martedì 5 luglio 2011
Il campo è gratis, parola di Muli
02/07/2011
Vincenzo Ammaliato Castel Volturno.
Di fronte alle inefficienze dei pubblici amministratori c’è chi si indigna, sbuffa e poi critica la classe politica. Ma c’è anche chi dopo aver fatto tutte queste cose, si rimbocca le maniche e prova autonomamente a risolvere il problema, o almeno parte di esso. E così che dopo molti anni di assenza totale di basket, anche a Pinetamare si può tornare a lanciare la palla nel fatidico cesto. Esattamente otto anni fa chiuse per manutenzione la palestra della scuola media dove praticavano questo sport centinaia di giovani, e ancora oggi la struttura è inesorabilmente inagibile. Anche i tre campi all’aperto della zona per diverse ragioni sono spariti. Mentre tre anni fa per motivi oscuri alla collettività chiuse i battenti anche il palazzetto di via occidentale. Da oggi, però, nuovamente pantaloncini corti e canotta, perché finalmente, sarà inaugurato un nuovo campo di basket, il «Muli-playground». Una struttura sportiva nata a due passi dal mare nel parco del Royal Residence dalla buona volontà di alcuni giovani di Pinetamare, uniti nell’associazione culturale Villaggi Globali. I Muli (così come si autodefiniscono i volontari dell’associazione) sono riusciti a fare in brevissimo tempo quello che in anni non hanno fatto gli enti locali; peraltro, senza chiedere alcun finanziamento pubblico: si sono autotassati, hanno poi chiesto aiuto a tutte le altre associazioni della zona e a singoli cittadini, e un po’ tutti hanno contribuito. È così che in meno di un mese un angolo del territorio di Castel Volturno che era abbandonato al degrado è stato recuperato ed è nato il nuovo campo di basket. Ad inaugurare questa mattina alle 12 la struttura ci sarà un telecronista sportivo di Sky, icona della pallacanestro nazionale Flavio Tranquillo e un giudice della Dda di Palermo Mario Conte. Saranno loro a fare il primo tiro; subito dopo il Muli-playground poi sarà a disposizione di chiunque, gratuitamente. «Qualche giorno fa – racconta uno dei muli – mentre stavamo per ultimare il campo, un gruppo di ragazzini ci ha chiesto se poteva fare dei tiri e noi ovviamente abbiamo acconsentito. Fra loro, abbiamo riconosciuto una coppia di adolescenti che un paio di giorni prima per ingannare i monotoni pomeriggi castellani tirava pietre agli immigrati. Adesso, invece, hanno la possibilità di fare dello sport». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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