mercoledì 23 febbraio 2011

Ecco il quartiere fantasma


Parco Saraceno, 9 case su dieci occupate abusivamente e senza pagare alcuna tassa

Vincenzo Ammaliato. È certamente un caso unico in Italia; ma andando in giro per l’intero pianeta, probabilmente di quartieri residenziali abitati per oltre il novanta per cento da abusivi se ne troverebbero davvero pochi. Il parco Saraceno fu realizzato sul finire degli anni ’70 dai costruttori Coppola di fronte la darsena San Bartolomeo, a Pinetamare. Composto da trenta palazzine di tre piani ognuna, ospitò per circa quindici anni in prevalenza famiglie di militari americani di stanza alla base di Agnano. Col trasferimento dei marines presso la nuova base di Gricignano, poi, seguirono anni di scarso interesse da parte dei proprietari, l’abitato andò pian piano svuotandosi e le abitazioni furono occupate appunto abusivamente. Questo fenomeno iniziò nei primi anni ’90 e si diffuse con un forte tam-tam la nei paesi della provincia di Napoli e dell’agroaversano; ovvero: “di fronte la spiaggia libera del Villaggio Coppola ci sono numerosi appartamenti, tutti luminosi e facili da occupare abusivamente senza subire particolari ripercussioni giudiziarie”. Da quel periodo, l’unica regola che vige sul quartiere è che non ci sono regole, o quantomeno, non quelle stabilite dall’ordinamento italiano. Qui gli abusivi, che ovviamente non pagano alcun canone di fitto, non corrispondono nessuna imposta al Comune di Castelvolturno: non pagano la tassa per la raccolta rifiuti, né quella per il servizio idrico. E, addirittura, si allacciano sulla rete pubblica dell’energia elettrica per avere la luce nelle abitazioni. Le forze dell’ordine conoscono bene questo particolare reato perpetuato dagli abusivi del parco e periodicamente partono blitz per reprimere il fenomeno. Vengono tagliati gli allacci illegali e arrestati coloro che li eseguono. Ma di sera, ogni sera, il parco Saraceno brilla sempre come un albero di Natale. Intanto, le palazzine senza una regolare e periodica manutenzione stanno cadendo nel termine letterale del termini “a pezzi”. Intere parti di cornicioni in cemento armato si staccano e precipitano pericolosamente al suolo, danneggiando le automobili in sosta. Talvolta, raccontano gli abitanti del quartiere, si è rischiato anche la tragedia, perché le pietre hanno sfiorato i passanti”. Sono circa sessanta le famiglie che vivono sul parco Saraceno. Almeno cinquanta di queste sono di abusivi. I costruttori Coppola hanno già inviato a tutti le ingiunzioni di sfratto e in alcuni casi ci sono state anche le sentenze del tribunale, ovviamente non ancora eseguite. Peraltro, a breve in quest’area dovranno iniziare i lavori per la realizzazione per il nuovo porto turistico. Nei progetti della società che deve realizzare l’opera, il parco dovrebbe essere interamente demolito e al suo posto dovrebbe sorgere una piazza e un mercato del pesce . La presenza degli abusivi, però, potrebbe rallentare i lavori delle nuove opere edili previste, lavori che rappresentano per la gente del litorale domizio un’opportunità per il rilancio socioeconomico dell’intero territorio. Ma sia i dirigenti della società Mirabella che deve realizzare i lavori, sia l’amministrazione comunale appaiono tranquilli e sono convinti che a breve il problema degli abusivi sarà risolto. “Lo sgombero – sottolinea Antonio Scalzone , il sindaco del Comune litoraneo – spetta alle forze dell’ordine e in questo caso specifico immagino dovrà intervenire anche l’esercito”. Ma dove saranno sistemati le famiglie abusive (composte in prevalenza da minorenni e invalidi civili) una volta demolito il parco? Per questo Antonio Scalzone non ha dubbi: “Il nostro ente – dice – non ha né le risorse economiche, né alloggi di edilizia popolare da offrire a questa gente. Una volta demolito il parco, gli abusivi dovranno tornare nei propri paesi d’origine”. La delicata questione, probabilmente è più ingarbugliata di quello che appare.

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