giovedì 30 settembre 2010

No al racket, prime 10 adesioni

28/09/2010

Vincenzo Ammaliato.
Per il momento sono soltanto in dieci. Ma per una zona come quella di Castel Volturno dove la gente per sopravvivere ogni giorno deve fare a pugni con la stessa quotidianità un tale numero di commercianti che ha deciso di fare il salto del fosso, di uscire allo scoperto e fondare la prima associazione del litorale domizio antiracket è un grosso segnale di speranza. Appena fino a due anni fa qui l'ala stragista del clan retto dall'ergastolano Domenico Bidognetti teneva sotto scacco qualsiasi tipo di attività commerciale (comprese quelle illecite). E chi si rifiutava di pagare il pizzo veniva minacciato e malmenato, nei migliori dei casi. Da oggi, invece, anche sul litorale domizio c'è chi apertamente dice «no» a qualsiasi forma di pressione e condizionamento malavitoso. Sono stati gli stessi Tano Grasso e Silvana Fucito (rispettivamente, presidente nazionale e responsabile del coordinamento campano della federazione antiracket Italiane) a comunicare la nascita dell'associazione di Castelvolturno. Il suo nome è «Associazione Domenico Noviello», apertamente ispirato al commerciante trucidato barbaramente a Baia Verde dal killer Peppe Setola e dai suoi gregari nel maggio del 2008. Dell'associazione fa parte anche il figlio del titolare della scuola guida che nel 2001 aveva avuto il coraggio di denunciare il racket, Massimo Noviello. Eppure, Castelvolturno aveva già avuto una precedente esperienza legata all'antiracket. Nel 2006 l'amministrazione Nuzzo firmò una convenzione con un'associazione che avrebbe dovuto coordinare i commercianti della zona nella lotta al pizzo. Quel tentativo si rilevò, però, assolutamente infruttuoso. Quali sono le speranza per Tano Grasso affinché questa nuova associazione antiracket possa avere maggiore fortuna? «Perché in questo caso, sottolinea il presidente della Fai, si tratta di un'associazione formata esclusivamente da commercianti del territorio; in pratica è autogestita, con un proprio presidente e un proprio direttivo. Peraltro, ha aggiunto Grasso, gli associati fondatori vengono tutti già da un precedente percorso di denuncia al racket che ha portato all'arresto di una banda di taglieggiatori. E per far parte dell'associazione è necessario che i commercianti non abbiano alcuna macchia, perché le nuove richieste di adesione vengono inviate alla procura e alle forze dell'ordine per una preliminare valutazione». la presentazione dell'associazione sarà fatta il mese prossimo in una sala dell'Holiday Inn di Castelvolturno. «la data non è ancora certa, fa sapere Tano Grasso, perché all'evento ci tiene a essere presente anche il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano. E attendiamo sue indicazioni. In ogni caso, la presentazione sarà fatta non oltre la terza settimana di ottobre». Pochi giorni, quindi, e anche sulla Domiziana sarà posta un'importante pietra per la lunga battaglia al crimine organizzato e il recupero della piena legalità. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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