martedì 13 luglio 2010
Il resort sotto sequestro riferimento della movida
13/07/2010
Vincenzo Ammaliato
In principio era conosciuto semplicemente come «il maneggio del Villaggio Coppola». Poi si è trasformato in Hippo Kampos, dando vita prima alla discoteca che ha caratterizzato negli anni ’90 la movida napoletana e, da qualche anno, al villaggio turistico-sportivo meta soprattutto nel fine settimana di numerose persone in fuga dal caos metropolitano e alla ricerca di relax e svago. Adesso sono arrivati i sigilli disposti dalla procura. È lunga oltre trenta anni la storia del complesso turistico sequestrato ieri dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli. Nacque alla fine degli anni ’70 nella pineta del Villaggio Coppola come scuola di equitazione. A inaugurarlo Sergio Pagnozzi, un medico napoletano che decise di appendere il camice bianco al classico chiodo e dedicarsi completamente alla sua passione per i cavalli (tutt’ora gestisce l’intero complesso). Negli anni ’90, poi, la svolta, con la nascita della discoteca con pista da ballo attaccata ai box dei quadrupedi. Per il locale fu subito grande successo: i venerdì e i sabato sera a ballare in pineta c’erano sempre non meno di mille persone. E almeno altrettante rimanevano fuori dai cancelli per la selettiva selezione praticata all’ingresso. Ma gli schiamazzi del popolo della notte procurarono nel 2000 all’Hippo Kampos lo sfratto. Due anni dopo, Pagnozzi rilevò tre ex cave di sabbia abbandonate in località Mezzagni. Qui, dove per anni è stato depredato il territorio e poi utilizzato come discarica abusiva di rifiuti, è nata una vera e a propria oasi dedicata al relax e al benessere: quattro piscine, ristorante, residence, albergo, centro estetico, sala congressi e, ovviamente, maneggio. Trenta ettari con tre laghi destinati agli sport acquatici e il progetto di ingrandire il complesso all’intera area dei laghetti abbandonati di Castelvolturno per un estensione che supera i cento ettari. Ma l’azione della magistratura pone un freno alle idee di sviluppo dell’Hippo Kampos e probabilmente anche dell’intero litorale domizio. Il titolare del resort, da parte sua, si è detto esterrefatto dell’iniziativa della procura. «Nell’Hippo Kampos - ha detto Pagnozzi - sono stati investiti esclusivamente i risparmi miei e della mia famiglia. E qualsiasi passaggio finanziario effettuato dalla nascita della struttura a oggi è ampiamente documentato dai movimenti bancari». Del sequestro, i dirigenti del villaggio turistico dicono di aver appreso esclusivamente dalla stampa. «La giornata di oggi (ieri per chi legge) - rimarca Pagnozzi - è trascorsa normalmente come tutte le altre. Ciononostante abbiamo presentato alla procura un’immediata istanza di dissequestro e la richiesta di essere ascoltati dal magistrato inquirente». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
5 commenti:
prova
Nel villaggio, questo centro l'ho visto nascere e l'ho visto andar via. Se avessi immaginato all'inizio il casino che ne sarebbe susseguito con il locale notturno che ha creato tanto fastidio hai residenti. Avrei cercato anch'io come residente sin dall'inizio di contrastare questa realizzazione. Ma come si fa a permettere a certi elementi che hanno la possibilita' di far dei guadagni vari di poter strafottersene di quello che e' il riposo dei cittadini del posto.
Adesso che e' sottosequestro, e in un luogo piu' isolato, quindi che crea meno problematiche acustiche ai residenti, mi dispiace, perche' avendolo visitato e trovandolo veramente accogliente,sono rimasto dispiaciuto per questo incidente. Spero che si possa risolva al piu' presto.
io conosco il proprietario e vi assicuro che è un matto e credo che la magistratura abbia perfettamente ragione
si lo conosco anch'io e so che è pieno di debiti
sarà matto e pieno di debiti ma è una persona per bene e certsmente non ha niente a che fare con la camorra.lo dimostrerà
Posta un commento