martedì 31 maggio 2011

Parco saraceno, favelas di rifiuti


31/05/2011

Riqualificazione partita, ma il materiale inquinante resta ancora nel rione
Vincenzo Ammaliato
«Siamo occupanti abusivi, non paghiamo la corrente, né l’acqua, né la tassa dei rifiuti; ciononostante siamo sempre degli esseri umani, ma evidentemente non tutti la pensano così». È amaro lo sfogo degli abitanti del Parco Saraceno, che da un paio di settimane dividono lo spazio dell’ex quartiere residenziale dei militari della Nato sorto negli Anni 70 sulla spiaggia del Villaggio Coppola con gli operai incaricati dalla società Marina di Pinetamare di bonificare l’area. La ditta Italrecuperi sta prelevando tutti i rifiuti ingombranti accantonati per anni all’interno delle palazzine vuote e sui solai del parco dagli stessi abitanti e li sta stoccando fra le vie dell’abitato. In questo modo nell’abitato si stanno formando numerose minidiscariche che producono evidentemente cattivo odore alimentato peraltro dal calore degli ultimi giorni e che sono pericolose per l’igiene pubblica. Fra questi spazi, infatti, nonostante le alti reti metalliche poste dagli operai per mettere in sicurezza l’area, continuano a transitare gli abitanti e soprattutto i bambini del quartiere, che finite le scuole scorazzano ovunque. I dirigenti della società dei Coppola che qui deve realizzare un porto turistico da milleduecentocinquanta posti barca, hanno garantito che a breve rimuoveranno tutti i rifiuti. «Prima di portarli in discarica, però, è necessario caratterizzarli – ha fatto sapere Cristofaro Buffardi, della società Mirabella – Solo per questo motivo sono stati accantonati temporaneamente fra le vie del parco». In pratica i rifiuti devono essere catalogati, separati e certificati, e solo dopo queste operazioni potranno essere conferiti nelle discariche in maniera differenziata. Ma come mai, se il parco Saraceno nei progetti dei Coppola dovrà essere demolito quasi interamente per recuperare volumetria necessaria alle opere immobili del futuro porto turistico, si stanno bonificando le palazzine. Forse il parco sarà recuperato e portato ai vecchi fasti? «Assolutamente no - rassicurano in maniera netta dagli uffici della Mirabella». Il conto alla rovescia per la demolizione del parco Saraceno, infatti, pare sia cominciato proprio con l’operazione di bonifica. Pochi mesi e le palazzine saranno abbattute come nei vecchi progetti. Massimo entro il prossimo mese di giugno sarà presentato al Comune di Castel Volturno il piano di recupero dell’area. Ma prima di dare il via alle ruspe è necessario rimuovere tutti i rifiuti che si trovano all’interno degli immobili e separarli dai calcinacci; altrimenti, secondo le nuove leggi ambientali, i resti non potrebbero essere conferiti in discarica. Il prossimo step, poi, sarà quello di bonificare i garage sottostanti il parco. E qui l’operazione sarà particolarmente laboriosa. Gran parte degli abitanti del quartiere, infatti, per anni, anziché conferire i rifiuti ingombranti, ma anche quelli giornalieri negli appositi contenitori, li hanno abbandonati indiscriminatamente proprio nei box dell’abitato. Quello che fu una delle zone residenziali più esclusive di Castelvolturno, quindi, nelle prossime settimane assumerà ancora più l’aspetto di una favelas. Fra tre anni qui dovrebbero attraccare mega yacht e barche da crociera. Adesso c’è solo una triste e paradossale favelas domiziana. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Nessun commento: