28/06/2010
Più che per l’arenile dorato e sabbioso, più che per la folta ed estesa pineta, più che per la deliziosa mozzarella di bufala prodotta, il litorale domizio è conosciuto e caratterizzato per l’elevato abusivismo edilizio perpetuato negli ultimi quaranta anni e che ha dato vita ad un vero e proprio sacco del territorio. Qui il cemento selvaggio è arrivato ovunque: si è costruito fin sulla battigia, al posto delle dune marittime, nelle oasi naturalistiche, su qualsiasi centimetro di territorio disponibile (e non). Ma il poco invidiabile record dell’abuso edilizio spetta senza dubbio a due immobili realizzati sopra le rovine dell’antica Liternum, città romana fondata pochi anni dopo la nascita di Cristo dal famoso generale Scipione l’Africano alla foce del Lago di Patria. Si tratta di due grosse ville realizzate all’interno del parco archeologico e che sono state aggetto anche di un’interpellanza parlamentare. Cinque deputati del partito democratico, infatti, raccogliendo il grido d’allarme di Luigi De Martino, presidente della Proloco Domizia che gestisce il parco archeologico, hanno formalmente chiesto al ministro della cultura, Sandro Bondi, notizie relative alla demolizione dei due immobili abusivi. Praltro, i cinque parlamentari che hanno fatto propria la richiesta della Proloco Domizia, sono tutti deputati eletti nel nord Italia. Praticamente nessun deputato campano ha ritenuto di intervenire a favore del parco archeologico di Liternum. D'altronde, Scipione l'Africano, non può più votare.
Nessun commento:
Posta un commento