lunedì 10 maggio 2010

Recupero fermo, blitz dei "muli"


05/05/2010

Nonostante abbia trenta chilometri di costa non può offrire la risorsa mare come pacchetto turistico, e allora Castelvolturno studia percorsi alternativi per attirare vacanzieri e turisti in genere. Uno di questi potrebbe essere la via della cultura e del turismo congressuale. E a tal proposito c'è in cantiere la ristrutturazione del vecchio castello sulla riva del fiume, proprio quel castello medievale che dà il nome al paese a sud della costa casertana. Il progetto per il suo recupero, però, è piuttosto datato. Risale a cinque anni fa. E fu preparato all'indomani della sottoscrizione dell'accordo di programma fra il Comune di Castelvolturno e i privati del Consorzio Rinascita, che si impegnarono a proprie spese ad effettuare i lavori. Secondo i piani dei dirigenti del Consorzio Rinascita, si sarebbe dovuta ristrutturata l'intera area, compreso l'antico borgo. Qui sarebbero stati realizzati dei piccoli laboratori artigianali e delle botteghe. E all'interno del castello una grande sala congressuale con tanto di belvedere sulla foce del fiume capace di accogliere centinaia di persone tutti i mesi dell'anno. Un'opera decisamente di grande richiamo turistico. Da allora, però, il castello è stato soltanto circondato da un'impalcatura metallica, ma nessuna pietra è stata ancora toccata. Ieri i «Muli», i volontari di un'associazione della zona, sono volati fino alla parte più alta del castello ed hanno istallato sui tubi metallici uno striscione provocatorio dove c'è stampato un solo sostantivo dal sapore particolarmente ironico: «Liberatemi». «Nessuna volontà di lanciare messaggi politici - garantiscono -, semplicemente il desiderio di poter godere di uno dei pochi, forse l'unico, simbolo che ci riporta alle nostre origini e al desiderio di appartenenza al territorio». I politici locali sono avvisati

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