30/04/2010
Il pizzo è come le tasse, va sempre pagato. Anche in periodo di crisi. Ma a Pinetamare, come peraltro anche nel resto di Castelvolturno, la scorsa estate per gli stabilimenti balneari è stata la peggiore stagione mai registrata a causa dell’inquinamento marino. E allora i superstiti del gruppo camorristico Setola-Cirillo per «andare incontro» ai titolari dei lidi hanno calato le pretese per la «protezione»: dai settemila euro stabiliti e pagati di anno in anno a quattromila. Quindi, nonostante il dispiegamento di uomini da parte delle forze dell’ordine messo in campo dopo la strage degli africani, il clan, secondo quanto accertato dall’indagine dei carabinieri di Pinetamare, continuava imperterrito sul territorio le sue azioni criminose. A pretendere ed incassare la tangente, era Michele Barone, per il quale lo scorso mercoledì la direzione distrettuale antimafia ha spiccato un ordine d’arresto. Il trentenne, residente a Castelvolturno e cognato di un altro affiliato del gruppo criminale bidognettiano che operava sul litorale (Francesco Diana detto «Salvi»), è stato rintracciato e arrestato ieri ad Ivrea, in provincia di Torino. Ad incastrarlo, hanno contribuito le testimonianze di alcuni collaboratori di giustizia e le intercettazioni ambientali che proverebbero un’estorsione condotta ai danni di un grosso stabilimento balneare della località a sud di Castelvolturno che sarebbe stato costretto a pagare alla gang la somma di diecimila euro.
01/05/2010
Droga e munizioni, tre persone in manette
Vincenzo Ammaliato
Tossicodipendenti e piccoli puscher d'Isernia in trasferta nella provincia di Caserta per l'acquisto della droga, scoperti ed arrestati dalla polizia di Santa Maria Capua Vetere. Gli agenti hanno fermato la coppia di molisani, Pasquale Di Leonardo e Carmine Durante, mentre transitava in auto lungo la statale 7 bis nel territorio di San Tammaro. Dopo un breve controllo, nella vettura sono stati trovati 4 piccoli panetti contenenti in totale 12 grammi d'ashish, uno di cocaina e tre di eroina probabilmente acquistati sul litorale domiziano. Per i due è scattato l'immediato arresto per spaccio di sostanze stupefacenti, ma prima del trasferimento in carcere sono stati condotti al vicino ospedale di Capua. Qui, l'autista del veicolo, il ventisettenne Pasquale Di Leonardo, è risultato essere positivo al drug-test, per cui è stato anche denunciato all'autorità giudiziaria per guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. E a Mondragone, invece, i carabinieri della locale stazione, impegnati in un'attività di controllo e repressione sempre del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti si sono imbattuti a sorpresa in un piccolo deposito di proiettili. Nella cantina di un pregiudicato della zona, infatti, sono stati trovati sessanta proiettili calibro nove, nascosti in un intercapedine. L'uomo, Emilio Sciaudone, aveva precedenti penali per reati legati allo spaccio di droga, ma non risulta organico a nessun clan malavitoso. Probabilmente si era procurato quei proiettili per rivenderli a qualche organizzazione criminale del luogo. I sessanta colpi, adesso, sono oggetto di analisi da parte della scientifica, che vuole capire la loro provenienza. I proiettili calibro nove, infatti, sono utilizzati anche dalle forza armate. Molti di questi colpi, peraltro, furono esplosi proprio sul litorale domizio dalla cosca di Setola-Cirillo durante la stagione del terrore del 2007-2008. Intanto, per il trentanovenne di Mondragone si sono aperte le porte del penitenziario. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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