domenica 29 agosto 2010

Spiagge sporche, il sindaco attacca gli operai


28/08/2010
Problema pulizia anche sul lungomare e lungo le strade percorse per raggiungere i lidi

Vincenzo Ammaliato.
In pratica sul territorio del centro litoraneo casertano la cosiddetta «crisi dei rifiuti» non è mai stata superata. Ma se nel 2008 il problema era a carattere regionale e i cittadini del posto potevano consolarsi con il sempre attuale adagio «mal comune mezzo gaudio», oggi i residenti del centro litoraneo vivono con particolare sofferenza l’ormai endemica situazione di disagio, che peraltro lo scorso 31 dicembre ha portato anche allo scioglimento del consiglio comunale. Da mesi, ormai l’unico servizio svolto quasi regolarmente è quello della raccolta dei rifiuti presenti nei cassonetti. Di raccolta differenziata, neanche l’ombra; lo spazzamento delle vie è un servizio assolutamente carente; la pulizia delle zone periferiche e delle aree demaniali, invase soprattutto da rifiuti cosiddetti ingombranti, invece, è praticamente quasi nulla. Le poche spiagge libere della zona si sono presentate ai bagnanti in questa estate come autentiche discariche a cielo aperto. E se gli arenili piangono, non stanno messe meglio le strade che conducono al mare. Ovunque, da Ischitella a Pescopagano, sui lungomare si trovano rifiuti abbandonati e non raccolti (anche in questo caso, soprattutto, ingombranti). E considerando che ormai l’estate è quasi finita, i residenti hanno poca fiducia che a breve questi tratti del territorio possano essere ripuliti. Il primo cittadino del centro litoraneo, Antonio Scalzone, però, non ci sta a esser chiamato sul banco degli imputati per la precaria situazione igienica in cui versa il paese da lui amministrato (peraltro, Scalzone gestisce ad interim dall’inizio del suo mandato la delega all’ecologia) e snocciola gli interventi posti in essere per fronteggiare il problema, e di chi, secondo lui, sono le responsabilità del disastro ecologico. «Per le spiagge - sostiene il sindaco - sono impegnati sessanta addetti della Astir, ditta specializzata in bonifiche ambientali. E se gli arenili sono sempre sporchi è da addebitare la responsabilità alla platea dei bagnanti che per gran parte è incivile e irrispettosa delle minime regole del vivere comune». Lo scarso servizio prestato per le vie cittadine, invece, è dovuto, sempre secondo Scalzone, al numero di operai del Consorzio unico che effettivamente ogni giorno si reca al lavoro. «Di sessantasette operai presenti nel libro matricola - denuncia il primo cittadino - soltanto venticinque, massimo trenta ogni giorno si recano regolarmente al lavoro. La restante parte presenta dei certificati medici per malattie sospette, sulle quali ho già chiesto alla magistratura di indagare». Una situazione, quella dell’igiene urbana del Comune a sud del litorale domizio, che si presenta di non facile soluzione.\ Il ciclo negativo, però, potrebbe cessare dal primo settembre, vale a dire da quando la Senesi, ditta aggiudicataria dell’appalto per il servizio igiene urbana a Castelvolturno completerà formalmente il passaggio di cantiere con il consorzio unico. Dalla prossima settimana, in pratica, sia operai, sia cittadini, sia amministratori pubblici, per il ciclo integrato dei rifiuti si dovranno confrontare con una ditta privata e non più col consorzio pubblico che negli ultimi dieci mesi ha mostrato più di una falla nella sua gestione. Sperando che per il lungomare e le spiagge libere non si debba attendere la prossima estate per ripulirle. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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