venerdì 20 maggio 2011
Associazioni anticlan e Comune in guerra sul ricordo per noviello
14/05/2011
le prime non invitano il sindaco, e lui restituisce la cortesia. Organizzati due eventi distinti
Vincenzo Ammaliato.
Il 2008 è stato senza ombra di dubbio l’anno più cupo della storia recente del centro domiziano. In quell’anno a Castelvolturno, paese che conta poco più di ventimila anime, sono state ammazzate diciotto persone. Dodici delle quali dalla banda camorristica del killer cieco Giuseppe Setola. Dagli stessi balordi in quel periodo fu crivellato di colpi anche Mimmo Noviello, commerciante che denunciò un’estorsione subita dalla malavita. Lunedì prossimo ricorre il terzo anniversario di quel barbaro attentato. E purtroppo il ricordo del sacrificio dell’imprenditore che decise di mettersi dalla parte dello Stato e che non piegò la schiena di fronte ai prepotenti d turno, piuttosto che unire il territorio, lo divide. Nella piazza a lui intitolata, a Baia Verde, dopodomani ci saranno almeno due eventi per la sua commemorazione: il primo alle 10 organizzato dall’amministrazione comunale; e l’altro, un'ora dopo, dal Fai, la federazione nazionale antiracket. Èd stata proprio l’associazione presieduta da Tano Grasso ad accendere le micce. Il Fai, infatti, ha organizzando l’incontro a Baia Verde e un successivo convegno per ricordare la figura di Mimmo Noviello, senza invitare esplicitamente fra gli altri il sindaco del posto, Antonio Scalzone. Sul volantino diffuso per pubblicizzare l’evento, fra i nomi delle personalità che interverranno, spicca l’assenza di quello del primo cittadino. E non è finita qui. Perché poi lo stesso sindaco di Castelvolturno, invitando le associazioni del territorio alla commemorazione del 16 maggio, ne ha volutamente esclusa una che si batte esplicitamente contro la criminalità organizzata, Officina Volturno. «Gli inviti li ho preparati io stesso – ha sottolineato il sindaco Scalzone – e ho escluso dalla lista chi non perde alcun occasione utile per denigrare la mia figura sia sul piano professionale, sia su quello personale». Lunedì prossimo, quindi, a Baia Verde l’associazione Officina Volturno (nel cui nome per esteso c’è anche l’indicazione “contro la camorra non molliamo”) potrebbe essere ritenuta «ospite indesiderata»; ma sarà lo stesso a questo punto per il sindaco, che potrebbe essere ritenuto appunto «ospite non gradito» dal Fai. I dirigenti dell’associazione antiracket, però, gettano acqua sul fuoco, dichiarando che per l’evento del 16 maggio a Castelvolturno non hanno invitato nessuno formalmente; e che la scelta dei relatori del convegno è stata decisa sulla scorta delle consuetudini per eventi del genere. Quasi certamente, però, non aver inserito nell’elenco il cosiddetto «padrone di casa» sarà stato dettato dalla circostanza che Antonio Scalzone è dallo scorso novembre indagato insieme a altre trentanove persone dalla procura antimafia di Napoli in una specifica inchiesta su malavita e malapolitica locale. E far accomodare tutti attorno allo stesso tavolo indagato e indagatori sarebbe potuto essere imbarazzante. Ma il primo cittadino (che ricordiamo risulta solo indagato) attacca la scelta del Fai. «Probabilmente – dice il sindaco del Pdl – contro di me è in atto una delegittimazione politica da parte dei partiti di sinistra. Peraltro - aggiunge - se mi avessero coinvolto, avrei potuto mettere a disposizione del convegno la sala comunale. E invece il Fai ha preferito organizzarlo in una struttura privata». Tommaso Morlando di Officina Volturno, invece, si dice «particolarmente amareggiato per la deriva che ha preso quelle che dovrebbe restare semplicemente una giornata di commemorazione di una vittima innocente della camorra». Sicuramente, Mimmo Noviello non avrebbe voluto tutto questo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
17/05/2011
Stele per Noviello silenzio e commozione dopo le polemiche Vincenzo Ammaliato. Puntuale alle 10 ieri in piazza Domenico Noviello a Baia Verde è cominciata la commemorazione del commerciante di Castel Volturno che nello stesso punto tre anni prima fu barbaramente assassinato dalla camorra. Le aspre polemiche della vigilia fra i dirigente del Fai e il sindaco del luogo, Antonio Scalzone (quest’ultimo non inserito dall’associazione antiracket fra i relatori di un convegno che ha seguito la stessa commemorazione), hanno ceduto il passo al silenzio e alla commozione. In piazza Noviello c’erano i parenti del proprietario dell’Autoscuola di Castel Volturno ucciso a sessantadue anni mentre si recava al lavoro. C’erano i dieci operatori economici che per primi qui sul litorale domizio hanno deciso di saltare il fosso e fondare lo scorso ottobre un’associazione antiracket che porta proprio il nome dell’ex gestore della scuola guida. Oltre ad alcune scolaresche e volontari di varie associazioni, c’erano, poi, fra gli altri i giudici della procura antimafia Cesare Sirignano e Federico Cafiero de Raho e il primo cittadino del luogo, Antonio Scalzone. Quest'ultimo ha deposto nei pressi della stele una corona di fiori e ha ricordato la figura di Mimmo Noviello, definito «amico e cittadino modello, baluardo e simbolo della legalità del litorale domizio contro tutte le mafie e le criminalità organizzate». Non si è vista in piazza l’associazione Officina Volturno, a sua volta non inserita nell’elenco delle associazioni invitate per l’evento da Scalzone, che ha preferito ricordare l’imprenditore coraggio dal suo sito internet. Strali contro la camorra si sono alzati anche dall’Holiday-Inn, luogo dove si sono dati appuntamento dopo la commemorazione i dirigenti del Fai e i loro invitati. Durante i lavori del convegno, si è parlato anche per i cosiddetti «colletti bianchi», citati dai procuratori Cafiero De Raho e Sirignano. I magistrati hanno chiaramente parlato delle collusioni esistenti in molte amministrazioni del Casertano e del Napoletano fra malavita e chi è chiamato dai cittadini alla gestione della cosa pubblica e che mortifica il proprio compito istituzionale. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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