21/06/2010
Vincenzo Ammaliato Castelvolturno. A mare c’è chi va per divertirsi e chi per lavoro; come gli immigrati, solitamente sprovvisti di permesso di soggiorno, che percorrono sotto il solleone decine di chilometri d’arenile proponendo ai bagnanti l’acquisto di vestitini, occhiali da sole, collanine e tanti altri prodotti tutti comprati e venduti a nero. Si tratta di persone deboli sotto vari punti di vista, e che spesso, proprio per questa loro particolare condizione, diventano il bersaglio di gruppi di balordi. Ma capita anche che i balordi siano arrestati, come è successo sabato pomeriggio a quattro giovani residenti a Sant’Antimo, che sulla spiaggia di Castelvolturno avevano preso di mira un pachistano, vittima delle loro vili goliardate. A stringere le manette ai componenti il branco, i carabinieri della locale stazione, che sono riusciti anche a ricostruire l’intera triste vicenda grazie a numerose testimonianze raccolte. Il gruppo di giovani di Sant’Antimo era salito sull’autobus di linea che dalla provincia di Napoli congiunge il litorale domizio, per trascorrere una giornata a mare. Sullo stesso pullman c’era l’immigrato, diciassettenne, con il suo carico di chincaglieria da vendere sulla spiaggia della cittadina litoranea. Il diciassettenne, però, ha avuto la sfortuna di sedersi vicino al branco, che ha iniziato subito a insultarlo. Dalle parole ai fatti, poi, il passo è stato breve. A turno, i quattro, si alzavano dal proprio sediolino e raggiungevano il giovane immigrato per colpirlo con delle sberle. Dopo trenta minuti al capolinea di Pinetamare è terminato il viaggio del pullman, ma non il calvario del venditore ambulante e i soprusi dei suoi aguzzini. L’extracomunitario si è recato in un vicino bar e ha chiesto di poter utilizzare il bagno del locale. Qui i quattro lo hanno raggiunto e massacrato di botte. E dopo averlo lasciato dolorante nel bagno si sono recati in tutta tranquillità nella vicina spiaggia e si sono distesi sull’arenile al sole. Ma un parente del pachistano ha condotto la vittima nella vicina stazione dei carabinieri per denunciare il pestaggio. I militari, prima di recarsi sulla spiaggia alla ricerca del branco hanno chiamato il 118. Giunti sul posto i sanitari hanno deciso il trasferimento del giovane in ospedale, dove gli sono stati riscontrati traumi in più parti del corpo. I medici lo hanno tenuto sotto stretta osservazione per valutare eventuali emorragie interne. I carabinieri, invece, hanno individuato il gruppo di violenti sulla spiaggia libera di Fontana Bleu, che alla vista dei militari hanno anche tentato la fuga, ma sono stati prontamente bloccati e arrestati. Per due di loro, minorenni, è scattata la denuncia. Mentre per un diciottenne, Alberto Tessitore, e un diciannovenne, Giuseppe Riano, si sono aperte le porte del carcere. Tutti avevano precedenti penali. Nel tardo pomeriggio, poi, un improvviso e violento acquazzone ha sferzato il litorale domizio; il temporale, però, non ha lavato la vergogna per il comportamento di chi mostra i muscoli con coloro che non hanno la possibilità di reagire. © RIPRODUZIONE RISERVATA
«Se non c’è rispetto, prevale l’intolleranza» «Questa volta è stato venditore ambulante d'origine pakistana. La prossima volta potrebbe toccare a un alcolizzato, o a un clochard, oppure a un omosessuale. O anche a un cane randagio. L'unica costante per i bersagli dei balordi di turno è la debolezza». Alla base delle molestie e dell'aggressione ad un giovane immigrato asiatico avvenute sabato scorso a Castelvolturno, secondo il presidente dell'associazione Jerry Masslo, Renato Natale, non ci sarebbe il razzismo. O almeno non solo quello. «La politica del governo a carattere nazionale negli ultimi anni, sottolinea il presidente Natale, mette in mostra sempre più spesso l'avversione nei confronti degli immigrati e dei diseredati. E sul litorale domizio e nell'agro aversano, dove la mancanza di lavoro e di spazi dove i giovani possano incontrarsi e socializzare sono cronici, questo tipo di politica contribuisce ad alimentare la fiamma dell'intolleranza. E così, molti dei nostri giovani per divertirsi non trovano di meglio che fare che scagliarsi come in un'arancia meccanica contro i più indifesi».
Pakistano pestato a Pinetamare, il sindaco condanna i bulli22/06/2010
Castelvolturno. «Per niente pentiti di quello che avevano fatto, e addirittura sorpresi di essere stati arrestatati». Il giorno dopo l'operazione dei carabinieri di Pinetamare che ha portato all'arresto di un branco di giovani violenti che si era scagliato sabato scorso in maniera assolutamente gratuita e vile contro un venditore ambulante d'origine pakistana, i militari dell'Arma hanno commentato l'episodio raccontando la reazione dei quattro giovani di Sant'Antimo, e dalla quale è venuta alla luce la deriva sociale nel quale è maturato il tutto. Il diciassettenne pestato, intanto, ha lasciato l'ospedale ed è potuto tornare nel suo paese dove vive con la famiglia, a Frattamaggiore. È ancora sotto choc per quello che gli è capitato. E sempre ieri ha ricevuto la solidarietà di Antonio Scalzone, il primo cittadino del luogo teatro dell'aggressione, Castelvolturno. Il sindaco del centro litoraneo ha fatto sapere di aver appreso della raccapricciante notizia dai mezzi d'informazione, e di essere rimasto particolarmente disgustato dal comportamento dei giovani di Sant'Antimo. E che, addirittura, se fosse possibile, chiederà al tribunale di poter costituire il proprio ente parte civile qualora si dovesse celebrare il processo. «Un atto vile da condannare senza alcun sé né ma, ha sottolineato il sindaco Scalzone». Più volte accusato da parte dei suoi oppositori politici e da alcuni dei volontari che a Castelvolturno si occupano dei problemi degli immigrati, di avere comportamenti razzisti, il gesto del sindaco di Castelvolturno potrà probabilmente servire a distendere gli animi troppo tesi nella cittadina domiziana. Intanto, sicuramente avrà fatto piacere al giovane venditore ambulante. vin. amm. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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