5/06/2011
Vincenzo Ammaliato
Con oltre cento abitazioni sequestrate, Castel Volturno è uno dei centri in Italia dove c’è una delle più alte concentrazioni di beni immobili sottratti alle criminalità organizzata. Tuttavia, nel territorio domiziano la questione non è mai stata d’attualità come in questi ultimi giorni. Nonostante gran parte di questi immobili, infatti, sia stata già confiscata, non è ancora entrata nel circuito del riuso sociale e versa in stato di completo abbandono. A tal proposito ieri il sindaco di Castelvolturno, Antonio Scalzone, ha scritto al presidente della Regione, Stefano Caldoro, affinché palazzo Santa Lucia finanzi la ristrutturazione di queste case. È stata completamente ristrutturata a spese dei volontari della Jerry Masslo, invece, una villa confiscata alla camorra in località Baia Verde che fu affidata l’anno scorso all’associazione del presidente Renato Natale. Qui è stato istituito un presidio per le donne vittime di tratta e avviato un corso di cucito per persone in difficoltà, il tutto senza godere di alcun finanziamento pubblico. Due settimane fa, però, Raffaele De Crescenzo, l’assessore al patrimonio del Comune di Castelvolturno, ha chiesto alla Masslo la restituzione delle chiavi dell’immobile, perché a seguito di un’ispezione ordinaria dei vigili urbani è risultato che al suo interno non si svolgesse alcun tipo di attività. Numerosi sono stati gli attestati di stima e solidarietà avuti dalla Jerry Masslo negli ultimi giorni; contestualmente sono piovuti una lunga serie di attacchi all’amministrazione comunale, accusata di non essere sensibile alla lotta alla camorra. La risposta del sindaco Scalzone non si è fatta attendere, ed è arrivata durante una specifica conferenza stampa. «La camorra la combatto quotidianamente svolgendo il compito istituzionale di primo cittadino di Castelvolturno – ha sottolineato il sindaco – i professionisti della legalità che utilizzano attualmente i beni confiscati, invece, ritengono di essere gli unici a farlo. E chi non condivide a pieno le loro idee è tacciato di essere un connivente della camorra, e questo non lo consento». Non si sente scalfito dalle parole di Scalzone, il presidente della Masslo Renato Natale, il quale ha chiarito che la villa di Baia Verde fu affidata alla sua associazione dal commissario prefettizio, e solo con una delibera di giunta potrebbe essere messo in discussione quell’atto. «La richiesta di restituzione del bene da parte di un singolo assessore – chiarisce Natale – non ha alcun valore giuridico. Pertanto, restiamo sereni e continuiamo le nostre attività a Baia Verde». E qualora la giunta intera di Castelvolturno si esprimesse a favore della restituzione del bene? «A questo punto – fa sapere il presidente Natale – impugneremo l’atto dinanzi al Tar». Ma Scalzone ce ne ha anche per il Festival dell’Impegno Civile, organizzato sempre sui beni confiscati alla camorra. «La tappa del 2 luglio si svolgerà su di un bene di Castelvolturno – sottolinea il sindaco - ciononostante gli organizzatori non hanno ritenuto opportuno invitare il primo cittadino. Questa è una chiara macchinazione politica contro di me a cui risponderò adeguatamente». La richiesta di restituzione di Casa Alice a Baia Verde è evidentemente una di queste risposte. Gli organizzatori del festival, però, hanno chiarito di aver chiesto già da tempo al Comune di Castelvolturno il patrocinio per l’evento, e che quindi il sindaco era stato avvisato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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