martedì 16 agosto 2011

Tartaruga Caretta - Caretta morta



Vincenzo Ammaliato
Sono le 17, e il soccorso acquatico dei vigili del fuoco e una motovedetta della capitaneria di porto si dirigono entrambi velocemente in direzione della spiaggia di Fontana bleu per un’emergenza. Ma qui, al Lido Il Gabbiano, non c’è alcun bagnante in difficoltà da soccorrere. Sull’arenile si è spiaggiata l’ennesima tartaruga marina. Ed anche in questa circostanza, come tante altre in precedenza, la testuggine è morta. La sfortunata tartaruga era della specie Caretta-Caretta ed era lunga circa un metro. Non presentava sul corpo alcuna lesione. Ma aveva delle macchie di sangue sul volto, probabilmente fuoriuscite dal naso. “Si tratta sicuramente di un’animale morto a causa della pesca di frodo effettuata con la tecnica delle bombe”, sentenzia Luigi Russo, il titolare dello stabilimento balneare. Che poi aggiunge: ”li vedo tutte le sere i pescherecci arrivare fin quasi sotto la riva. E di notte sento il fragore dell’esplosioni”. La tartaruga morta ieri e solo l’ultima in ordine di tempo di una lunga lista di stessi esemplari spiaggiati a Castelvolturno, e purtroppo non sarà neanche l’ultimo; perché la pratica della pesca di frodo in zona è molto diffusa. La Caretta–Caretta è un esemplare in via d’estinzione. Solitamente, parte dalle limpide acque del Peloponneso per raggiungere il mar Tirreno. E qui spesso va incontro a una cattiva sorte.

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