Castelvolturno. La città riscrive le regole per l’edificazione attese dal ’67
Uno studio del 2000 del centro studi Officina Volturno stimava in 250mila i vani presenti a Castelvolturno. Sono 32mila nell’area comunale gli immobili esistenti. Di questi 12mila sono attualmente ancora in attesa di condono edilizio
29/11/2009
A ridosso della via Domiziana potranno essere costruiti immobili non più alti di due piani, quattro nelle zona interne. Una scelta che limita l’impatto delle costruzioni lungo l’importante arteria dell’area costiera Vincenzo Ammaliato Castelvolturno. Nell'agosto del 1967 il Parlamento vara la Legge Ponte che impone a tutte le amministrazioni comunali di dotarsi di un piano regolatore generale. Venerdì notte il Consiglio comunale di Castelvolturno approva le norme tecniche d'attuazione che daranno il via a breve anche nel centro litoraneo all'introduzione del fondamentale strumento urbanistico. In mezzo, ci sono quarantadue anni di vero e proprio saccheggio del territorio, dove in assenza di regole è stato possibile porre in essere da numerosi soggetti una speculazione edilizia che ha pochi pari nel resto d'Italia. Scempi e camorra In questi quarantadue anni a Castelvolturno è stata completamente cancellata la duna mediterranea. È stata dimezzata la pineta. Sono stati creati interi quartieri urbani dove ancora oggi muore la dignità umana di chi ci vive. Sono state realizzate strade senza marciapiedi, senza fognature, senza illuminazione pubblica. Nonostante i grossi spazi a disposizione, nel paese costiero è stato costruito quasi ovunque senza lasciare spazi verdi ed attrezzati. Chiunque ha costruito da Pescopagano ad Ischitella ha cercato di guadagnare fino all'ultimo centimetro disponibile. Ed è stato fatto, per lo più, su suolo demaniale. Un ruolo di primo piano, ovviamente, in questo periodo lo ha giocato la camorra, che si è potuta ingrossare nello spazio lasciato dal vuoto legislativo. Adesso, però, il territorio ha un vero e proprio piano urbanistico, la cui approvazione spetterà ad un commissario ad acta. Conflitti d’interesse Il sindaco Francesco Nuzzo, che non ha nascosto viva soddisfazione per il risultato storico conseguito, ha infatti incaricato la provincia di Caserta all'individuazione in tempi brevi del commissario, perché diciassette dei venti consiglieri dell'assise cittadina hanno dei conflitti d'interesse col piano urbano. In pratica, non possono esprimere il proprio voto perché le nuove norme sull'urbanistica prevedono incompatibilità per tutti quei consiglieri che abbiano un conflitto d'interesse diretto oppure lo abbia un familiare fino al quarto grado di parentela. Ma il parere del commissario ad acta dovrebbe essere una mera formalità. Il Puc, per la cui stesura i tecnici comunali hanno lavorato per ben quattro anni, ha già superato undici pareri favorevoli da parte di altrettanti enti provinciali, regionali e statali. Peraltro, le norme di attuazione durante il consiglio dello scorso venerdì sono passate col voto favorevole della maggioranza e con l'astensione dell'opposizione. E a tal proposito, il sindaco Nuzzo, ha mostrato di apprezzare l'atteggiamento non ostruzionistico di Scalzone e i suoi. Nel dettaglio, il piano urbanistico prevede la costruzione di quasi sedicimila nuovi vani. La realizzazione di nuovi edifici in nessun caso, però, potrà superare i quattro piani. Niente stadio Ed un intero capitolo è stato dedicato alla cosiddetta «equità sociale», di cui pochi altri territori nel resto d'Italia hanno necessità come Castelvolturno. Il Puc, peraltro, individua anche le aree dove potranno essere realizzati gli impianti sportivi, ma non c'è traccia del grosso stadio che sarebbe potuto servire al Calcio Napoli, così come si era parlato nei mesi scorsi. © RIPRODUZIONE RISERVATA