mercoledì 8 settembre 2010

I ladri di rame lasciano una frazione senza telefono

tre furti in due settimane. I cittadini, ci sentiamo isolati dal mondo.

08/09/2010

Enzo Ammaliato È un vero e proprio calvario della linea telefonica, quello che loro malgrado sono costretti quasi da un mese gli abitanti della località agricola di Mazzafarro, al confine fra i Comuni di Castelvolturno, Mondragone e Cancello Arnone. I telefoni di questo territorio fatto soprattutto di allevamenti di bufale e culture di ortaggi, dove più che nelle aree metropolitane si avverte il bisogno della comunicazione telefonica, sono praticamente muti dallo scorso 15 agosto. Ma questa volta non sono i classici disservizi delle aziende telefoniche all’origine delle pene delle circa duecento famiglie del posto; ma i cosiddetti «ladri di rame», che separano il prezioso metallo dalla guaina dei cavi e lo rivendono al mercato nero. Subito dopo il distacco della linea telefonica avvenuto il giorno di ferragosto, infatti, gli abitanti di Mazzafarro notarono in via Pietro Pagliuca nei pressi dell’oasi del Volturno parte della linea aerea dei cavi telefonici divelta. E avvisarono prontamente la Telecom, che probabilmente a causa delle ferie estive non riuscì a mandare in zona una squadra d’operai prima di nove giorni. Giunti sul posto gli operai si accorsero subito dell’assenza (e quindi del furto) di circa trecento metri di fili, e li sostituirono. I telefoni di Mazzafarro tornarono finalmente nuovamente a squillare, ma soltanto per poche ore. Nella stessa notte, infatti, i ladri di rame tornarono in azione rubando i cavi appena posizionati sui tralicci. Dopo sette giorni, e siamo al 2 settembre, sono nuovamente tornati gli operai Telecom col loro malloppo di cavi ed hanno installato per la seconda volta la linea telefonica. Ma I ladri, mostrando una solerzia e un tempismo fuori dal comune, si sono ripresentati la stessa notte e rubato i cavi per la terza volta in poco più di due settimane. I carabinieri della stazione di Cancello Arnone, competente territorialmente, allargano le braccia. «Il territorio è troppo ampio per essere controllato 24 ore al giorno», hanno detto i militari dell’arma agli sconsolati abitanti di Mazzafarro che si sono presentati in caserma per denunciare i furti. Peraltro, a quanto pare, la zona di Mazzafarro non è l’unica a subire danni e furti del genere. E la Telecom, da parte sua, evidentemente non intende mettere a disposizione dei ladri di rame centinaia di metri di cavi ad ogni intervento; e così a tutt’oggi l’area risulta non servita dal servizio telefonico. Le famiglie di Mazzafarro sono confuse. Sarebbero anche disposte ad organizzare delle ronde notturne per controllare i cavi della linea telefonica. Ma se sorprendessero i ladri in flagranza di reato come avvertirebbero le forze dell’ordine se in zona il segnale dei telefoni cellulari e debole e la linea di casa non c’è? © RIPRODUZIONE RISERVATA

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