lunedì 24 maggio 2010

Investì e uccise un tunisino, arrestato allevatore: è giallo

20/05/2010
Vincenzo Ammaliato Castelvolturno. Sembrava un incidente stradale come ne avvengono a decine lungo la statale ex 624, quello dello scorso venti gennaio a Castelvolturno. C’era stato anche un morto, deceduto sul colpo. Si trattava di un pedone. Il suo nome era Magher Bejaoui, un tunisino di 23 anni che fu scaraventato da un’automobile in corsa nel fossato di scolo dell’arteria che collega Castelvolturno a Capua, una strada ad altissimo rischio. Ma incidenti del genere capitano di frequente in zona, e i carabinieri giunti sul posto poco dopo registrarono i dati con la routine tipica di chi ha fatto l’abitudine al dramma. L’investitore, il ventunenne Marcello Zagaria, titolare di un vicino allevamento di bufale, dopo aver reso le sue generalità e dichiarato la sua versione dell’incidente, fu lasciato andare libero nella vicina clinica Pineta Grande per farsi medicare delle ferite superficiali avute a causa dello scontro. Le indagini, però, man mano che sono andate avanti hanno assunto una piega del tutto diversa da quella immaginata nelle prime dopo lo scontro. Ed hanno portato ieri come primo atto all’arresto del conducente della vettura. L’uomo è stato rintracciato dai carabinieri di Castelvolturno nella località di Civitanova Marche, dove si era trasferito pochi giorni dopo l’incidente e aveva anche avviato una piccola attività commerciale. Le accuse per lui sono molteplici, e vanno dall’omicidio colposo, alle minacce, alle percosse, al porto abusivo d’auto e fino alla guida sotto l’effetto di stupefacenti. Peraltro, Marcello Zagaria non ha mai conseguito la patente di guida e questo è un aspetto su cui ci sono in corso delle ulteriori indagini. Stando alla ricostruzione fatta degli inquirenti, il giovane, subito dopo lo scontro mortale, anziché prestare soccorso avrebbe picchiato e minacciato due connazionali che passeggiavano con il tunisino investito. Ma c’è anche dell’altro. Il pedone ucciso, infatti, lavorava nell’azienda zootecnica di Zagaria (peraltro in maniera irregolare perché clandestino). Pertanto, il caso non è ancora chiuso e potrebbe rivelare a breve delle nuove e clamorose novità. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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