lunedì 6 aprile 2009

Chiude il porto di Pinetamare


Il gestore provvisorio si era già dimesso incerto il futuro per i quattro dipendenti
05/04/2009 la Procura ha dato 15 giorni ai privati per togliere gli ormeggi

VINCENZO AMMALIATO Oramai è una domanda che passa di bocca in bocca al Villaggio Coppola e un po' in tutta Castelvolturno: «Ma il tanto annunciato e sponsorizzato porto turistico da milleduecentocinquanta posti barca di Pinetamare, si farà mai?». Pochi (se non nessuno) sanno dare delle risposte certe. Intanto, però, l'attuale molo, la darsena San Bartolomeo, a poche settimane dall'inizio della prossima stagione estiva, chiude. Alle dimissioni del custode provvisorio, Claudio Carli, divenute effettive lo scorso primo aprile, è seguita ieri un’ordinanza della procura sammaritana e comunicata dall'ufficio marittimo di Pozzuoli con la quale si è formalmente ed inequivocabilmente vietato lo stazionamento e l'ormeggio dei mezzi nautici presso le banchine del molo castellano. I quattro dipendenti del molo San Bartolomeo, all'indomani della comunicazione della cessazione dell'attività provvisoria dell'ormai ex direttore Carli, avevano avanzato la proposta di continuare l'offerta dei servizi alle barche ormeggiate nel porto (che in piena estate arrivano ad oltre duecentocinquanta unità) fino a quando le autorità competenti non sarebbero riuscite ad affidare la gestione ad un nuovo soggetto. Evidentemente la procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere la pensa diversamente ed ha di fatto chiuso il porto. Potranno restare approdate nelle banchine, si legge dall'ordinanza, soltanto le imbarcazioni appartenenti alle forze di polizia e alle unità di pesca. A condizione, per queste ultime, che i titolari effettuino un costante servizio di guardianeria a bordo; si dotino di una motopompa barrellabile e di un estintore carrellabile. Sono quindici i giorni a disposizione dei proprietari delle barche attualmente ormeggiate alla darsena San Bartolomeo per lasciare l'approdo. Intanto, come era ovvio immaginare, i diportisti e gli ormai ex dipendenti del molo castellano, sono sul piede di guerra. La loro rabbia è tutta nelle righe di in una missiva inviata sempre nella giornata di ieri al sindaco di Castelvolturno, Francesco Nuzzo. «I motivi che hanno spinto la capitaneria di porto e la procura di Santa Maria allo sgombero dell'area, scrivono, sono sterili, inusuali e contro qualsiasi prassi e modalità. E sono frutto di una forma invisibile associativa dai fini inimmaginabili». La lettera si conclude con l'invito al primo cittadino di porre in essere qualsiasi mezzo legale per non rovinare la stagione estiva già di fatto iniziata al molo San Bartolomeo. Da canto suo, il sindaco Nuzzo ha fatto sapere di avere un nuovo incontro martedì pomeriggio con i dirigenti della società Marina di Pienatamare (gli aggiudicatari del financial project per la realizzazione del porto turistico), ai quali chiederà nuovamente di assumersi l'onere della gestione del molo San Bartolomeo fino all'apertura del cantiere del nuovo approdo. «Inoltre, ha aggiunto Nuzzo, lunedì mattina mi metterò in contatto con la procura e chiederò di incontrare il giudice che ha emesso l'ordinanza di chiusura del porto, per meglio comprendere i motivi che l'hanno spinto ad un tale atto, e valutare se ci sono i presupposti per un'eventuale richiesta di sospensione del provvedimento».

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Nel suo articolo ci sono una montagna di inesattezze...non si sà se più o meno volute da lei o da chi queste notizie gliele ha dettate......la prossima volta dia voce anche all'altra campana e forse riesce a dare un'informazione più completa ma soprattutto veritiera sulla reale situazione della darsena che lei, evidentemente, conosce solo superficialmente dando voce, tra l'altro, a quel primo firmatario plurinquisito!

vincenzo ammaliato ha detto...

l'articolo in questione è un pezzo di pura cronaca. si fa riferimento ad un atto della procura (di cui ho una copia) e ad una lettera dei diportisti (di cui ho una copia), nulla di più! mi spiace che l'abbia presa a male. in ogni caso può scrivere al mio indirizzo di mail tutto ciò che desidera. se si tratta di fatti di cronaca (e non giudizi) cercherò di dare a questi spazio sul giornale!