venerdì 12 dicembre 2008

monta la pprotesta contro il fernandes a Castelvolturno

17.11.08 Castel Volturno - «Non ritengo assolutamente di essere razzista, né di perseguire azioni di carattere xenofobo, ma sono un semplice portavoce di gran parte dei residenti di Castelvolturno». Respinge con forza la parola “razzismo” Antonio Scalzone, il capogruppo dei consiglieri di opposizione del Comune di Castelvolturno, promotore della richiesta di chiusura o conversione del centro per immigrati Fernandes che negli ultimi giorni ha sollevato non pochi dibattiti a Castelvolturno. La sua, spiega, è «una battaglia per la cittadinanza», tanto che otto giorni fa ha iniziato «a raccogliere firme raggiungendo già quota cinquecento sottoscrizioni». «Fra i firmatari - aggiunge Antonio Scalzone - molti sono persone che hanno idee politiche diverse da noi. E per domenica prossima supereremo le mille firme». Il capogruppo ha anche fatto sapere di aver avuto, ieri, un cordiale colloquio telefonico con il vescovo di Capua Bruno Schettino. «Ho confermato a sua eccellenza - ha detto Scalzone - che la mia non è una battaglia personale contro la sua Curia. A Castelvolturno arrivano tutti i clandestini che sbarcano a Lampedusa, o a Crotone e Ragusa; in quei luoghi vengono immediatamente informati, non si sa bene da chi, che sul litorale domizio c'è una struttura della Caritas che può garantire loro assistenza. Molti di questi, poi - continua l’ex sindaco - non riescono a entrare nel Fernandes perché sono troppi ma restano ugualmente sul territorio facendolo morire». Il centro è nato però nel 1996 quando l’immigrazione clandestina era già una piaga a Castelvolturno. «La nostra struttura - ha sottolineato il direttore Antonio Casale - è stata pensata proprio per venire incontro a un grosso disagio che c'era sul territorio. Gli immigrati arrivavano e arrivano ancora oggi a Castelvolturno perché ci sono numerose comunità di extracomunitari, e il loro tam-tam è molto forte». Padre Giorgio Poletti, il missionario da sempre al fianco degli immigrati del litorale, ipotizza delle manovre destabilizzatrici dietro la «vicenda Fernandes». «Ho l'impressione - ha detto il religioso - che si stia ancora una volta utilizzando lo spauracchio del centro per immigrati al solo fine di montare in paese la rabbia nei confronti dei clandestini. Questo per indirizzare i controlli delle forze dell'ordine esclusivamente nei confronti degli extracomunitari».

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