martedì 13 ottobre 2009

Laghetti avvelenati, solo due da sequestrare

9/10/09Per gli altri venticinque specchi d’acqua non ci sarebbero rischi dovuti all’inquinamento
Castelvolturno: il ministero della Salute invia al Comune i risultati delle analisi sugli invasi abusivi
Se fossero confermate tali ipotesi sarebbe in qualche modo ridotto l’allarme

VINCENZO AMMALIATO Lanciato a fine estate, va sgonfiandosi a Castelvolturno l’allarme «laghetti tossici». I risultati ufficiali da parte dell’Asl non sono ancora arrivati negli uffici del Comune litoraneo, ma analizzando nel dettaglio l’articolato dossier preparato dalla ditta che ha effettuato le analisi sugli specchi d’acqua e comparando i dati con la tabella del ministero della Salute che stabilisce i limiti previsti dalla legge, emerge chiaro che per la quasi totalità dei laghetti presenti a est della via Domiziana l’immersione nelle acque non provoca alcun pericolo alla salute umana. Lo studio conferma anche che solo per due di questi, nello specifico due cave abbandonate, rappresentano un reale rischio ambientale, perché dalla caratterizzazione sono saltati fuori valori di alcuni agenti chimici estremamente alti. Solo qui, probabilmente, negli anni passati sono stati scaricati rifiuti speciali e forse anche quelli tossici. Per tutti gli altri venticinque laghetti, invece, i valori di inquinamento sono di molto al di sotto della soglia minima tollerata dalla legge: non c’è alcuna presenza di salmonella, e anche i valori dei pericolosi polofluorobifenili sono estremamente bassi. In pratica, l’esiguo inquinamento presente dovrebbe essere stato causato non dalla lunga mano delle ecomafie, ma prevalentemente dai continui roghi di pneumatici e materiali plastici che ormai sono divenuti endemici. Diversa la situazione per i due laghi contaminati (uno è quello che stato è prodotto nella ex cava Baiano), dove invece i valori inquinanti sono alti: una nota del ministero dell’ambiente parla chiaramente di «presenza di contaminanti di natura non organica, né agricola». Scorie chimiche e policarburi, dunque, pericolose per l’uomo e per le specie ittiche. A tal proposito, in attesa dell’ufficializzazione da parte dell’Asl dei risultati delle analisi, l’amministrazione comunale sta preparando le ordinanze sindacali per la delimitazione delle aree interessate, «che saranno firmate, assicura l’assessore alla sanità, Antonio Rainone, entro la prossima settimana». E alla luce degli ultimi dati in possesso del Comune di Castelvolturno, risulta sproporzionato anche l’allarme "spiagge al cadmio". Il pericoloso agente chimico, negli oltre trecento carotaggi effettuati durante le analisi degli specchi d’acqua, solo una manciata di volte ha raggiunto i due punti convenzionali di rischio. La tabella del ministero dell’Ambiente pone a quindici il limite consentito per la salute umana. Di «atto criminale nel divulgare notizie non confermate», ha parlato Tommaso Morlando, attuale dirigente di Italia dei Valori e ex assessore all’ambiente del Comune di Castelvolturno. Durante la sua carica, l’amministrazione litoranea riuscì a fermare le ventennale attività estrattiva (per lo più abusiva) che ha creato i laghetti. «In ogni caso - ha sottolineato - sarebbe stato utile al territorio e ai suoi abitanti conoscere da subito integralmente l’intero studio sui laghetti. E non lasciare che ne fosse fatta una speculazione». Dal Comune, intanto, fanno sapere che subito dopo avere avuto i dati ufficiali, partirà la bonifica delle aree. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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