e il colore del mare cristallino: alla gente di Castelvolturno non resta che confidare nell’ennesima promessa dei suoi amministratori. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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