mercoledì 22 dicembre 2010

Lite in famiglia: moglie e figlio lo denunciano, lui si toglie la vita

Vincenzo Ammaliato
22/12/2010
Solitamente i suicidi sono definiti come il «male oscuro»: quella, spesso, imperscrutabile piega della mente difficile da decifrare, che spinge l’essere umano ad andare contro il proprio istinto di sopravvivenza e togliersi la vita. Ma nel caso di Salvatore Silvestri, cinquantaseienne di Castelvolturno, probabilmente alla base dell’insano gesto c’è anche dell’altro. L’uomo si è impiccato ieri pomeriggio nella veranda della propria abitazione mentre si trovava da solo in casa; ha staccato una corda utilizzata per stendere il bucato, l’ha legata ad un asse di ferro al soffitto, è salito su una sedia e subito dopo aver fatto il cappio al collo si è lasciato cadere nel vuoto. A notare quel corpo privo di vita pendente dal balcone è stato un suo vicino di casa, in via Fiume Desio, a Destra Volturno. Immediata è stata la chiamata ai soccorsi, così come pure l’arrivo di un’ambulanza del 118 di Mondragone. Ma per il cinquantaseienne al loro arrivo già non c'era più nulla da fare. I sanitari non hanno potuto fare altro che costatare il suo decesso. Poco dopo il corpo è stato direttamente trasferito all’istituto di medicina legale di Caserta. Sul posto sono giunti anche i carabinieri della locale stazione. Le forze dell'ordine hanno setacciato l’abitazione dell’uomo, ma non hanno trovato nulla che potesse spiegare il drammatico gesto: nessun «ultimo bigliettino», nessuna traccia utile. Eppure, in quella casa il giorno prima era successo qualcosa di violento. La moglie e il figlio ventenne del suicida si erano, infatti, recati lunedì sera alla stazione dei carabinieri di via Cavour, e qui avevano presentato una regolare denuncia per maltrattamenti contro il proprio congiunto. Poco prima di cena, stando alla loro dichiarazione, in casa Silvestri era scoppiata una lite talmente furiosa fra il capofamiglia, la moglie e il figlio, che questi ultimi due erano dovuti ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso della clinica Pineta Grande. Il comandante della stazione, il maresciallo Antonio Izzo, aveva dato mandato ai suoi uomini di preparare in giornata la contestazione di reato da consegnare a Salvatore Silvestri. I militari dell’arma gliel’avrebbero dovuta contestare questa mattina, ma non hanno fatto in tempo. Probabilmente lo stesso malessere che ha spinto l’uomo a infierire violentemente contro la moglie e il figlio, ieri pomeriggio lo ha riassalito, e mentre i parenti si trovavano a casa di una loro parente che vive poco distante, questa volta ha rivolto verso sé la violenza e si è tolto la vita. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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