venerdì 8 ottobre 2010

Lo sciopero degli immigrati


07/10/2010
Vincenzo Ammaliato

"Lo sciopero delle rotonde questa mattina, la manifestazione con corteo domani alle 9". Tutto come previsto dagli organizzatori. Tranne per un particolare che in un altro periodo sarebbe potuto apparire marginale, ma che invece tenendo presente la cronaca del litorale domizio delle ultime due settimane diventa di carattere sostanziale: il corteo organizzato dalla rete antirazzista deve ripiegare sul capoluogo, a Caserta. Così come già accaduto la scorsa settimana per il partito di Roberto Fiore, Forza Nuova, e per l’amministrazione comunale del sindaco Antonio Scalzone, Castelvolturno è dichiarato dalla prefettura territorio off limits per qualsiasi tipo di manifestazione. “Abbiamo concordato e convenuto con i dirigenti della prefettura – ha fatto sapere Mimma D’Amico del centro ex Canapificio – di spostare il corteo a Caserta, in maniera da evitare qualsiasi tipo di polemica e concentrare l’attenzione sui temi per i quali manifestiamo”. Parole sagge quelle di Mimma D’Amico, che, però, arrivano quando lo scontro fra gli amministratori del Comune di Castelvolturno e le associazioni che compongono il forum antirazzista appare bollente e difficile da sanare. Peraltro, anche nel mondo stesso dell’associazionismo che si occupa degli immigrati si intravedono delle spaccature. Il centro Laila, casa famiglia che da oltre venti anni sul litorale domizio si prende cura di minori in difficoltà, in un’accorata lettera aperta ha fatto sapere di non condividere il movimento delle manifestazioni. “Perché con questa strategia - ha scritto Angelo Luciano, fondatore del centro – si produce danni al territorio e agli stessi immigrati. Mentre l’unica strada percorribile per ottenere risultati produttivi e non distruttivi resta decisamente quella del dialogo”. Intanto, questa mattina sul litorale casertano e nell’agro aversano sta andando in scena il primo sciopero d’Italia che vede come protagonisti gli immigrati clandestini. Solitamente, il popolo dei cosiddetti “fantasmi” si riunisce e trova lavoro alle rotonde di Castelvolturno, Villa Literno, Casal di Principe e di Giugliano. Ed è proprio in questi quattro luoghi (che nel corso degli anni si sono trasformati in uffici di collocamento abusivo dove trovare braccia a buon mercato) che si sono ritrovati stamattina i volontari della rete antirazzista di Caserta per sostenere i clandestini nella loro singolare forma di protesta. Al collo i lavoratori immigrati hanno deciso di portare per l’intera giornata odierna dei cartelli con su scritto: “Oggi se vuoi le mie braccia, non le avrai a disposizione per meno di cinquanta euro”. Domani, poi, ci sarà il corteo a Caserta e domenica, finalmente, giornata di riposo per tutti. Tranne per i clandestini, che torneranno sulle rotonde già nella giornata festiva; si ritroveranno quasi tutti, come tutti i giorni dell’anno, sperando in un improvvisato e effimero datore di lavoro, che li accompagni nelle campagne, nei piccoli cantieri edili, nei giardini delle ville del litorale per la classica “giornata di lavoro a nero”. Lavoro disponibile anche di domenica per chi ha buona volontà ed è disperato; lavoro che sicuramente non sarà pagato cinquanta euro.

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