22/10/2010
Vincenzo Ammaliato
Vivere la quotidianità sul litorale domizio è complicato un po’ per tutti; lo è per gli italiani, lo è ancora di più per i numerosi immigrati che devono fare i conti con una integrazione che non c’è. Se poi sei un bambino, alunno della scuola media, e finisci nel mirino di una banda di bulli, allora tutto diventa un incubo. La vittima è un dodicenne d’origine ucraina. Vive a Castel Volturno da circa dieci anni insieme con la sua mamma che ha un regolare permesso di soggiorno. Frequenta la media Giuseppe Garibaldi e il suo calvario durava da oltre un anno ed è terminato appena ieri, quando la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare per il suo aguzzino, Massimo Flosco di ventitre anni, e ha denunciato i quattro componenti (tutti tredicenni) della banda che aveva messo su per taglieggiare i ragazzi di Castel Volturno. I carabinieri della locale stazione sono riusciti, a seguito di un’attività d’indagine, a documentare i soprusi della gang. I bulli intimidivano e minacciavano il ragazzino tutte le mattine e lo costringevano a consegnare il denaro che la mamma gli lasciava per comprarsi la merendina. E se lui si rifiutava, scattavano ceffoni e calci. La vittima ha tenuto tutto dentro di sé per oltre un anno; fino a quando i bulli lo hanno minacciato di fargliela pagare se non avesse consegnato loro immediatamente cinquecento euro. Una cifra a cui il piccolo proprio non poteva arrivare, neppure rinunciando per sempre alla merenda. A questo punto ha raccontato tutto alla mamma che, con grande senso civico, si è rivolta ai carabinieri. Il resto è cronaca con l’ordinanza di custodia cautelare per il capo della banda e la denuncia a piede libero (in quanto minorenni) per gli altri componenti della cosca. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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