martedì 13 ottobre 2009

Depuratore Hydrogest sotto accusa


02/10/2009
Rischi biologici la società non consegna agli operai la relazione: scoppia la rivolta
VINCENZO AMMALIATO L'estate e la lunga coda di polemiche sulla qualità delle acque del mare sono ormai un ricordo dei mesi caldi, ma i problemi agli impianti di depurazioni che sversano sul litorale domizio, quelli dei Regi Lagni, continuano senza sosta. Ieri gli operai della ditta che gestisce i depuratori, la Hydrogest, hanno bloccato il cantiere di Villa Literno, quello alla foce del canale borbonico, impedendo a chiunque l'ingresso all'impianto. Questa volta, però, ad innescare l'ennesima protesta degli addetti ai depuratori non sono i soliti ritardi nella corresponsione degli stipendi, ma i gravi rischi alla salute delle maestranze impegnate nei processi lavorativi denunciati nei mesi scorsi dalle rappresentative sindacali e che secondo i manifestanti non sarebbero stati presi in considerazione dalla dirigenza della Hydrogest. A far traboccare il vaso, la mancata consegna ai dipendenti dello studio sul rischio biologico. «La Hydrogest - denuncia Tammaro Tavoletta, segretario regionale Ugl Energia - ha detto di aver completato lo studio sul rischio biologico da qualche settimana, ma non intende consegnarlo né agli operai, né alle rappresentanze sindacali». Intanto, solidarietà agli operai in agitazione è giunta da più parti. Ai cancelli del depuratore ieri si sono visti i sindaci di Cancello e Arnone e di Succivo ed anche il consigliere regionale Angelo Polverino. Antonio Rainone, assessore con delega alla sanità al Comune di Castelvoturno, invece, tramite un comunicato ha fatto sapere di comprendere ed appoggiare i motivi che hanno spinto gli addetti della Hydrogest alla manifestazione, ma ha auspicato, al contempo, che non si arrivi ad un blocco dell'impianto che provocherebbe ben altri problemi all'intero territorio. Senza citarli direttamente, l'assessore Rainone, ha fatto riferimento ai danni all'ambiente e all'economia della zona provocati lo scorso giugno dall'azione degli operai del depuratore di Cuma, che per tre giorni, a causa di una rivendicazione sindacale, bloccarono l'impianto favorendo la fuoriuscita dei liquami. Dal fronte sindacale fanno sapere che l'agitazione andrà avanti ad oltranza fino a quando la Hydrogest non garantirà un tavolo di lavoro ma che il depuratore non sarà bloccato. © RIPRODUZIONE RISERVATA


07/10/2009

I DIPENDENTI DI VILLA LITERNO
Protesta in cima al depuratore
Erano in sedici. Sono saliti all'alba su uno dei quattro digestori in disuso dell'impianto di Villa Literno per attirare l'attenzione degli enti preposti sulle loro precarie condizioni di lavoro e per i continui rischi d'infortunio sul lavoro che subiscono. Dopo una lunga trattativa portata avanti dai sindacati solo nel tardi pomeriggio il gruppo di operai della Hydrogest Campania ha deciso di scendere dal manufatto pericolante e dalla ringhiera arrugginita. A convincerli, soprattutto la notizia della convocazione di una riunione da tenersi la prossima settimana alla prefettura di Napoli con all'ordine del giorno le problematiche di tutti i depuratori dei Regi Lagni. Intanto, però, la stato d'agitazione all'impianto di Villa Literno continua ad oltranza. «Gli addetti del depuratore, ha fatto sapere Tammaro Tavoletta, delegato sindacale, non hanno più fiducia in alcuna istituzione».
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